davide crippa giuseppe conte

NON C’È CRIPPA PER CONTE - L’AVVOCATO DI ALPA VUOLE SOSTITUIRE IL CAPOGRUPPO ALLA CAMERA, DAVIDE CRIPPA, CON IL SUO AMICO ALFONSO BONAFEDE: MA NON HA FATTO I CONTI CON I GRUPPI, IN SUBBUGLIO PER LA BATOSTA ELETTORALE, E SOPRATTUTTO CON BEPPE GRILLO - IL SILENZIO DI “GIUSEPPI” PER LA SCONFITTA (E PER IL CASO DI DONNA) STA DIVENTANDO INSOPPORTABILE PER I PARLAMENTARI: UNA VENTINA SONO PRONTI ALL’ADDIO…

conte grillo

1 - M5S FUORI CONTROLLO ADESSO SI TEMONO DIVISIONI ALLA CAMERA

Federico Capurso per “La Stampa”

 

L'umore delle truppe grilline inizia ad essere un problema serio per Giuseppe Conte. All'indomani dei ballottaggi, il veleno scivola senza ostacoli tra i capannelli di deputati che si ritrovano nel cortile di Montecitorio.

 

«Possibile che non ci sia una linea o un'idea innovativa da cui ripartire?», sbuffano in tanti. I più moderati cercano almeno uno spazio di confronto: «Ho chiesto che si riunisca l'assemblea dei gruppi per parlarne», dice Sergio Battelli. Il leader M5S però ha capito - o meglio, gli hanno fatto capire - che il rischio di perdere il controllo del gruppo adesso è alto.

 

davide crippa

Prima rilancia il reddito di cittadinanza «rifinanziato e migliorato» e spinge la discussione sul salario minimo, due bandiere del vecchio Movimento; poi promette ai suoi parlamentari che li incontrerà a breve per parlare dei risultati delle Amministrative. Cerca di ricompattarli, offre rassicurazioni. Come quando lascia trapelare che nelle nuove gerarchie del Movimento «ci sarà posto per tutti».

 

E tutti, quindi, preferiscono il silenzio per paura di compromettere le proprie ambizioni personali. L'argine puntellato di promesse però scricchiola. Per questo l'ex premier, dopo una serie di incontri e telefonate avute in mattinata, convoca nel suo studio Alfonso Bonafede. I due restano per oltre due ore in riunione.

 

virginia raggi giuseppe conte

È lui, l'ex Guardasigilli, l'uomo individuato da Conte per il ruolo di capogruppo alla Camera. L'ostacolo si chiama Davide Crippa, l'attuale presidente dei deputati, con cui Conte - non è un segreto - ha un pessimo rapporto. Il leader vorrebbe anticipare la sua sostituzione, ma Crippa non sembra disposto ad agevolare i passaggi dell'operazione.

 

ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE

Nel pomeriggio inizia quindi a circolare la voce di una possibile sfiducia nei suoi confronti, votata da 4 membri del direttivo, che potrebbe arrivare venerdì 22 ottobre, così da permettere l'elezione del nuovo capogruppo il 2 novembre. Gli stessi che ventilano la possibilità di mettere alla porta Crippa, non sono però convinti dell'opportunità di usare le maniere forti. Il rischio di amplificare le spaccature alla Camera è troppo forte.

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1

 

Si potrebbe, piuttosto, coinvolgere Luigi Di Maio, che ieri ha festeggiato l'uscita del suo primo libro «Un amore chiamato politica», e che con i voti dei suoi fedelissimi risulterebbe decisivo, almeno a Montecitorio. Il rapporto del ministro degli Esteri con Bonafede si è raffreddato questa estate, per alcune incomprensioni nate intorno alla riforma Cartabia, ma per Di Maio potrebbe essere un nome migliore di tanti altri.

giuseppe conte

 

Quantomeno, non ostile. Da fuori, intanto, Alessandro Di Battista continua a pungere il suo ex partito: «Conte ha il dovere di far cambiare rotta al Movimento, servono posizioni nette», dice ospite di Tagadà. Come a sottolineare che dall'arrivo dell'ex premier nulla è cambiato. Difficile rivederlo con i Cinque stelle, «Dibba» coltiva piuttosto l'idea di fondare un suo movimento. Le sirene, però, non attirano i parlamentari M5S - nemmeno i malpancisti - che al momento reagiscono con freddezza. E almeno su questo fronte, Conte può tirare un sospiro di sollievo.

 

2 - DOPO IL FLOP DELLE ELEZIONI CONTE PREFERISCE NASCONDERSI

Lisa Di Giuseppe per https://www.editorialedomani.it

GIUSEPPE CONTE E ROBERTO GUALTIERI ALLA. MANIFESTAZIONE DELLA CGIL

 

Giuseppe Conte è l’assente eccellente dei ballottaggi delle comunali. È vero, ai Cinque stelle non restava molto da difendere e non sono stati decisivi in nessuno dei secondi turni nelle principali città al voto. Ma nessun parlamentare pensa possa essere sufficiente, per affrontare la débâcle, il post comparso lunedì sera, intorno all’ora di cena, sul profilo Facebook del presidente del Movimento.

 

Gualtieri Conte

«Il vero protagonista di questa tornata di ballottaggi è in modo drammatico l’astensionismo», ha scritto l’ex presidente del Consiglio, spiegando che il risultato deve far «riflettere e dovrebbe allarmare tutte le forze politiche».

 

«Una volta eravamo noi l’antidoto all’astensionismo, Conte deve capire che se gli elettori si astengono è perché non vogliono votarci», dice un deputato alla seconda legislatura esasperato dal basso profilo che il leader sta tenendo soprattutto nelle ultime ore.

 

IL PROBLEMA DEL CONFRONTO

LUCA DI DONNA GIUSEPPE CONTE

Nessuno sa quali siano gli obiettivi di Conte. I gruppi parlamentari sono all’oscuro delle intenzioni del presidente esattamente come gli elettori del Movimento: dopo ripetute richieste di confronto l’ex premier continua a negarsi ai parlamentari che vorrebbero discutere delle questioni più urgenti.

 

Sul tavolo, oltre alle amministrative, c’è la riorganizzazione del Movimento. C’è poi chi vuole avere maggiori informazioni sul possibile coinvolgimento di Conte nel caso Di Donna. «Pensi se una cosa del genere fosse successa al capo di un altro partito», dice un deputato.

 

gaetano manfredi giuseppe conte

Una prova della tenuta dei gruppi parlamentari si avrà con la scelta dei nuovi capigruppo, membri d’ufficio della nuova segreteria. Ma la ritrosia del presidente sta alimentando i malumori interni al partito, sempre più diviso tra chi ha ancora fiducia in Conte e chi invece critica la nuova gestione. I parlamentari sono stupiti anche dal modo in cui è stata gestita la comunicazione delle amministrative. Il dossier è stato gestito, ancora una volta, da Rocco Casalino, che però al momento non ha un incarico ufficiale e quindi preferisce non esporsi.

 

VIRGINIA RAGGI

Resta il fatto che, dopo un tour in cui abbondavano gli inviti a iscriversi, le foto dei bagni di folla e le arringhe dal palco, Conte al primo turno ha lasciato sola Virginia Raggi, arrivata quarta a Roma, per precipitarsi a Napoli a festeggiare con Gaetano Manfredi. Una scelta criticata anche da quei parlamentari che sono fan dell’ex premier. Per il secondo turno un breve giro in Sicilia, poi una comparsata alla manifestazione davanti alla sede della Cgil dopo l’attacco del 9 ottobre e, sabato scorso, la partecipazione alla manifestazione di piazza San Giovanni contro il fascismo.

ALESSANDRO DI BATTISTA VIRGINIA RAGGI PH LAPRESSE

 

Nel mezzo sui suoi profili social sono stati pubblicati attacchi a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ragionamenti sul costo dei tamponi e del reddito di cittadinanza e una foto del ghetto di Varsavia associata all’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma, ma l’avvocato del popolo non si è visto molto in giro. Non si sono avute sue notizie neanche domenica, il giorno del voto, quando nessuno della comunicazione Cinque stelle ha voluto segnalare l’orario in cui il presidente si sarebbe recato al seggio per votare.

 

Non esistono dunque immagini che immortalano Conte mentre inserisce nell’urna la scheda con cui, stando alle dichiarazioni ufficiali, ha sostenuto Roberto Gualtieri, candidato al quale, con il suo endorsement, avrebbe dovuto portare i voti di Raggi. Eppure, dove possibile, come a Napoli, Bologna o in Sicilia, il presidente si era fatto promotore del dialogo con il Pd sempre in pubblico, meglio se a favore di telecamera.

alessandro di battista virginia raggi 1

 

Nel post di commento all’esito dei ballottaggi, invece, è arrivato un mezzo passo indietro: il M5s a Roma e Torino sarà all’opposizione. Un parlamentare racconta addirittura che il presidente ha dovuto declinare l’invito del segretario del Pd Enrico Letta che gli aveva proposto di raggiungerlo in piazza dei Santi Apostoli per festeggiare la vittoria di Gualtieri.

 

conte gualtieri

Ieri Conte ha cercato di aggiustare il tiro. In mattinata, mentre Letta rientrava in parlamento come deputato del Pd, l’ex premier pubblicava un post per rilanciare le modifiche al reddito di cittadinanza in vista della discussione sulle legge di Bilancio. Il presidente non è sceso nel dettaglio, il dossier tecnico che contiene i miglioramenti da proporre è ancora in mano a un gruppo ristretto di persone nel Movimento. Il messaggio però è chiaro: chiuso il capitolo delle amministrative, il M5s si impegna per il paese.

abbraccio gaetano manfredi giuseppe conte

 

INSISTERE SUL MERITO

«Il M5s lavora per la vita reale dei cittadini. A testa bassa con impegno, a testa alta senza rinunciare ai nostri valori», chiude retoricamente il post l’avvocato del popolo. Ma le comunicazioni che Conte fa girare nel corso della giornata e il fatto che l’avvocato non si faccia mai vedere fanno pensare poco alla «testa alta».

 

In calendario c’era un nuovo appuntamento con Raggi e i Cinque stelle romani, ma col passare delle ore non se n’è più parlato. Si parla invece della smentita all’Adnkronos con cui lo staff dell’ex premier ha ribadito che non è tra i suoi obiettivi quello di correre nel collegio di Roma 1 dove nei prossimi mesi si dovrà votare per scegliere chi prenderà il posto lasciato libero da Roberto Gualtieri.

virginia raggi incerta su chi votare

 

Certo non è il momento migliore in cui premiarsi con una poltrona alla Camera. Ma la possibilità di guidare le truppe grilline dall’interno del parlamento durante l’elezione del prossimo presidente della Repubblica sarebbe un’occasione importante per Conte.

 

Il presidente sa però che ora è il momento di concedere qualcosa al partito, e col passare delle ore la comunicazione si concentra sulle nomine interne: quelle della segreteria, quelle dei Comitati tematici e quelle dei direttivi dei gruppi parlamentari.

 

giuseppe conte alfonso bonafede 2

Molti posti che possono accontentare molti parlamentari ed ex eletti ingombranti, tanto che Conte nel pomeriggio rassicura: «C’è posto per tutti». Una frase che mira a riconquistare il sostegno dei suoi parlamentari in vista delle nomine dei capigruppo. A Conte interessa non avere in segreteria chi è critico con lui, come per esempio l’attuale capogruppo Davide Crippa.

 

Il presidente sa che la poltrona su cui siede è tutt’altro che saldo e che per mantenersi dov’è deve riguadagnarsi se non la fiducia almeno il supporto utilitaristico dei parlamentari. In fondo, il prossimo a compilare le liste elettorali dovrebbe essere proprio l’avvocato del popolo.

virginia raggi al seggio 2

 

 

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