
NON SOLO È VENUTO “DALLA FINE DEL MONDO”, CI È ANCHE ANDATO – PAPA FRANCESCO HA FATTO QUARANTASETTE VIAGGI APOSTOLICI IN 66 PAESI: È STATO IL PRIMO PAPA A VISITARE L’IRAQ E GLI EMIRATI ARABI, MA DA ARGENTINO, NON È MAI TORNATO NELLA SUA BUENOS AIRES – IL DIALOGO APERTO CON LA CINA, CHE OGGI LO RICORDA: “ESPRIMIAMO CORDOGLIO. NEGLI ULTIMI ANNI ABBIAMO MANTENUTO CONTATTI COSTRUTTIVI E SCAMBI AMICHEVOLI” – ANCHE IL MONDO MUSULMANO PIANGE LA SCOMPARSA DI UN GRANDE “SOSTENITORE DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO E DELLA DIGNITÀ UMANA" - QUANDO BERGOGLIO SCAMPÒ A UN DUPLICE ATTENTATO A BAGHDAD
BERGOGLIO RACCONTA DI QUANDO SCAMPÒ A UN DUPLICE ATTENTATO, DURANTE LA VISITA IN IRAQ NEL 2021: “MI AVVERTIRONO NON APPENA ATTERRAMMO A BAGHDAD. UNA DONNA IMBOTTITA DI ESPLOSIVO SI STAVA DIRIGENDO A MOSUL PER FARSI ESPLODERE DURANTE LA VISITA PAPALE. E ANCHE UN FURGONE ERA PARTITO A TUTTA VELOCITÀ CON IL MEDESIMO INTENTO. IL VIAGGIO PROSEGUÌ. IL GIORNO DOPO MI DISSERO CHE LA POLIZIA AVEVA FATTO ESPLODERE I DUE ATTENTATORI. ANCHE QUESTO MI HA COLPITO MOLTO…” – IL RACCONTO DEGLI INCONTRI CON LE LUCCIOLE DEL BARRIO DI BUENOS AIRES - 17 DICEMBRE 2024
papa francesco in papua nuova guinea
LA CINA ESPRIME CORDOGLIO PER LA MORTE DEL PAPA
(ANSA) - La Cina esprime "il suo cordoglio" per la morte di Papa Francesco. Lo riferisce il ministero degli Esteri. "Negli ultimi anni, la Cina e il Vaticano hanno mantenuto contatti costruttivi e hanno condotto scambi amichevoli", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, in quello che è il primo commento ufficiale di Pechino sulla scomparsa di Papa Bergoglio.
La Cina "è disposta a compiere sforzi congiunti con il Vaticano per promuovere il continuo miglioramento delle relazioni" bilaterali, ha aggiunto Guo nel briefing quotidiano. Repubblica popolare e Santa Sede non hanno rapporti diplomatici ufficiali, visto che il Vaticano è l'ultimo Stato europeo che riconosce ancora Taiwan, considerata però da Pechino parte "sacra" e "inalienabile" del suo territorio e da riunificare anche con la forza, se necessario.
GLI ARABI PIANGONO LA MORTE DI PAPA FRANCESCO, SOSTENITORE DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO E DELLA DIGNITÀ UMANA
Traduzione di un estratto dell’articolo di Anan Tello per https://www.arabnews.com/
[…] Tra gli aspetti più caratteristici del papato di Francesco c'è stato il suo impegno con il Medio Oriente e il mondo arabo. La sua leadership è stata segnata da un avvicinamento storico alle comunità musulmane e cristiane, con un'attenzione costante alla pace e alla dignità umana.
visita di papa francesco in iraq 5
Nel 2019 è entrato nella storia come primo Papa a visitare il Golfo Arabico, recandosi negli Emirati Arabi Uniti. Successivamente ha visitato il Bahrein nel 2022. Entrambi i viaggi hanno evidenziato il suo impegno per il dialogo interreligioso, la libertà religiosa e la coesistenza pacifica, incontrando i leader regionali e affrontando le questioni relative ai diritti umani.
Durante la sua visita negli Emirati Arabi Uniti, il Papa e lo sceicco Ahmed El-Tayeb, grande imam della moschea egiziana di Al-Azhar, hanno firmato il “Documento sulla fraternità umana”. L'accordo prevede una partnership duratura per respingere la violenza e l'estremismo.
papa francesco con lo sceicco di al azhar ahmed el tayeb
L'impegno di Francesco per la pace è stato ulteriormente evidenziato nel 2021 con il suo storico pellegrinaggio in Iraq, dove ha incontrato privatamente il Grande Ayatollah Ali Sistani, figura di spicco dell'Islam sciita. Questa visita ha segnato una tappa significativa nel dialogo interreligioso e ha rafforzato gli sforzi di Francesco per la pace e la riconciliazione in Medio Oriente.
Nel dicembre 2024, Francesco ha accolto in Vaticano Mohammed Al-Issa, segretario generale della Lega Musulmana Mondiale (MWL) con sede a Makkah, dove hanno discusso di cooperazione reciproca e interessi comuni.
bergoglio con ali al sistani in iraq
Sebbene le sue dichiarazioni pubbliche abbiano spesso suscitato sia elogi che critiche, hanno sempre rispecchiato la sua difesa della vita e della dignità dei civili nelle zone di conflitto. Questa difesa si è estesa ai suoi ultimi giorni.
Il giorno prima di morire, Francesco ha dedicato parte del suo messaggio pasquale ai palestinesi di Gaza, devastata dalla guerra. “Faccio appello ancora una volta”, ha detto, ‘per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, per il rilascio degli ostaggi... e per l'accesso agli aiuti umanitari’.
visita di papa francesco in iraq 4
Munther Isaac, teologo cristiano palestinese con sede a Betlemme, ha espresso il suo dolore per la morte del Papa. “I palestinesi, e i cristiani palestinesi in particolare, hanno perso oggi un caro amico”, ha scritto su X.
Ha elogiato la “vera compassione del defunto Papa verso i palestinesi, in particolare verso quelli di Gaza durante questo genocidio”, sottolineando il suo costante impegno verso “la comunità cristiana assediata a Gaza su base costante, anche dal suo ospedale”.
papa francesco con lo sceicco di al azhar ahmed el tayeb
La sua empatia si è estesa a coloro che sono coinvolti nel conflitto. Nel 2024 ha denunciato la campagna militare di Israele a Gaza come “immorale” e “sproporzionata”, sollecitando un'indagine per verificare se le azioni fossero state un genocidio. La dichiarazione ha scatenato tensioni diplomatiche con Israele, ma Francesco è rimasto fermo.
[…]
La morte di Francesco è stata profondamente sentita in tutta la regione, dove la sua leadership e la sua compassione erano venerate da molti.
papa francesco negli emirati arabi
Yeghia Tashjian, coordinatore del gruppo di affari regionali e internazionali presso l'Issam Fares Institute for Public Policy and International Affairs dell'Università americana di Beirut, ha dichiarato ad Arab News: “Papa Francesco è spesso considerato una grande persona da molti per la sua umiltà, compassione e attenzione alla giustizia sociale”.
Ha aggiunto che l'approccio umile del defunto Papa si rifletteva non solo nel suo titolo, ma anche nelle sue azioni. “Credo che la maggior parte di noi lo ricorderà come un umile leader della Chiesa che ha sempre preferito essere chiamato 'Padre' invece che 'Sua Santità'”, ha detto Tashjian. Credo che questo dovrebbe essere un esempio per molti leader della Chiesa in Oriente”.
PAPA BERGOGLIO E IL SINODO PER L AMAZZONIA
“Soprattutto”, ha aggiunto, ‘non era un elitario e si preoccupava sempre del benessere del popolo; per questo nella sua epoca c'era un forte impegno dei giovani cattolici nei confronti della Chiesa, anche nei Paesi occidentali’.
I leader arabi e musulmani hanno offerto le loro condoglianze dopo l'annuncio del Vaticano della morte di Francesco.
Lunedì, in un post su X, Al-Issa del MWL ha scritto: “La nostra amicizia con l'eminente defunto pontefice ha avuto un chiaro impatto sulla cooperazione tra il MWL e il Vaticano nel servire i nostri obiettivi comuni”.
“Lodiamo il defunto Papa per la sua saggezza, le sue posizioni di principio e i suoi contributi positivi, in particolare per quanto riguarda il mondo islamico e le sue cause”.
visita di papa francesco in iraq 1
Allo stesso modo, il Consiglio musulmano degli anziani, guidato dal Grande Imam egiziano Ahmed Al-Tayyeb, ha esteso le sue condoglianze ai “leader della Chiesa cattolica, ai nostri fratelli cristiani e a tutti i sostenitori della pace e della coesistenza nel mondo”.
Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohamed bin Zayed, ha espresso le sue “più sentite condoglianze ai cattolici di tutto il mondo”, scrivendo su X che il Papa “ha dedicato la sua vita a promuovere i principi della coesistenza pacifica e della comprensione”.
Il presidente libanese Joseph Aoun ha rilasciato una dichiarazione sull'account X della presidenza, definendo la morte di Francesco “una perdita per tutta l'umanità, perché è stato una voce potente per la giustizia e la pace” che ha invitato al “dialogo tra religioni e culture”.
Stephen Chow Sau-yan - papa francesco - John Tong Hon - mongolia
Anche il re di Giordania Abdullah II, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente palestinese Mahmoud Abbas hanno reso omaggio a Francesco. […]
I 47 viaggi nel mondo La diplomazia low cost alla ricerca della pace
Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
[…] Pellegrino nelle periferie della Terra. Che sceglieva la minuscola Lampedusa per la prima uscita da Roma, la marginale Albania per la prima trasferta in Europa, il dimenticato Centrafrica come «capitale spirituale del mondo».
una suora accende una candela per papa francesco
Quarantasette viaggi apostolici in 66 Paesi. Quaranta visite pastorali in 49 città italiane. 201 visite da vescovo nella diocesi capitolina. […] Viaggi low cost, pellegrinaggi high performance: anche Bergoglio stupì subito, spostandosi su una Ford Focus senz’accessori e scegliendo d’essere testimone nelle periferie del mondo.
[…] L’ultimo faticoso viaggio, il più lungo per durata e distanza, 12 giorni in Indonesia, Timor Est e Papua Nuova Guinea, fu l’occasione per parlare alla più grande comunità islamica del mondo, ammonire sull’economia che uccide, scusarsi dell’ennesimo vescovo pedofilo.
È stato il primo Papa nei pericoli dell’Iraq e dell’Isis: una giovane kamikaze, rivelò lo stesso Bergoglio, s’era diretta da Bagdad a Mosul e l’aspettava «imbottita di esplosivo per farsi esplodere durante la visita. Anche un furgone era partito a tutta velocità con il medesimo intento...». Il primo a portare «la diplomazia della misericordia» in Birmania. Il primo negli Emirati Arabi, a farsi strumento di pace come il Poverello d’Assisi quando incontrò il Sultano.
Katholikòs, ovvero universale, eppure attento alle culture native. Gli hanno donato i cappelli più strani e ci ha riso parecchio, come quel giorno in cui una tribù amazzonica l’incoronò con una cuffia di piume e qualcuno la trovò ridicola e lui replicò: «Ridicola? Avete mai visto la berretta dei cardinali, con quelle tre creste e il fiocco?».
[…] Infradiciato dalle violente piogge filippine, contestato in Perù dalle sinistre estreme o criticato dai sovranisti europei per il suo abbraccio ai migranti di Lesbo, poco amato dagli ucraini che gli rimproveravano l’attenzione fraterna agli ortodossi di Mosca e gl’incontri col patriarca russo Kirill: se c’era un gesto che Francesco ripeteva, messo di fronte alle barriere del mondo, era appoggiarvi una mano per «accarezzare i conflitti».
Lo fece sui mattoni di Auschwitz e al Muro di Betlemme, in Corea e a Sarajevo, all’Avana e in Sri Lanka, in Georgia e in Armenia, al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Il significato di quella carezza insistita sfuggì a molti, e per lungo tempo. Anche a padre Spadaro, che alla fine capì: «Mi fu chiarito da un amico musulmano: cosa faceva Gesù, imponendo le mani? Toccava i malati per guarirli. Ecco, Francesco faceva lo stesso: toccava i muri per risanarli».
papa francesco con il patriarca ecumenico di costantinopoli bartolomeo
Rimangono sessanta Paesi che nessun Pontefice ha mai visitato, alcuni grandi come l’Arabia Saudita o la Russia, altri delicati come l’Afghanistan o la Serbia. Rimangono anche posti che Bergoglio ha sempre desiderato vedere, senza potere: la Cina, che dal 1951 non ha relazioni col Vaticano, o la parrocchia di Gaza che è tenuta in piedi da un prete argentino. E poi lo strano rapporto con la sua Buenos Aires, l’unico pezzo di Sudamerica dove «il Papa venuto dalla fine del mondo», alla fine, non ha mai più messo piede. Piange per lui, l’Argentina. E con lei il mondo che l’ha abbracciato lo stesso, anche senza vederlo.
IL PAPA IN AMAZZONIA
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