ATENE, INFINITE PENE - NONOSTANTE LE TRASFUSIONI DI MILIARDI DA PARTE DELLA TROIKA BCE-UE-FMI, LA GRECIA NON RIESCE A TAPPARE LA VORAGINE DEI CONTI - PER “DER SPIEGEL” IL DISAVANZO SAREBBE DI 20 MLD € RISPETTO AGLI 11,5 PREVENTIVATI - I PARTITI DEL ‘GOVERNISSIMO’ NON RIESCONO A TROVARE UN ACCORDO SUI TAGLI - IL FONDO DI SALVATAGGIO ESM POTREBBE ESSERE AUMENTATO FINO A 2MILA MLD €, PER ACCOGLIERE ANCHE LE RICHIESTE D’AIUTO DI ITALIA E SPAGNA…

Maddalena Camera per "il Giornale"

La Grecia non riesce ad uscire dal tunnel del debito. Il settimanale tedesco Der Spiegel, in edicola oggi, riporta una notizia che potrebbe nuovamente innescare le paure dei mercati finanziari. Il buco nei conti di Atene dell'ultimo periodo non sarebbe di «soli» 11,5 miliardi, ma di quasi il doppio. Secondo il newsmagazine, la «troika» che è andata a verificare lo stato delle finanze elleniche, formata dai revisori dei conti di Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale, hanno trovato un deficit di bilancio di circa 20 miliardi, il doppio di quanto previsto.

È riportato che gli ispettori hanno interrotto il lavoro per una settimana anche se la Commissione europea ha dichiarato che questa interruzione non è dovuta a problemi, ma anzi ha preso atto che la Grecia ha fatto notevoli progressi sul programma di riforma. Ma gli accordi vanno a rilento e i partiti della coalizione di governo non hanno ancora raggiunto l'intesa per varare i nuovi tagli. Che erano, per l'appunto,di 11,5 miliardi.Ma che potrebbero salire a 20 se la cifra fosse confermata, in cambio di un'altra tranche di aiuti da 31 miliardi.

Lo «Spiegel» sottolinea che il capo del governo greco Antonis Samaras ha chiesto più volte ai creditori del Paese la disponibilità a cancellare più debito. Una proposta a cui la Germania, le cui banche sono tra i maggiori creditori, si oppone con tutte le forze. In uno degli ultimi incontri la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva esortato il premier Samaras a procedere con maggior vigore sulla strada delle riforme.

Oltre ai tagli di bilancio il Governo di Atene deve porre un argine all'evasione fiscale. A inizio settembre, in attesa di un accordo per recuperare i capitali fuggiti in Svizzera, Atene aveva messo sotto sequestro i patrimoni di 121 persone, fisiche e giuridiche.

Certo che i dati fatti trapelare da Der Spiegel sono molto diversi da quelli del bilancio ufficiale del governo di Atene. Infatti secondo il Ministero delle Finanze ellenico, nei primi otto mesi dell'anno il deficit si sarebbe ridotto di oltre un terzo rispetto all'anno precedente, passando da 18,6 a 12,3 miliardi. Un dato in linea con i creditori internazionali e leggermente migliore dei 15,2 miliardi preventivati.

Anche il disavanzo primario sarebbe crollato a 1,2 miliardi rispetto ai 5,9 miliardi del 2011, grazie ai corposi tagli alla spesa pubblica messi in atto negli ultimi tempi. Questi numeri però escludono le spese degli Enti Locali e quelle per la sicurezza sociale, che invece rientrano tra le componenti del deficit pubblico definito secondo le regole Ue.

Inoltre anche le entrate continuano a scendere più delle attese a causa della grave recessione che da ormai 5 anni strozza l'economia greca. Ed è per questo che il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, ha previsto un aumento del deficit primario nel 2012. Secondo Stournaras il deficit, con l'esclusione dei costi di finanziamento del debito, salirà all'1,5% del Pil contro l'1% stimato in precedenza.

Da qui si intuisce che i 20 miliardi di deficit fatti trapelare dal newsmagazine tedesco potrebbero essere più che giustificati. Per questo il settimanale scrive che il fondo di salvataggio permanente per la zona euro (Esm) potrebbe essere aumentato fino a 2mila miliardi di euro, rispetto ai 500 previsti sottolineando che i Paesi della zona euro preparerebbero questo aumento per sostenere eventuali richieste di aiuto non solo della Grecia, ma anche di alcuni grandi Paesi dell'area mediterranea come l'Italia e la Spagna.

Ieri il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault si è detto favorevole a concedere più tempo alla Grecia per centrare gli obiettivi di bilancio concordati con i creditori internazionali a condizione che Atene si impegni «sinceramente» nelle riforme, a cominciare da quella fiscale.

 

ANTONIS SAMARAS samaras MONTI MERKEL vertice b MERKEL MONTI EURO CRAC JEAN MARC AYRAULT

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…