2018tv

OCCUPY TV! LE VITTIME DEL ‘GOLPE’ SI PRENDONO TUTTI I CANALI. PRIMA FAZIO, POI D’URSO, PORRO, VESPA. I DUE TANTO SONO SENZA OPPOSIZIONE. AGGREDISCONO MATTARELLA CHE NON PUÒ DIFENDERSI NEI TALK. MA QUANDO LUIGINO SPARA (‘SIRI E BAGNAI’), IL QUIRINALE RISPONDE - COME DAGO-RIVELATO, IN RAI DOMENICA SERA È SUCCESSO IL DELIRIO. IL GOVERNO SALTA  ALLE 19:58. MENTANA LA SA LUNGA E SI PORTA AVANTI, RAI1 TRACOLLA CON IL FLEBILE FAZIO - DOPO IL MONOLOGO DI DI MAIO CHE CHIEDE LA MESSA IN STATO D’ACCUSA DEL PRESIDENTE IN DIRETTA SUL PRIMO CANALE, SI CERCA DISPERATAMENTE MARTINA, CHE AL TELEFONO SI RIVELA IL SOLITO STRACCIO BAGNATO. GILETTI TRIPLICA GLI ASCOLTI MENTRE FABIOLO CONSEGNA UNA LEONESSA DI PEZZA A CHIARA FERRAGNI E  FEDEZ/J-AX INCASSANO LA LORO MARKETTA

 

 

 

1 - SE LE VITTIME DEL "GOLPE" OCCUPANO LA TELEVISIONE

massimo giletti non e l arena

Antonio Dipollina per “la Repubblica

 

Occupy televisione, tutta, preferibilmente quella pop. Mattarella viene trattato da golpista dalla coppia Di Maio-Salvini e a quel punto, come in una contromossa di puro golpismo, si va a occupare la tv. Un duo scatenato, con momento clou da Barbara D' Urso nel suo Pomeriggio 5.

 

Prima Di Maio, poi a seguire Salvini: con una D' Urso felice che chiudeva la doppia performance vantandosi di aver retto benissimo la situazione. Si era reduci, peraltro, dall' incredibile parentesi con Di Maio al telefono da Fabio Fazio domenica sera: inaspettato, con Fazio disorientato, in difficoltà, remissivo e per nulla convinto che alla fine cerca di uscirne con una battuta: «Stop alle telefonate».

 

Una sventagliata di dichiarazioni come reazione furiosa dei due leader al fallito tentativo di Conte e, soprattutto, a Mattarella diventato punto di riferimento assoluto. I due hanno deciso in poche ore di capovolgere la narrazione, ovunque.

 

fabio fazio regala una leonessa di pezza a chiara ferragni con fedez e j ax 5

Ovviamente sempre a tu per tu solo coi conduttori - e se era la D' Urso meglio ancora - mai un confronto con un avversario. Ieri sera, poi, coi palinsesti che saltavano in aria e tre talk show in contemporanea (Canale 5, Raitre, Mentana su La7) si è proseguito a lungo: e curiosamente Di Maio e Salvini hanno insistito su Mediaset, presentandosi ancora in coppia alternata al Matrix di Canale 5 (prevedibili ora ipotesi a mille su cosa sta pensando Berlusconi).

 

Su tutto, una solare evidenza: Di Maio e Salvini potevano operare scorribande in assoluta mancanza di opposizione. L' attacco dei due era su Mattarella, che non poteva certo presentarsi in studio a replicare: però quando Di Maio dalla D' Urso ha svelato di aver proposto nomi alternativi a Paolo Savona, in tempi brevi è partita una smentita secca dal Quirinale.

 

fabio fazio regala una leonessa di pezza a chiara ferragni con fedez e j ax 3

Ma a quel punto il leader pentastellato se n'era andato, ed era entrato Salvini. E alla lettura del comunicato di Mattarella ha replicato "Non so, io non c'ero". E lì da parte della D' Urso è mancato un minimo di puntualizzazione (del genere: scusi, che diavolo sta dicendo?). Soprattutto non si è avvertita una presenza massiccia di politici per difendere le ragioni del Presidente. Caso limite le parole di Barbara D'Urso: "Aspettavamo qui in studio Piero Fassino ma è rimasto imbottigliato nel traffico".

 

Sono giornate di caos totale. Da Giletti, domenica sera, (record di ascolti) c' è stata anche Giorgia Meloni al telefono: sul più bello si è sentito strillare, era la figlia meno che duenne che reclamava la mamma e così l' attacco a Mattarella della leader si è un po' sfarinato. Un quadro, insomma, che riflette il momento. E potrebbe durare mesi, detto con ottimismo.

 

 

fabio fazio regala una leonessa di pezza a chiara ferragni con fedez e j ax

2 - DI MAIO DA FAZIO. L’IRA DI ORFEO PER IL MONOLOGO

Michela Tamburrino per “la Stampa

 

La madre di tutte le notizie arriva come un fulmine estivo alle 19,58 l’orario dei telegiornali: Mattarella ha bocciato il governo Salvini-Di Maio. In tempo per dare modo alle reti di attrezzarsi, cambiare i palinsesti, richiamare i soliti noti della politica da salotto. Di più il Quirinale non poteva fare. Senza arrivare a Mentana che la sa lunga e perciò si porta avanti, qualcosina di più in casa Rai si poteva fare.

 

Invece Fabio Fazio con «Che tempo che fa» su Raiuno non ha il conforto del telegiornale e prende la decisione da Corrida, da solo. E per raccontarla tutta, proprio per come viene riportata in Rai a mezza bocca ma di bocca in bocca, di caos disorganizzato conviene parlare.

 

fabio fazio regala una leonessa di pezza a chiara ferragni con fedez e j ax

Mentre l’entourage di Fazio aspettava che il Tg avocasse a sé l’onere dell’approfondimento, ecco che arriva in redazione la telefonata di Rocco Casalino, portavoce dei pentastellati, annunciando che il leader Di Maio ha intenzione di intervenire in diretta. Fazio, che ha ospite la presidente del Senato all’oscuro di quanto accaduto al Quirinale, ha pochi minuti per decidere.

 

Dire di no è male. Dire di sì gli potrà procurare problemi, come poi sarà. Nel frattempo si cerca disperatamente Martina del Pd per riequilibrare la situazione a favore del presidente Mattarella alle cui ragioni nessuno, anche dopo, darà voce. La puntata prosegue ma il dg della Rai, Mario Orfeo, ha un sussulto d’orrore. Lo raccontano furibondo per il fatto che Di Maio abbia avuto modo di dire in toni ritenuti da molti minacciosi, tutto quello che voleva incidendo molto più del buon Martina.

 

durso e di maio e salvini

Così la storia si è consumata su La7 che ha approfondito con Mentana e poi con Massimo Giletti felice di aver triplicato gli ascolti grazie agli interventi fiume di Salvini. Il leader della Lega, dopo aver snobbato la vetrina di viale Mazzini, si è affidato alla più compiacente Arena allestita per l’occasione da dove arringare e raccogliere compiaciuto il pensiero di chi dagli spalti ha attaccato il Quirinale. Ieri, con ben ventiquattr’ore di ritardo dall’avvio di una crisi istituzionale tra le più violente mai viste in epoca contemporanea, in casa Rai si è corsi ai ripari: uno speciale «Porta a Porta» al posto di «Che fuori tempo che fa» in seconda serata di Raiuno e in prima serata di Raitre al posto di «Report» uno speciale «Carta Bianca».

 

fabio fazio regala fiori e una leonessa di pezza a chiara ferragni con fedez e j ax

Non basta certo per spegnere le polemiche. Il Cda Rai, in regime di scadenza o forse, a questo punto, di prorogatio, si scaglia contro la telefonata “improvvida” andata in onda da Fazio facendosi precedere solo dal deputato Pd Michele Anzaldi: «Si tratta di una delle pagine più nere che il servizio pubblico abbia mai offerto. Il leader di un partito politico irrompe al telefono in una trasmissione di varietà per chiedere lo stato di accusa del Presidente della Repubblica».

 

Senza speciale Carlo Freccero, consigliere Rai vicino ai grillini, si dice «scandalizzato per la mancanza di uno speciale di Raiuno. Sembra che senza Vespa non si sia capaci di organizzare uno speciale in una giornata come quella di domenica in cui è stata scritta una pagina fondamentale della storia repubblicana», e così il collega Franco Siddi, «La Rai ha il dovere di spiegare e far capire. No a tribune improprie».

LUIGI DI MAIO BRUNO VESPA

 

Oggi tutto questo sarà oggetto di approfondimento nel corso del Cda quando si parlerà anche dell’invito rivolto da Fazio a Salvini perché intervenga domenica prossima in trasmissione. In attesa del salotto di Fazio però i leader usciti vincitori dalle ultime elezioni non se ne staranno lontani dai teleschermi. Show a tutto tondo di chi normalmente si lamenta di non avere spazi. Da Barbara D’Urso a «Pomeriggio 5», Salvini cerca la complicità umana della padrona di casa mentre Di Maio informa che ci sarà una manifestazione il 2 giugno e che ci saranno prove tecniche di unione tra le due forze che avevano stipulato, per ora, solo un contratto.

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...