LA NORMA SULLE NOMINE BY SACCOMANNI È UN SILURO CONTRO DE GENNARO A FINMECCANICA - AVANZA ZAMPINI, MA PANSA NON MOLLA

1. FINMECCANICA: LUPI, NO A CRIMINALIZZAZIONI, FA OTTIMO LAVORO SU CONTI E STRATEGIE
(ANSA) - ''Non accettiamo alcuna criminalizzazione su Finmeccanica, che sta facendo un ottimo lavoro sui conti e sulle strategie''. Lo ha affermato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, intervenendo al convegno per il settennato di Demetra. Finmeccanica, ha aggiunto, ''e' il nostro braccio qualificato nel mondo e dobbiamo accompagnarla, supportarla, difenderla nel mondo ed esserne orgogliosi''. Per il governo, ha concluso, ''la difesa si questo settore di eccellenza e' una priorita'''.

2. FINMECCANICA: PANSA, RINVIO ASSEMBLEA? GUARDO IL CALENDARIO
(AGI) - "Non dipende da me. Per quanto mi riguarda io guardo il calendario". Cosi' l'amministratore delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa, ha risposto a chi gli chiedeva se fosse possibile un rinvio dell'assemblea, in programma il prossimo 4 luglio, che dovrebbe nominare due consiglieri del gruppo, alla luce della direttiva del ministero del Tesoro, sui criteri di nomina delle societa' partecipate.

3. SI RESTRINGE LA «ROSA» PER FINMECCANICA
Gianni Dragoni per il "Sole 24 Ore"

La prima indicazione che si coglie nella direttiva Saccomanni sulle nomine è che sono ridimensionate le possibilità per Gianni De Gennaro di correre per la presidenza di Finmeccanica. La candidatura dell'ex capo della polizia è sostenuta dal Quirinale, tuttavia incontra un ostacolo che la direttiva Saccomanni conferma, quando richiede tra i requisiti per l'eleggibilità l'«assenza di conflitti di interesse».

Per De Gennaro il "conflitto" sussiste in base alla legge 215 del 2004, che stabilisce l'incompatibilità per 12 mesi per i titolari di cariche di governo ad assumere incarichi di vertice in società che rientrano nei settori di cui si sono occupati. De Gennaro è stato sottosegretario ai servizi segreti nel governo Monti. De Gennaro potrebbe ottenere l'incarico solo con una deroga esplicita stabilita per legge, per la quale i tempi si fanno molto stretti.

Il calendario con le scadenze per le nomine pubblicato dal Tesoro conferma che l'assemblea di Finmeccanica si riunirà il 4 luglio per sostituire tre consiglieri che si sono dimessi, poi il cda nominerà il presidente. A meno di deroghe dell'ultim'ora, il campo dei candidati alla presidenza si restringe a Giuseppe Zampini, a.d. di Ansaldo Energia, all'ambasciatore Gianni Castellaneta, presidente Sace in scadenza, a eventuali outsider dell'ultimo minuto. È circolato anche il nome di Pietro Ciucci dell'Anas e il premier Enrico Letta avrebbe detto che «per Finmeccanica ci vorrebbe un professore».

Zampini, appoggiato da Pd e dal Pdl con Gianni Letta, potrebbe avere difficoltà di coabitazione con l'attuale a.d. di Finmeccanica Alessandro Pansa, perché Zampini potrebbe oscurarlo in quanto conosce tutti i dirigenti e le società del gruppo con pregi e difetti ed è conosciuto nell'ambiente militare. Si è parlato anche di una doppia nomina, Castellaneta presidente e Zampini secondo a.d. per il civile, accanto a Pansa, ma questo schema ricorderebbe vecchie logiche spartitorie.

Altra conseguenza della direttiva è il rinvio al 25 luglio, facendo saltare la prima convocazione del 28 giugno, delle nomine Fs, dove dovrebbe essere confermato a.d. Mauro Moretti e sostituito il presidente Lamberto Cardia, già presidente della Consob.
L'esclusione dalla possibilità di nomina (e con previsione di decadenza) per chi abbia avuto condanne o un patteggiamento per una serie di reati "gravi" richiederà una verifica sulla posizione di Paolo Scaroni, a.d. dell'Eni in scadenza tra un anno: nel 1996 ha patteggiato una condanna a un anno e 4 mesi per tangenti versate per avere appalti dall'Enel quando era vicepresidente Techint.

La procedura disegnata dalla direttiva è macchinosa, oltre al parere favorevole del comitato dei garanti c'è il coinvolgimento di due società esterne di cacciatori di teste (scelta discutibile, in tempi di risparmi). Il ministro Saccomanni ha incontrato qualche rifiuto prima di trovare tre persone disponibili a fare i "garanti" delle nomine, incarico onorifico. Avrebbe rinunciato a quest'incarico l'economista Alberto Quadrio Curzio.

 

 

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