“IL PARLAMENTO NON SIA SUPINO E ACQUIESCENTE ALLE AFFERMAZIONI DEI PUBBLICI MINISTERI” - IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA NORDIO ACCENDE LO SCONTRO CON LE TOGHE SULLE INTERCETTAZIONI E TORNA A DENUNCIARE GLI ABUSI: “PER I VARI PASSAGGI PREVISTI DALLA LEGGE, LE INTERCETTAZIONI FINISCONO A CONOSCENZA DI DECINE DI PERSONE” - NEL GOVERNO TEMONO UNA GUERRA CON I MAGISTRATI A CAUSA DELLE USCITE DI NORDIO E GIORGIA MELONI VUOLE “MITIGARLO” CON IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA DELMASTRO E IL SOTTOSEGRETARIO A PALAZZO CHIGI, MANTOVANO - MA GLI ITALIANI COSA PENSANO? SPOILER: DANNO RAGIONE A NORDIO…
1 - IL NORDIO FURIOSO
Estratto dell’articolo di Antonio Bravetti per “la Stampa”
Carlo Nordio insiste: sulle intercettazioni il governo «interverrà radicalmente». Dopo il passaggio di mercoledì in Senato, il Guardasigilli si presenta alla Camera per ribadire, precisare, ribattere e attaccare, «perché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire». […] «Non toccheremo le intercettazioni per mafia e terrorismo - rassicura - e nemmeno quelle per i reati "satellite"», ma […] il Parlamento «non sia supino e acquiescente a quello che sono le affermazioni dei pubblici ministeri» […]
il ministro ricorda gli «errori giudiziari» che hanno portato a processo gli ex generali Mario Mori e Gianpaolo Ganzer, assolti dopo anni di gogna mediatica, «con la carriera rovinata e senza che nessuno li abbia risarciti».
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Parlando di intercettazioni, Nordio sostiene che gli abusi si annidano in quelle giudiziarie, effettuate su richiesta del pm e autorizzazione del gip. Perché, spiega, per i vari passaggi previsti dalla legge «finiscono a conoscenza di decine di persone. L'abuso su cui vogliamo intervenire è in questo mare magnum», che fa finire sui giornali «notizie che diffamano e vulnerano l'onore di privati cittadini». La maggioranza applaude forte. […]
2 - “PAROLE SBAGLIATE E FUORI LINEA” L’INSOFFERENZA NEL GOVERNO PER LE USCITE DEL GUARDASIGILLI
Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”
carlo nordio foto di bacco (5)
Contenere la “bomba” Nordio. «Com’è possibile aver fatto questo capolavoro, cioè inimicarsi il fronte antimafia nella settimana in cui la giustizia in Italia scrive una pagina storica?», si sfoga un senatore FdI. […] «Ecco, che bisogno c’era di svegliare il can che dorme, noi, adesso? », è la rustica immagine che usa un altro parlamentare meloniano, riferendosi alle toghe che non erano pregiudizialmente sul piede di guerra. «Una parte dei magistrati, seri, sono alla finestra a capire quale idea abbiamo: magari persino disposti a considerare che la nostra politica giudiziaria non è vetero berlusconismo. E invece: bum, gli facciamo ‘sto regalo».
Nervosismo, è dire poco. Anche se le dichiarazioni ufficiali di FdI ieri blindano i varchi creati in queste ore, l’irritazione per «i concetti» e «i toni» espressi da Nordio — ritenuti «sbilanciati» — non viene nascosta. […] Queste “complicazioni” create dalla postura di un Guardasigilli (che era stato scelto dalla premier anche in ragione del suo profilo autonomo e ruvido), ora spinge Palazzo Chigi a qualche attenzione. Sopire, correggerre. Anche se poi Meloni e Nordio ieri si vedono intorno alla torta di compleanno di lei, con tutti, e saluti e sorrisi appaiono senza cedimenti.
alfredo mantovano giorgia meloni
Ma la consegna è “armonizzare” le esternazioni più radicali di lui. E […] la presidente del Consiglio fa leva soprattutto su due figure. Da un lato Andrea Delmastro, il sottosegretario alla Giustizia che non a caso, tre giorni fa, mentre Nordio apriva il fuoco su captazioni, trojan e abusi dei magistrati, si precipita in tv a dire: «Le Procure non saranno mai private delle intercettazioni».
alfredo mantovano giorgia meloni
Dall’altro, la figura chiave di Chigi, il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, altra toga, pacato, lontano da tensioni conflittuali. «Le mafie e i delinquenti sono quelli che dobbiamo fare arrabbiare, appena arrivati, non i magistrati che ti arrestano Messina Denaro. Quindi, anche per i reati spia restano le cimici, tranquilli: però senza gli abusi ignobili delle conversazioni private sui giornali. Questo vuole dire il ministro, ma si fa coinvolgere forse da vecchie battaglie. E alla Camera lo ha detto. Certo, meglio di mercoledì in Senato con quella scivolata mostruosa con i boss che non parlano al cellulare», ancora il senatore. Sospiro teatrale: «Alcune cose le dice male, con la spada. Altre non sono completamente in linea», ribadisce il parlamentare di FdI. […]