NON DITE A LETTA E BERSANI CHE IL “COMPAGNO BOBO” STA CON RENZI - SERGIO STAINO: “LA BASE È CON LUI E ANCHE IO. COME SI PUÒ PERMETTERE A BERSANI O D’ALEMA, CHE HANNO FAVORITO L’ASCESA DI RENZI, DI ROVINARE IL LAVORO DEL GOVERNO PER IL LORO TORNACONTO?”
Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”
I segnali di fumo della base pd arrivano alla Camera attraverso i telefonini. A voce o per messaggio, via e mail o sui social, i parlamentari cercano una bussola nel mare sconosciuto di un partito che non vota la fiducia al suo governo. «È curioso vedere come cambi il linguaggio a seconda delle posizioni di chi scrive - racconta Gianni Cuperlo - da una parte c’è chi ci invita a portare fino in fondo una battaglia. Dall’altra, chi si limita a insultarci con frasi tipo “Siete solo attaccati alla poltrona”. E pensare che stanno nello stesso partito».
Dal Nazareno, trapela solo che di mail ne sono arrivate poche, e che il rapporto è di 1 a 3 in favore della fiducia. «Non ci sono neanche valanghe di lodi, per carità - racconta il vicesegretario Lorenzo Guerini ma l’argomento sembra meno sentito di quanto non sia stato, ad esempio, il Jobs Act». «Ho passato la mattina al telefono con i miei - racconta Antonio Misiani, giovane turco e tesoriere durante la segreteria Bersani - la maggior parte mi ha detto di non capire chi non vota la fiducia. I più arrabbiati sono soprattutto gli anziani, quelli che vengono dal Pci. Sarà la vecchia storia del centralismo democratico».
«Su democrazia un governo non mette la fiducia, io non la voterò», ha scritto Pier Luigi Bersani su Twitter. Qualcuno lo sostiene, o lo invita ad andare oltre: «Speriamo sia la volta buona per dire con forza no!», scrive Lorena. Ma ci sono soprattutto dubbi e attacchi: «Che bello ritornare dove siamo sempre stati all’opposizione pochi ma buoni poi la riforma la facciamo fare a Berlusconi».
E mentre Stefano Fassina mostra mail che invitano a tener duro, a Roma Andrea Sgrulletti - già segretario di circolo di Tor Bella Monaca - dice sì alla fiducia: «Discutiamo di questa legge da 14 mesi, ci sono state tante modifiche richieste anche dalla minoranza. Può essere che in questo Paese il tempo di decidere non venga mai?». Al contrario, il segretario di San Basilio Matteo Sculco avverte: «Il pericolo è che il Pd diventi una scatola virtuale dalla quale entra ed esce chi vuole».
BERSANI E DALEMA SBIRCIATINA ALLUNITA
Ma il popolo del Pd lo incontri soprattutto quando parli con Sergio Staino, che da Parma - dov’è insieme ad altri militanti - ti dice: «La base è con Renzi, e anche io», mentre sembra di vedere Bobo che gesticola e Ilaria con un punto interrogativo nella nuvoletta.
«C’è un popolo disorientato della sinistra che nella migliore delle ipotesi si disinteressa di questa legge, o che non ha capito come possa essere antidemocratica se poi basta qualche ritocchino per farla andar bene. Come si può permettere che persone come Bersani o D’Alema, che ci hanno portato in questo vicolo cieco, che hanno favorito l’ascesa di Renzi e che si dovrebbero ritirare, rovinino il lavoro del governo per il loro tornaconto?
CONFRONTO SKYTG RENZI CUPERLO CIVATI
Dire che se queste cose le facesse Berlusconi saremmo in piazza è un ragionamento astratto, perché in piazza scendevi con un’alternativa, un’idea politica per cambiare l’Italia. Ma se lo ricordano il 25 aprile quando c’era Berlusconi? Lo sanno che se si va al voto vincono i grillini e Salvini? Non si può dire che siamo nel fascismo. Capisco D’Alema che ha una concezione della politica come potere personale, ma Cuperlo, come fa a non capire che deve mettere la sua forza intellettuale a servizio di una battaglia interna nel partito? È da dentro che bisogna lavorare per un governo migliore». Infine, una vignetta: «Ho disegnato Saturno che mangia i suoi figli: D’Alema e Bersani si stanno mangiando Cuperlo e Speranza».