
“NON ME NE FREGA UN CAZZO DI QUELLO CHE PENSA RENZI” – UNO PENSA DI AVERLE VISTE TUTTE, E INVECE NON C’È MAI LIMITE AL PEGGIO: OGGI LUCIA RONZULLI SI È MESSA A DIRE PAROLACCE MENTRE PRESIEDEVA LA SEDUTA DEL SENATO. E SERVE SUL PIATTO D’ARGENTO LA POLEMICA A MATTEONZO: “ECCO L’ELEGANZA, LO STILE, IL RISPETTO ISTITUZIONALE DELLE INFLUENCER DELLA DESTRA. È IL LORO MODO DI RISPETTARE LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE…” – VIDEO
"Non me ne frega un c... di quello che pensa Renzi". A dirlo è stata la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli (Forza Italia) che, in quel momento, stava presiedendo l'Aula. A denunciare l'episodio sui social è stata la senatrice Raffaella Paita di Italia Viva #ANSA pic.twitter.com/H9AubCvJwa
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) March 20, 2025
Paita(Iv),Ronzulli presiede l'Aula e dice volgarità contro Renzi
(ANSA) - "'Non me ne frega un c... di quello che pensa Renzi'. È questo il linguaggio con cui la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli (Forza Italia) si rivolge a un leader dell'opposizione.
Al tempo delle Influencer ormai il Senato è il bar dello sport di persone mediocri e volgari. Ronzulli chiederà scusa o dirà ancora Me Ne Frego?". Lo scrive sui social la senatrice di Iv, Raffaella Paita, postando il video con la voce dalla vicepresidente del Senato che in quel momento stava presiedendo l'Aula.
SENATO: RONZULLI, 'E' RENZI CHE DOVREBBE CHIEDERE SCUSA'
licia ronzulli in senato con renzi
(Adnkronos) - "È il collega Renzi che dovrebbe chiedere scusa per la maleducazione mostrata nei confronti della presidenza del Senato per tutta la durata della seduta di questa mattina.
Ribadisco la mia totale indifferenza agli attacchi alla mia persona e confermo di aver applicato il regolamento, che evidentemente qualcuno non conosce. Come ho avuto modo di spiegare in aula, le critiche del senatore Renzi sono per me medaglie al valore. Capisco che abbia bisogno di visibilità per vendere qualche copia in più del suo libro, ma il Senato della Repubblica non è un luogo dove fare promozione". Lo dichiara la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.
Renzi, da Ronzulli senso istituzioni da influencer di destra
(ANSA) - "Ecco l'eleganza, lo stile, il rispetto istituzionale delle influencer della destra. La vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, stamani, mentre parlavo in Aula ha detto questo di me. Questo è il loro modo di rispettare la democrazia parlamentare. Non ti fanno parlare, ti fanno leggi contro, ti aggrediscono.
Ma con me cadono male: più mi attaccano, più vado avanti a testa alta. Possono insultarmi, non possono fermarmi". Lo scrive sui social il leader di Iv Matteo Renzi postando il video in cui la vice presidente di turno in Senato Licia Ronzulli usa, fuori microfono, un linguaggio scurrile nei suoi confronti.
SENATO: RENZI, 'RONZULLI? NON VOGLIONO AVERE UN'OPPOSIZIONE'
(Adnkronos) - "Questi non sono abituati ad avere un'opposizione. Oggi c'era l'intelligenza artificiale e all'articolo 6 c'era un emendamento intelligente del Pd e ce ne era uno di Fdi che andava nella stessa direzione di quello del Pd.
MATTEO RENZI PARLOTTA CON LICIA RONZULLI IN SENATO
Ma è arrivata la telefonata di Butti che ha detto di votare contro l'emendamento del Pd e anche quello di Fdi. Io ho sollevato la questione e la Ronzulli ha reagito come una che non vuole l'opposizione. E aggiungo che la maggioranza parlamentare non conta nulla". Lo dice Matteo Renzi a Metropolis a Metropolis sul sito di Repubblica.
BAGARRE AL SENATO SU DELEGA PER IA, CAOS EMENDAMENTI NO DATI STRATEGICI SOLO SU SATELLITI UE. SCONTRO RONZULLI-RENZI
Anna Laura Bussa per l’ANSA
Nell'Aula del Senato passa con 85 sì e 42 no il disegno di legge delega sull'intelligenza artificiale in una situazione di scontro totale. A far discutere maggioranza e opposizione, che poco prima avevano fatto scintille sulle parole pronunciate dalla premier Giorgia Meloni contro il Manifesto di Ventotene, sono in particolare due emendamenti quasi identici presentati, uno dal Pd, a prima firma Lorenzo Basso, e uno da Fratelli d'Italia presentato da Cinzia Pellegrino.
E che riguardano la gestione e la protezione dei dati sensibili. Tema caldo visto che anche in Aula il centrosinistra evoca più volte il caso Paragon, con i giornalisti spiati e la possibilità che alla fine Space X possa gestire ogni dato strategico nazionale. Ad accendere la miccia è un errore della relatrice Tilde Minasi che, prima dà il parere favorevole a quello di FdI e poi lo dà contrario, dopo aver parlato con il sottosegretario con delega all'Innovazione Alessio Butti che boccia invece subito entrambe le proposte di modifica, dopo aver ricevuto una telefonata.
Il senatore di IV Matteo Renzi dice che Butti "ha ricevuto una telefonata da Palazzo Chigi", da parte "di chi ha la delega ai Servizi segreti" che "gli ha detto cosa fare". Ma l'interessato smentisce.
Le proposte di modifica riguardano l'articolo 6 della delega, quello che prevede che "i sistemi di intelligenza artificiale destinati all'uso in ambito pubblico, fatta eccezione per quelli impiegati all'estero nell'ambito di operazioni militari, devono essere installati su server ubicati nel territorio nazionale, al fine di garantire la sovranità e la sicurezza dei dati sensibili dei cittadini".
L'emendamento di FdI propone di aggiungere "ove abbiano ad oggetto dati strategici in un contesto connesso alla sicurezza nazionale".
Quando Minasi corregge il tiro dicendo di essersi sbagliata e che il parere "è contrario", dai banchi del centrosinistra si alza la protesta. Ma la baraonda scoppia quando, subito dopo aver ricevuto la telefonata, molti senatori, tra cui Minasi, si riversano verso i banchi del governo circondando Butti.
La presidente di turno Licia Ronzulli, invita tutti "a tornare al posto" e a "lasciare liberi banchi del governo". E di fronte alle proteste di Renzi che sembra le abbia dato anche "dell'incapace" lei, a microfoni aperti dice: "Non me ne frega un c... di quello che dice Renzi".
licia ronzulli in senato con renzi
Video subito postato sui social dalla senatrice di IV Raffaella Paita - e oggetto di successivi botta e risposta tra la stessa Ronzulli e Renzi - che poco prima, sottolineando la difformità di pareri tra la relatrice e il sottosegretario, aveva avvertito gridando: "Non ve ne facciamo passare più una!!".
Molti senatori di centrodestra si alzano in piedi e gridano contro la senatrice. Nella confusione più totale Pellegrino ritira l'emendamento. Mentre quello di Basso, poi bocciato dall'Aula, viene firmato anche da M55, Iv e Avs.
Il capogruppo M5S, Stefano Patuanelli, definisce i senatori di maggioranza "sovranisti di noialtri". "Sottosegretario Butti - è l'appello del Dem Francesco Boccia - ci dica da dove arriva il 'no', perché è evidente che è successo qualcosa". Butti non risponde e tutti gli emendamenti vengono respinti.
A cominciare da quello di Basso che, nel caso di sistemi di IA destinati all'uso in ambito pubblico che abbiano ad oggetto "dati strategici" (eccezion fatta per quelli impiegati all'estero nell'ambito di operazioni militari) oltre a prevedere l'obbligo di server sul territorio nazionale, avrebbe previsto anche per le tecnologie satellitari l'obbligo di controllo nazionale delle infrastrutture e dell'uso di satelliti europei e nazionali.