
“SIAMO DIVENTATI PIGRI E COMPIACENTI” – FINALMENTE SI E' SVEGLIATO, TRA LE MACERIE DI TRUMP, BARACK OBAMA E FA UN'AMMISSIONE DI COLPA, E ALL’HAMILTON COLLEGE DI NEW YORK RICONOSCE GLI ERRORI DEI DEMOCRAT USA: "SIAMO IN UNO DI QUEI MOMENTI IN CUI NON È SUFFICIENTE DIRE DI ESSERE A FAVORE DI QUALCOSA, MA È NECESSARIO FARE QUALCOSA E SACRIFICARSI UN PO'. LA CARICA PIÙ IMPORTANTE IN QUESTA DEMOCRAZIA È IL CITTADINI” (COME BUTTARE FUORI DALLA CASA BIANCA IL DEMENTE TINTO E COTONATO, NIENTE...) - VIDEO
Estratti del discorso di Obama pubblicati da corriere.it
Quelli che seguono sono brani del discorso che Barack Obama, il 44° presidente degli Stati Uniti, ha tenuto il 3 aprile allo Hamilton College di New York: parole molto attese, con cui Obama ha esortato i cittadini a opporsi alle distorsioni alla democrazia introdotte in modo sempre più capillare da Donald Trump, e le istituzioni (a cominciare dalle università) a resistere. Ma ha anche ricordato gli errori della sinistra americana. Questi estratti sono stati pubblicati sulla Rassegna Stampa, la newsletter che il Corriere riserva ai suoi abbonati: per riceverla basta iscriversi a Il Punto, qui.
obama discorso hamilton college
Permettetemi di premettere quello che tutti sanno, ovvero che ho profonde divergenze di opinione con il mio più immediato successore, che ora è di nuovo presidente. Ci sono un'infinità di politiche di cui potremmo discutere e sulle quali ho opinioni forti, ma almeno per la maggior parte della mia vita, direi il periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, c'è stato un ampio consenso tra democratici, repubblicani, conservatori e liberal su un certo insieme di regole con cui appianare le nostre differenze.
Ci sono alcuni legami che trascendono il partito, il territorio o l'ideologia. C'era un credo a cui tutti ci attenevamo. La nozione di base della democrazia americana, incarnata dalla nostra Costituzione e dal Bill of Rights, è che tutti noi contiamo, tutti noi abbiamo dignità, tutti noi abbiamo valore, e che istituiremo un sistema in cui ci siano lo Stato di diritto, la separazione dei poteri e una magistratura indipendente.
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Ci sono queste libertà, la libertà di culto e la libertà di stampa e la garanzia che, se andiamo davanti alla legge, ci sarà un processo. Tutti ci siamo attenuti a questo, più o meno. Questo non significa che non ci fossero politici corrotti. Non significa che non ci siano stati abusi di potere. Nella società stessa, ovviamente, c'erano grandi differenze in termini di accesso, di influenza e di potere. Ma abbiamo detto che, anche se questo ideale non è stato sempre rispettato, era l'ideale giusto da avere.
Credo che il nostro impegno nei confronti di questi principi si sia eroso, e credo che si sia eroso in parte perché il governo stesso è diventato molto grande. Ciò ha significato che a volte si è sentito distante e poco reattivo, e le regole sono una seccatura. Alcune regole non sono intelligenti e la gente si sente frustrata. Penso che parte di ciò che è successo sia anche il fatto che bisogna accettare di non essere d'accordo e avere tolleranza verso le persone con cui non si è d'accordo, visto che siamo tutti simili.
Quando sono arrivato al Senato degli Stati Uniti, ero l'unico afroamericano. C'era un ispanico al Senato degli Stati Uniti. Non sono così vecchio, quindi è una cosa abbastanza recente. Per rendersi conto di quanto fosse diverso bastava guardare la palestra degli uomini al Senato rispetto a quella delle donne. Palestra per uomini, molto grande, e vecchi che camminavano senza indossare abbastanza roba. La palestra per le donne era fondamentalmente uno sgabuzzino modificato con una bicicletta, perché non ce n'erano molte.
INSEDIAMENTO DI DONALD TRUMP 2025 - GEORGE BUSH E BARACK OBAMA - FOTO LAPRESSE
In quel periodo della nostra storia, credo che ci fosse un senso generale di “beh, se sono un dixiecrat, un democratico del Sud, se sono un repubblicano del Nord, se sono questo o quello, se ho questa o quella prospettiva in termini di conservatorismo fiscale o di moderazione sociale”, comunque andavamo tutti nello stesso club e parlavamo tutti delle stesse cose.
Poi, a partire dagli anni '60 e '70, la gente si è imbucata alla festa.
Ora è un po' più difficile accettare di essere in disaccordo senza essere sgradevoli, se si pensa che quella persona non è come me. Non mi somiglia, forse non la pensa esattamente come me. Sono più incline a sentirmi attaccato o minacciato. Questo, credo, ci ha reso un po' più tribali nella nostra politica.
Poi l'economia non funzionava per tutti. Questo, in parte, aveva a che fare con il fatto che il governo non rispondeva come avrebbe dovuto, e la disuguaglianza è cresciuta. Infine, i media. Credo che uno degli aspetti più importanti della nostra pratica democratica sia la presenza di una cittadinanza ben informata, che dipende da una stampa libera, obiettiva ed efficace, e questa ha iniziato a essere attaccata.
INSEDIAMENTO DI DONALD TRUMP 2025 - BARACK OBAMA - FOTO LAPRESSE
Abbiamo visto com'è andata la combinazione di tutti questi fattori nel corso dei decenni. Ma ovviamente ora la situazione è molto peggiorata. Quando osservo alcune delle cose che stanno accadendo ora, non credo che ciò a cui abbiamo appena assistito in termini di politica economica e di tariffe sia positivo per l'America, ma questa è una politica specifica.
Mi preoccupa di più un governo federale che minaccia le università se non consegnano gli studenti che esercitano il loro diritto alla libertà di parola.
Mi turba di più l'idea che la Casa Bianca possa dire agli studi legali: “Se rappresentate soggetti che non ci piacciono, non vi affideremo più i nostri affari o vi impediremo di rappresentare efficacemente le persone”. Questo tipo di comportamento è contrario al patto di base che abbiamo come americani.
INSEDIAMENTO DI DONALD TRUMP 2025 -GEORGE BUSH E BARACK OBAMA - FOTO LAPRESSE
Immaginate se avessi fatto tutto questo. Voglio essere chiaro su questo punto. Immaginate se avessi ritirato le credenziali di Fox News dal corpo dei giornalisti della Casa Bianca. State ridendo, ma è quello che sta succedendo. Immaginate se avessi detto agli studi legali che rappresentavano soggetti contrari alle politiche avviate dalla mia amministrazione: “Non vi sarà permesso di entrare negli edifici governativi”. “Vi puniremo economicamente per aver dissentito dall'Affordable Care Act o dall'accordo con l'Iran”. “Rintracceremo gli studenti che protestano contro le mie politiche”. È inimmaginabile che gli stessi partiti che ora tacciono avrebbero tollerato un comportamento del genere da parte mia o di molti miei predecessori.
Non lo dico per una questione di parte. Ha a che fare con qualcosa di più prezioso, ovvero chi siamo noi come Paese e per quali valori ci battiamo? Non si tratta di un'astrazione. Penso che questa sia una delle sfide che abbiamo, e l'ho visto anche prima delle ultime elezioni. Penso che le persone tendano a pensare: “Oh, democrazia, stato di diritto, indipendenza della magistratura, libertà di stampa. Sono tutte cose astratte perché non influiscono sul prezzo delle uova”. Ebbene, sapete cosa? Stanno influendo sul prezzo delle uova.
barack obama bill clinton hillary clinton george w bush
Una delle cose che ci ha contraddistinto in passato è stata l'idea di fondo che siamo una società basata sulle regole. Ciò significa che posso sostenere un candidato anziché un altro e non devo preoccuparmi che la polizia venga a molestare me o i miei clienti. Questo è ciò che accade in altri luoghi. È quello che succede in Russia.
Diamo per scontata l'idea di non dover pagare tangenti o assumere il cugino di qualcuno per ottenere un permesso commerciale. È così che abbiamo costruito l'economia che abbiamo costruito. Ecco perché questo posto ha funzionato. Ha un impatto concreto sulla vita di tutti noi.
È la prima volta che parlo pubblicamente da un po' di tempo. Ho osservato un po'. Sì. Permettetemi di concludere questa parte del mio intervento dicendo che spetta a tutti noi risolvere la situazione. Non si risolverà perché qualcuno viene a salvarvi.
insediamento barack obama 2013
La carica più importante in questa democrazia è il cittadino, la persona comune che dice: no, non è giusto. Penso che una delle ragioni per cui il nostro impegno verso gli ideali democratici si è eroso è che siamo diventati piuttosto pigri e compiacenti.
Per la maggior parte della nostra vita è stato facile dire di essere un progressista o di essere per la giustizia sociale o di essere per la libertà di parola senza doverne pagare il prezzo. Ora siamo in uno di quei momenti in cui non è sufficiente dire di essere a favore di qualcosa, ma è necessario fare qualcosa e forse sacrificarsi un po'.
Se siete uno studio legale minacciato, potreste dover dire: ok, perderemo un po' di affari perché difenderemo un principio. Se siete un'università, dovrete capire se state facendo le cose per bene. Abbiamo violato i nostri valori, il nostro codice, abbiamo violato la legge in qualche modo? Se non è così, e vi stanno solo intimidendo, dovreste essere in grado di dire che è per questo che abbiamo questi grandi finanziamenti. “Ci batteremo per ciò in cui crediamo, e pagheremo i nostri ricercatori per un po' di tempo con quei finanziamenti, e rinunceremo all'ala in più o alla palestra di lusso, che possiamo rimandare di un paio d'anni perché la libertà accademica potrebbe essere un po' più importante”.
insediamento barack obama 2009
Per la maggior parte della storia dell'umanità, e ancora oggi, nella maggior parte dei luoghi del mondo, sfidare i potenti ha un costo, soprattutto se questi abusano del loro potere.
C'è questa idea, e l'ho notata tra le persone più ricche, che dopo George Floyd erano proprio lì e un gruppo di aziende parlava di quanto tenessero alla diversità, e volevano fare questo, ed erano tutti a favore di questo. Ora sono muti.
Ma questo mi dice che andava bene quando era cool e di moda e quando non lo è più, non va tanto bene. Questo, credo, è ciò che ognuno di noi deve esaminare nel proprio cuore. Diciamo di essere per l'uguaglianza, ma siamo disposti a lottare per essa? Siamo disposti a rischiare qualcosa per ottenerla? Diciamo di essere per lo Stato di diritto: ci atterremo a questo principio quando sarà difficile e non quando sarà facile? Crediamo nella libertà di parola: ci battiamo per la libertà di parola quando l'interlocutore dice cose che ci fanno infuriare e che sono sbagliate e offensive? Ci crediamo ancora?
Per gli studenti universitari e per la vostra generazione credo che questo sia importante, perché in parte ci siamo confusi su alcuni di questi temi, visto che coloro che sostenevano di lottare per la giustizia sociale, la libertà di parola e l'uguaglianza, a volte non la osservavano. Sono lieto di sentire che qui nel campus vi concentrate sull'iniziativa Common Ground. Sono stato assolutamente chiaro durante tutta la mia presidenza e post-presidenza: l'idea di cancellare un oratore che viene nel vostro campus, cercando di gridargli addosso e di non lasciarlo parlare, non solo non è ciò che le università dovrebbero essere, ma non è ciò che l'America dovrebbe essere: anche se trovate le sue idee odiose. Lo si lascia parlare e poi gli si dice perché si sbaglia. È così che si vince la discussione.
Lasciate che vi dica che nel mondo avrete a che fare con persone a cui non piacete e che dicono cose cattive su di voi. È meglio che vi abituiate. A volte avrete capi orribili, o colleghi che dicono cose odiose e in alcuni casi si scoprirà che in realtà sono brave persone che non hanno usato la parola giusta per qualcosa, o che hanno bisogno di essere istruite, informate su qualcosa. Ebbene, bisogna che vi abituiate a questo.
Alcuni di questi principi fondanti sono quelli a cui non è solo una parte o l'altra a non essere stata fedele. Credo che in alcuni casi ne siamo stati tutti colpevoli, alcuni più di altri, ed è importante ora che ci concentriamo su chi siamo e su ciò in cui crediamo.
BILL CLINTON - BARACK OBAMA - JIMMY CARTER
(Traduzione a cura di Gianluca Mercuri)