annalena baerbock con il nonno waldemar

IL PASSATO TI TRAPASSA – LA “BILD” HA SCOVATO VECCHI DOCUMENTI CHE RIVELANO CHE IL NONNO DI ANNALENA BAERBOCK, MINISTRO DEGLI ESTERI TEDESCO, ERA UN NAZISTONE CONVINTO – LA 43ENNE, LEADER DEI VERDI E ACCESA ANTAGONISTA DELL’ESTREMA DESTRA, E’ IN IMBARAZZO: “NON LO SAPEVO” – WALDEMAR BAERBOCK ERA UN INGEGNERE, E POI UN UFFICIALE IN UN’UNITÀ CHE RIPARAVA CANNONI CONTRAEREI DIETRO IL FRONTE ORIENTALE, NELLA CAMPAGNA DI RUSSIA: NEL 1944 GLI VENNE CONFERITA LA CROCE PER "MERITI DI GUERRA". COSA HA FATTO PER MERITARLA?

Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”

ANNALENA BAERBOCK CON IL NONNO WALDEMAR

 

Cosa sanno i nipoti dei propri nonni, anche quando sono molto amati? Quanto devono conoscerli? E cosa deve sapere, e raccontare, una ministra degli Esteri tedesca, il cui nonno ha combattuto nelle file naziste? È la domanda che dovrà affrontare la ministra Annalena Baerbock, 43 anni, che al nonno Waldemar — morto a 103 anni — era molto legata, tanto da citarlo spesso nei suoi discorsi. Il settimanale Bunte — ripreso dalla Bild in prima pagina — ha avuto accesso ai dossier del nonno di Baerbock nella Wehrmacht. E quegli anni passati nell’esercito, di cui si era sempre rifiutato di parlare, potrebbero essere più oscuri di quel che i nipoti sospettavano.

 

annalena baerbock

Waldemar Baerbock era un ingegnere, e poi un ufficiale in un’unità che riparava cannoni contraerei dietro il fronte orientale, nella campagna di Russia. Nel suo file si legge che era «un nazionalsocialista convinto», e ancora «che si trovava completamente sulle posizioni del nazionalsocialismo».

 

Ora, è vero come nota anche la Bild che le cartelle degli ufficiali comprendono quasi sempre annotazioni simili, a meno che non fossero stati puniti o declassati. Non sono invece usuali la carriera che ha fatto il nonno e le decorazioni che ha ricevuto. Nel 1944, a Waldemar Baerbock è stata conferita la Croce per Meriti di guerra […] Lo sapeva la ministra?, chiede la Bild . La risposta del suo ufficio: «Questi documenti non le erano noti».

 

la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock

Con le interrogazioni si potrebbe continuare: quando è che l’ufficiale Baerbock aderisce alle idee e al movimento hitleriano? Era già un nazionalsocialista degli anni Venti e Trenta? Sono domande che si pone quasi ogni famiglia tedesca. Nel caso di Baerbock, ministra su posizioni idealiste e intransigente sostenitrice dei diritti umani come metodo di politica estera […] sono tanto più pertinenti. Lei è nota per il totale ripudio delle idee di estrema destra. Ha partecipato in prima fila alle manifestazioni anti-Afd.

 

E in casa? Si sa che il tema del passato era una questione aperta in famiglia. Il padre di Annalena Baerbock aveva litigato per decenni con il suo genitore Waldemar, perché non voleva parlare di sé e della guerra. Fu solo alla fine degli anni Novanta […] che anche il nonno di Annalena ammise: «Ero nella Wehrmacht». Annalena Baerbock diventa candidata cancelliera dei Verdi, e poi ministro degli Esteri, nel 2021. Nonno Waldemar non c’è più da cinque anni.

la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock

 

Ciononostante, nel libro “Ora” con cui di fatto Annalena Baerbock si presenta a 41 anni alla Germania, un’ambizione incommensurata rispetto all’esperienza maturata, nonno Waldemar è ben presente. […] Nonno Waldemar […] non spiega se quel servire nell’esercito fosse un atto «obbligato», o se il trasporto per Hitler fosse vero. Né cosa avesse fatto in suo nome. […]

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…