elly schlein e giuseppe conte

NON DITE ALLA SCHLEIN CHE IN ABRUZZO UNA PARTE DI ELETTORI 5 STELLE NON HA VOTATO O HA VOTATO A DESTRA - AFFLUENZA AL 52,2%, LA PIÙ BASSA DI SEMPRE ALLE ELEZIONI REGIONALI - L’ASTENSIONISMO HA PENALIZZATO IL CENTROSINISTRA, IL SONDAGGISTA NOTO: “GLI EXIT POLL HANNO MOSTRATO UN’OSCILLAZIONE DEL RISULTATO PER D’AMICO IN BASE AL NUMERO DI VOTANTI”. PREGLIASCO: “NEL 2019 CHI SCEGLIEVA IL MOVIMENTO ERA PER L’ALLEANZA GIALLOVERDE”

Giovanna Casadio per repubblica.it - Estratti

 

 

ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE

La scarsa affluenza – il 52,2%, la più bassa di sempre in Abruzzo - ha penalizzato il centrosinistra. C’è un dato empirico a dimostrarlo. Lo racconta Antonio Noto, il sondaggista che ha analizzato per primo i dati dell’Abruzzo negli exit poll per la tv abruzzese Rete 8. “Quando al mattino abbiamo raccolto i primi dati per gli exit poll, c’era un picco di affluenza del 2% in più. E nelle nostre elaborazioni risultava che Luciano D’Amico era a una incollatura da Marco Marsilio. Quindi una affluenza più elevata, determinava una crescita del centrosinistra”.

 

 

CONTE SCHLEIN

La controprova c’è in serata. L’affluenza scema. Il dato definitivo sarà di meno 0,9% rispetto alle regionali del 2019. Cala a quel punto il consenso a sinistra e si allarga la forbice a favore della destra. Dice Noto: “Per quanto sia sempre difficile stimare il consenso ai partiti sulla base dell’affluenza, dalle nostre osservazioni si potrebbe dedurre che più abruzzesi sono andati a votare e più il consenso si indirizzava al centrosinistra. C’è forse da aggiungere che il voto emotivo si è esercitato nella mattinata. Avvicinandosi a chiusura urne nei nostri exit poll Marsilio guadagnava fino a 3 punti”.

 

 

Va detto che in Abruzzo è stata una sfida all’ultimo voto. Forza Italia ha organizzato i bus dei fuorisede da Napoli. È stata un’idea del forzista Fulvio Martusciello quello di fare partire un pullman dalla Campania che ha poi fatto soste da Pescasseroli a Roccaraso.

LUCIANO D'AMICO

 

Però c’è un tema politico che incrocia quello sull’affluenza. Lo indica Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend: “Per il centrosinistra la sfida è portare a votare i loro elettori attorno allo stesso candidato, perché quegli elettori votano i partiti quando corrono separatamente”. In sintesi, continua Pregliasco, si può dire che c’è stato un effetto mancata affluenza sui 5Stelle. “Una parte del Movimento che era andata a votare nel 2019 adesso si è astenuta. O forse ha votato a destra. Va detto che nel 2019 i 5Stelle erano quelli dell’alleanza giallo-verde”. Altro tassello da aggiungere: affluenza in calo probabilmente anche per gli elettori di Azione e renziani (questi ultimi senza una propria lista). Sempre Pregliasco: “Alle politiche la campagna elettorale di quei partiti e dei grillini è stata una partita a smarcarsi dal Pd. Gli elettori li votarono in funzione anti dem, in una coalizione in cui ricomprendi tutti, quegli elettori li perdi”.

 

 

 

CONTE SCHLEIN

Più prudente l’analisi di Salvatore Vassallo, il direttore dell’Istituto Cattaneo: “In Abruzzo non si è osservato il fenomeno osservato in Sardegna di una crescita della partecipazione rispetto alle elezioni politiche del 2022. Ma va detto che in Sardegna la partecipazione alle politiche era stata particolarmente bassa. In entrambi i casi, Sardegna e Abruzzo, la partecipazione è rimasta in linea con il 2019”.

 

CONTE SCHLEIN

(…)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...