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ONU FATTA A MAGLIE - ALL'ITALIA MEZZO SEGGIO PER UN MEZZO PAESE CON UN MEZZO GOVERNO. UNA COCENTE DELUSIONE SPACCIATA PER ''CONQUISTA'': DIVIDERE IL POSTO AL CONSIGLIO DI SICUREZZA CON L'OLANDA. LA NOSTRA POLITICA SUPINA NON È STATA RICOMPENSATA, I PAESI EUROPEI HANNO PREFERITO GLI ALTRI CANDIDATI

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Com'era la storia raccontata da PittiBullo che l'Italia ormai ha un ruolo da vera protagonista in Europa e che la sua capacità di influire sui partner è altissima? Vallo a chiedere a Gentiloni dopo la cocente delusione subita dall'Italia martedì sera al Palazzo di Vetro sull'elezione a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, tra quelli con potere di veto per capirci, a dimostrazione dell' inadeguatezza perenne della politica estera di questo Governo.

SEBASTIANO CARDISEBASTIANO CARDI

 

Magari sui giornali ‎trovate solo la versione positiva, il termine è “conquista”, ma cosa è stato conquistato? Mezzo seggio per un mezzo Paese con un mezzo governo, incapace di farsi valere, ma bravissimo a raccontare balle, o meglio a credere di saperle raccontare.

 

La verità è che a Roma erano tutti convinti di una elezione plebiscitaria come membro non permanente al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, grazie ai bassi servigi resi a profusione negli ultimi due anni, ma quando i servigi sono bassi la ricompensa non è affatto dovuta. Quali servigi?

 

SEBASTIANO  CARDISEBASTIANO CARDI

La nostra politica supina di accoglienza e salvataggio in mare dei migranti; il silenzio un po' infame sui Diritti Umani e sullo Stato di Diritto nei confronti di Paesi come l'Iran, nessun membro di Governo in visita in questi mesi ne ha mai neppure accennato; la posizione morbida sulle sanzioni europee alla Russia dopo l'annessione della Crimea e le operazioni militari in Ucraina orientale e in Siria, (quelle sanzioni puntualmente rinnovate su impulso di Berlino e dei Paesi nordici a ogni scadenza nonostante le assicurazioni di Renzi a Putin che l'Italia lo avrebbe impedito); il mancato sostegno militare, dato invece da altri occidentali e dai Paesi del Golfo, alle operazioni militari anti-ISIS in Libia; le posizioni deboli e concilianti sulla lotta alla radicalizzazione e al terrorismo nel mondo islamico e tra le comunità musulmane in Europa.

 

MATTEO RENZI ONUMATTEO RENZI ONU

Non è servita. Ieri al Palazzo di Vetro si è consumata una bruciante sconfitta, inutile che Palazzo Chigi e Farnesina si provino a impacchettare in carta regalo il mezzo seggio ottenuto a New Y‎ork, perché la nostra politica estera non ha raccolto il sostegno e la solidarietà soprattutto delle nazioni europee che hanno scelto gli altri due concorrenti . In più aggiungete la personalità da cuor di leone del ministro Gentiloni, che a metà gara ha deciso di gettare la spugna e “fare ai mezzi” con l'Olanda, un anno per uno che non fa male a nessuno, ma non serve a nessuno.

 

Svezia e Olanda hanno ottenuto dalla prima votazione consensi superiori a quelli ottenuti dall'Italia‎. Nelle votazioni successive del ballottaggio con l'Olanda non siamo mai riusciti a recuperare. La superiorità del risultato svedese e olandese non è casuale: i due Paesi difendono con coerenza e determinazione diritti umani e stato di diritto nelle relazioni internazionali, affrontano costantemente questi temi anche con i loro interlocutori più ostili;

RENZI ONURENZI ONU

 

dimostrano netta opposizione alla politica del fatto compiuto e all'uso della forza da parte di Mosca; non velano le proprie statue dinanzi a visitatori islamici fondamentalisti; adottano, come nel caso della Svezia, leggi restrittive in materia di immigrazione, senza timore di perdere il sostegno della gran parte dei Paesi dell'Onu.

 

Eppure l'Italia aveva lavorato duramente , si era spesa per vent'anni per la riforma delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza, aveva accumulato con Paolo Fulci e Giulio Terzi un patrimonio di credibilità che è stato dissipato. Mezze misure, ammiccamenti, ondeggiamenti di posizione, tanto care a Matteo Renzi (quello che va al vertice europeo ed esordisce con la battuta stantia sugli italiani che sono più preoccupati che esca la Spagna dagli Europei che l'Inghilterra dall'Unione Europea, poi incassa solo nein), questa mancanza di dignità non paga, altro che le corna del Cav. Come spesso ci capita, cattive politiche vengono migliorate almeno un po' da bravi diplomatici.

 

La sostanziale bocciatura di ieri è andata alla linea di politica estera del Governo Renzi, ma se non siamo stati del tutto ignorati si deve ai miracoli compiuti sino all'ultimo dall' ambasciatore Sebastiano Cardi‎, che gode di buon credito al Palazzo di Vetro, ma non abbastanza da salvare del tutto una politica ritenuta 'fuori asse', sbagliata e incoerente. Sarebbe interessante però chiedere a Cardi, se fosse libero di rispondere, che cosa pensa della decisione di Gentiloni di rinunciare a metà votazione per “dare un segno di unità”. Unità di che? Dice che si voleva dare un segnale dopo Brexit. Surreale.

RENZI GENTILONIRENZI GENTILONI

 

Era competizione, altroché, e competizione fra europei, evidentemente senza alcun accordo alla partenza, preso a Bruxelles. Si votava per scegliere i cinque membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per gli anni 2017 e 2018. L’Italia aveva presentato la propria candidatura per i due seggi che spettano al gruppo dell’Europa occidentale, insieme a Svezia e Paesi Bassi. La Svezia è stata eletta al primo turno, una sorpresa perché si è presa venti voti che erano stati promessi all'Italia.

 

Per cinque volte né l’Italia né i Paesi Bassi hanno raggiunto la maggioranza necessaria dei due terzi dei voti: nell’ultima votazione avevano ottenuto 95 voti ciascuno. A quel punto il presidente dell’Assemblea Generale, Mogens Lykketoft, ha sospeso la seduta per venti minuti .Koenders e Gentiloni hanno fatto la loro proposta, che dovrà ora essere messa ai voti, ma che sarà approvata, anche perché c'è già un precedente di spartizione tra Polonia e Turchia.

RENZI 
GENTILONI 
RENZI GENTILONI

 

L’Italia aveva fatto forti pressioni per ottenere il seggio, parlando nella candidatura dell’impegno e dell’esperienza nella cosiddetta “crisi del migranti” e del ruolo nella stabilizzazione della Libia. Contava sull’appoggio del blocco africano, sul Medio Oriente e l’America Latina. Ma è ’Europa unita che ci ha ignorato, appoggiando in maggioranza i nostri avversari. Contento, Matteo?

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