MATTEO, CORE INGRATO! OBAMA LO ALLISCIA, MA RENZI SI LANCIA IN DIFESA DI PUTIN! - SECONDO IL ''FINANCIAL TIMES'', IL PREMIER ITALIANO HA FATTO PRESSIONE SUI PARTNER EUROPEI PER EVITARE ALTRE SANZIONI CONTRO MOSCA
Da “Huffington Post”
Dietro la decisione del Consiglio europeo di non inserire nelle proprie conclusioni l'ipotesi di nuove sanzioni alla Russia c'è il ruolo decisivo del premier italiano Matteo Renzi che ha "forzato la mano" contro la richiesta, in senso opposto, avanzata da Germania, Francia e Gran Bretagna alla luce dei bombardamenti ad Aleppo, in Siria.
E' il Financial Times a ricostruire il ruolo giocato da Renzi durante le nove ore della riunione dei capi di Stato e di governo a Bruxelles. "Lasciando la riunione intorno alle 2, Renzi ha sottolineato come sia difficile tenere insieme il raggiungimento della pace in Siria con nuove sanzioni", spiega il Ft.
Il quotidiano londinese ricostruisce l'andamento della trattativa sulle sanzioni alla Russia. "Angela Merkel, François Hollande e Theresa May hanno spinto fino all'ultimo per prevedere sanzioni contro la Russia, configurandole come 'ulteriori misure restrittive destinate individui e entità che sostengono il regime" di Bashar al-Assad. Ma questa espressione è scomparsa dalle conclusioni finali, dove si parla della "valutazione di tutte le opzioni disponibili".
Non ha senso parlare di sanzioni alla Russia" in un momento in cui "tutti concordiamo che bisogna fare tutte le pressioni possibili perché si possa arrivare ad un accordo in Siria", ha detto Renzi.
Secondo quanto spiegano fonti europee all'Ansa, il premier italiano ha chiesto che si tornasse alla formula emersa dalla riunione dei ministri degli Esteri di lunedì in cui si specificava che le misure restrittive sarebbero state applicate ai "siriani". La bozza di testo arrivata sul tavolo del Consiglio europeo invece, era stata modificata negli ultimi giorni, su richiesta di Francia, Germania e Gran Bretagna. Qui il riferimento "siriani" era scomparso, lasciando spazio ad una formulazione più ambigua, che apriva la strada a misure anche per persone o entità russe.
Merkel indica la via a Putin con dietro Renzi.
A fare asse col premier è stato l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, costruendo la soluzione poi accettata da tutti, compresi Françoise Hollande, Angela Merkel e Theresa May, arrivati al summit col piede premuto sull'acceleratore per la linea delle sanzioni a Mosca. A non voler sentire parlare di sanzioni, secondo altre fonti, anche Spagna, Grecia, Austria e Cipro.