CHI OFFRE DI PIU’ PER UN BANANA (MOLTO) USATO? - CERCASI ACQUIRENTI O SOCI (PREFERIBILMENTE ARABI O RUSSI) PER MEDIASET, MONDADORI, MILAN E VILLA CERTOSA E BASTA SPESE FOLLI PER LA SEDE DEL PDL - FININVEST HA PERSO UN MILIARDO IN UN ANNO (SENZA CONTARE I 540 MILIONI VERSATI A DE BENEDETTI) - SARA’ DISDETTO IL FITTO DI VIA DELL’UMILTA’: 1,8 MILIONI L’ANNO PER FARSI BOICOTTARE DA ALFANO SONO UN PO’ TROPPI…

Marco Zodda per Lettera 43


Vendere, cribbio. Brutto periodo per Silvio Berlusconi. Meno male che c'è Flavio Briatore e il suo resort mille stelle a Malindi, relax, mari turchesi, sole africano, leoni all'orizzonte.
Ma il vecchio leone ha tanti anni addosso e gli affari vanno male. L'impero Fininvest perde soldi, il Milan perde le partite, il Popolo della libertà perde voti, lui non vuol perdere altro tempo e mette tutto in vendita.

FININVEST IN UN ANNO HA PERSO 1 MLD. In un anno Fininvest ha registrato perdite stimate in 1 miliardo di euro con le minusvalenze sui titoli delle società controllate: Mediaset, Mondadori e Mediolanum. Aggiungiamoci il risarcimento di 540 milioni di euro versati alla Cir di De Benedetti dopo la sentenza sul Lodo Mondadori. Le casse si stanno svuotando. Per questo si cerca un socio straniero specie per Mediaset, che è in crollo di ricavi.

GLI EMIRI DEL QATAR SU MEDIASET. L'attenzione è puntata sugli emiri del Qatar, molto liquidi, proprietari della piattaforma satellitare Al Jazeera. Al momento l'accordo riguarderebbe solo il settore premium di Mediaset, ma sarebbe un inizio di una partnership che porti capitali freschi dentro le casse dell'azienda berlusconiana. Che ha già iniziato a vendere pezzi di azienda per rientrare nel bilancio.

IL BISCIONE HA GIÀ CEDUTO I PEZZI. Ad aprile Mediaset ha ceduto la sua quota in Endemol, società di produzione tivù, per un incasso stimato in 72 milioni di euro, in seguito a un accordo con uno dei fondi ancora presenti (tra i quali c'è Goldman Sachs, Centerbridge, Cyrte e Lamco, ex Lehman).
Poi Mediaset ha messo in vendita la sua storica library di diritti televisivi e cinematografici, uno dei tesori dell'azienda di Cologno Monzese. Conferma ulteriore (ma non ce n'era bisogno) che le cose vanno maluccio.

Gli arabi sono già entrati nel mercato europeo dei diritti sportivi, prima in Francia, comprando i diritti della Uefa Champions League, e prossimamente in Spagna. Quello di Parigi potrebbe essere un esperimento pilota da replicare in Italia con le aziende di Berlusconi. Non solo Mediaset, ma c'è anche il Milan, altro tasto dolente (finanziariamente e calcisticamente) per l'ex premier. Il figlio dell'emiro del Qatar ha infatti rilevato il Paris Saint Germain tramite la sua Qatar Sport Investments. Ecco, Berlusconi vorrebbe che gli arabi entrassero anche nel Milan, dopo Mediaset.
La rivista Forbes colloca i rossoneri al 29esimo posto nel mondo fra le società sportive, con un patrimonio stimato di 989 milioni di dollari.

CEDUTI I PEZZI MIGLIORI DEI ROSSONERI. Dopo il derby perso contro l'Inter Berlusconi si è sfogato: «Che brutto spettacolo, che vergogna. Se trovassi qualcuno che mi comprasse il Milan, lo venderei subito».
La vendita di pezzi pregiati è già iniziata da tempo: maxistipendi come quelli di Zlatan Ibrahimovic, Thiago Silva, Clarence Seedorf, Ivan Gattuso, Filippo Inzaghi, Gianluca Zambrotta, Mark Van Bommel e Alessandro Nesta sono un ricordo. Ma vendere la squadra è più complicato, anche perché Berlusconi vuole tirarci fuori 800 milioni di euro. Però nel pacchetto non c'è lo stadio privato, che invece è indispensabile per i compratori.

L'INTERESSE DEGLI OLIGARCHI RUSSI. Arabi? Se non riuscirà a convincere loro, ci sono sempre gli oligarchi russi, con cui il Cavaliere gode di ampio credito tramite l'amico Vladimir Putin, tornato sulla poltrona di presidente della Russia. L'oligarca Oleg Deripaska ha smentito un suo interesse per il Milan, rumor nato in occasione della trasferta di Berlusconi a Mosca per il compleanno di Putin. Tuttavia, proprio a Mosca, sta lavorando da tempo uno degli ex fedelissimi del Biscione, quell'Angelo Codignoni molto vicino a Gazprom, ha raccontato Il Sole 24Ore. Poi ci sono gli immobili. Berlusconi ne ha una dozzina, tutti faraonici, dal Lago di Como (comprato da Marcello Dell'Utri) a Bermuda, da Saint Moritz a Portofino, da Antigua fino alla celeberrima Villa Certosa in Sardegna, un'immensa proprietà con 120 ettari di parco, 4.500 metri quadri coperti, spiaggia privata, villini dependance, serre e un finto vulcano.


PRONTO A VENDERE VILLA CERTOSA. Il Cavaliere si sarebbe stufato di Villa Certosa, troppo impegnativa e troppo sposta ai paparazzi che magari paparazzano un ex premier straniero senza mutande o qualche amichetta. Secondo il quotidiano Libero ci sarebbe già un preliminare di vendita per 470 milioni di euro, da parte di un ricco tycoon russo (ma l'avvocato Niccolò Ghedini ha smentito).

ADDIO A VIA DELL'UMILTÀ. Anche il Sunday Times se n'è occupato sostenendo invece che il potenziale acquirente sia un miliardario britannico.
Per finire, Berlusconi si sta liberando anche dell'affitto della sede storica di Forza Italia prima e Pdl poi a Roma, in via dell'Umiltà, che costa 1,8 milioni di euro l'anno. «Troppo, cambiamola», ha detto il Cavaliere ai suoi tesorieri. Cercasi sede più modesta ed economica per il partito di Berlusconi, astenersi perditempo esosi, che i danè son finiti.

 

SILVIO BERLUSCONI ANGELINO ALFANO Flavio Briatore gioca a bocce a Malindi da 'Oggi'Da 'Oggi' - Emanuele Filiberto, Flavio Briatore e Lucio Presta a MalindiBERLUSCONI CARLO DE BENEDETTIOLEG DERIPASKA putin oleg deripaskamediaset a cologno monzeseCOLOGNO MONZESE

Ultimi Dagoreport

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...