MEGLIO NON AVERE IL MOSSAD COME NEMICO - I SERVIZI ISRAELIANI HANNO CREATO UNA SOCIETÀ FANTASMA IN UNGHERIA PER MANOMETTERE I CERCAPERSONE COMPRATI DAGLI HEZBOLLAH, INTESTANDOLA A UNA DONNA DI NOME ROSARIA BARSONY-ARCIDIACONO CHE, PERO', SOSTIENE DI ESSERE "SOLO L'INTERMEDIARIA" - NON È LA PRIMA VOLTA CHE IL MOSSAD DA' VITA A DELLE SOCIETÀ FITTIZIE PER LE SUE OPERAZIONI: NEGLI ANNI ’80 APRIRONO IN SUDAN UN VILLAGGIO VACANZE CHE SERVÌ A ORGANIZZARE IL TRASFERIMENTO IN ISRAELE DI MIGLIAIA DI EBREI ETIOPI IN FUGA DALLA GUERRA CIVILE...
Estratto dell'articolo di Enrico Franceschini per www.repubblica.it
ESPLOSIONE CERCAPERSONE E DI WALKIE TALKIE DI HEZBOLLAH
Un “cavallo di Troia” messo in casa di Hezbollah. Così gli esperti di intelligence definiscono l’operazione con cui il Mossad ha fatto esplodere migliaia di cercapersone e walkie-talkie in Libano fra le mani dei militanti del gruppo fondamentalista islamico legato all’Iran e in guerra aperta contro Israele da quasi un anno.
Il primo sospetto su come il leggendario servizio di spionaggio israeliano avesse nascosto nei minuscoli apparecchi un ancora più piccolo quantitativo di esplosivo portava a Taiwan. Il secondo sospetto portava in Ungheria, sede di una sussidiaria dell’azienda elettronica di Taipei.
In entrambi i casi, l’impressione era che gli 007 israeliani fossero intervenuti sui cercapersone durante il trasporto verso Beirut oppure infiltrando propri uomini nella fabbrica ungherese. Ma ora fonti americane hanno rivelato al New York Times e al Financial Times che la trappola era scattata molto prima: l’azienda ungherese era stata creata apposta da agenti del Mossad sotto falsa identità per aspettare il momento in cui fare cadere Hezbollah in una trappola.
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Fin dall’inizio, la Bac di Budapest era sotto il totale controllo dello spionaggio israeliano: una società di facciata, fittizia, fantasma, che fabbricava e vendeva regolarmente cercapersone e strumenti di comunicazione anche ad altri clienti, ma il cui vero scopo era aspettare l’ordine di acquisto di Hezbollah.
Per inserire appunto un “moderno cavallo di Troia”, come lo chiama il quotidiano newyorchese, che il nemico porta volontariamente in casa propria, ignaro del pericolo nascosto al suo interno. Una rivisitazione, nel ventunesimo secolo, del trucco escogitato dal greco Ulisse tremila anni fa per sconfiggere i troiani nell’Iliade di Omero. [...]
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Erano anni che Nasrallah esortava i propri militanti ad abbandonare le alte tecnologie di comunicazione per adottare le basse, quelle del passato: cercapersone e walkie-talkie, appunto, che a differenza dei telefoni cellulari non possono essere intercettati e dunque non segnalano a Israele (o a chiunque altro) la posizione di chi li ha in tasca. Il Mossad era consapevole di questa scelta e, dicono fonti dell’intelligence al New York Times, da molto prima l’aveva considerata un’opportunità.
A questo punto, come nei romanzi di spionaggio, occorre fare un passo indietro. Nel 1995 un ingegnere di Taiwan fonda una piccola azienda di elettronica, la Gold Apollo: una delle migliaia di società di Taipei che fabbricano prodotti elettronici a basso prezzo. Con il tempo, l’azienda cresce fino a impiegare 40 persone, in un anonimo fabbricato alla periferia della capitale, ma rimane comunque di dimensioni contenute.
Due anni e mezzo or sono, nel maggio 2022, come rivela il Financial Times, una donna di nome di Rosaria Barsony-Arcidiacono, fonda a Budapest la Bac Consulting, una società di elettronica ancora più piccola. Sulla sua pagina Linkedin risulta nata nel 1985 (oggi ha dunque 39 anni), con un dottorato di ricerca dalla University College London in fisica e altre lauree conseguite alla School of Oriental and African Studies e alla London School of Economics, tutte prestigiose università londinesi.
La sede scelta per la compagnia è un palazzone dell’era comunista nella parte nord della capitale ungherese. Sulla porta ci sono tre pesanti lucchetti. Ma i vicini di casa e una parrucchiera che ha un negozio nell’edificio dicono di non avere mai visto la fondatrice dell’azienda e di avere incontrato qualche volta una donna più anziana, che diceva di esserne la madre.
Una fotografia di Rosaria Barsony-Arcidiacono appare anche sul sito di una compagnia chiamata Eden Global Impact, con sede a San Francisco, che la descrive come una “esperta in programmi umanitari”: la società vende prodotti come generatori per energia solare, sistemi di filtraggio dell’acqua e satelliti per telefonia decentralizzata.
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Non è chiaro come una laureata in fisica che si occupa di cambiamento climatico abbia potuto aprire una società di elettronica a Budapest. Interpellata mercoledì dalla rete televisiva americana Nbc News, la signora ha negato di essere la produttrice dei cercapersone esplosi in Libano: “Non li faccio io”, ha detto. “Sono soltanto l’intermediaria. Vi siete sbagliati”.
Ma Hsu Ching-Kuang, il fondatore della Gold Apollo, ha negato che i cercapersone siano stati fabbricati a Taiwan, dichiarando al Guardian che li ha invece costruiti una sussidiaria europea della sua azienda, la Bac Consulting ungherese, che aveva acquisito il diritto di usare la loro marca. “I prodotti non erano nostri”, ha detto il fondatore della Gold Apollo al quotidiano londinese. “Avevano soltanto il nostro brand stampato sopra. Noi siamo una compagnia responsabile. Quello che è successo è molto imbarazzante”.
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Le fonti di intelligence citate dal New York Times affermano senza ombra di dubbio che la Bac Consulting di Budapest era stata creata appositamente dal Mossad. La signora Barsony-Arcidiacono, ammesso che sia questa la sua vera identità, sarebbe dunque una agente dello spionaggio israeliano. [...]
I primi cercapersone acquistati dal gruppo fondamentalista con l’esplosivo nascosto nella batteria sarebbero cominciati ad arrivare in Libano già nell’estate 2022, scrive il quotidiano di New York. Nel corso di questa estate, le forniture destinate a Hezbollah sono aumentate, fino a diventare circa 4 mila. Per gli estremisti libanesi erano un mezzo finalmente sicuro di comunicare: il capo di Hezbollah trasmetteva ordini ai militanti esclusivamente così.
Ma il Mossad li aveva soprannominati “i pulsanti”: da premere quando sarebbe venuto il momento. E il momento è venuto questa settimana, quando un finto messaggio della leadership di Hezbollah, preceduto da un segnale acustico di dieci secondi, ha spinto migliaia di membri del movimento a prendere in mano il cercapersone, per vederselo esplodere fra le mani. [...]
mossad - servizi segreti israele
Non è la prima volta che il Mossad crea una società fittizia per una delle sue operazioni. Nei primi anni ’80, per esempio, agenti dello spionaggio israeliano sotto falso nome aprirono in Sudan, un Paese musulmano ostile allo Stato ebraico, la Red Sea Diving Resort (che è anche il titolo di un film del 2019 che ricostruisce la vicenda), un villaggio vacanze sul mare specializzato in corsi per immersione subacquee. In realtà servì ad organizzare il trasferimento segreto in Israele di migliaia di ebrei etiopi, che aveva trovato rifugio temporaneo in Sudan, in fuga dalla guerra civile e dalla carestia nel loro Paese. [...]
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