lella bertinotti e paolo mieli lella bertinotti e paolo mieli foto pizzi

OPERAZIONE MONDAZZOLI – OGGI IL CDA DI RCS POTREBBE DARE UN PRIMO VIA LIBERA ALLA CESSIONE DEI LIBRI, CON BENEDIZIONE SUPREMA DI RENZI (AVRA' UN DIRETTORE AMICO AL CORRIERE) – LO STIPENDIUCCIO DI PAOLINO MIELI: 600 MILA EURO IN BILICO

1. DAGONEWS

Pare che non sia elegante parlare di soldi, a certi livelli, ma qualcuno lo deve pur fare. Nella partita Mondazzoli c’è anche la poltrona in bilico di Paolino Mieli, presidente di Rcs Libri. In caso di vendita, per Rotolone Scott Jovane, affamato di tagli, sarebbe un risparmio aggiuntivo di 600 mila euro l’anno (la cifra comprende anche la collaborazione al Corriere)

 

paolo mieli nozze carraipaolo mieli nozze carrai

2. RCS LIBRI, RESTA APERTO DIALOGO CON MONDADORI MA DECIDERÀ IL NUOVO CDA

Giovanni Pons per “la Repubblica

 

Secondo consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup nell’arco di una settimana nel tentativo di prendere una decisione sulla vendita di Rcs alla Mondadori. La casa editrice di Segrate guidata da Ernesto Mauri ha fatto pervenire da qualche settimana un’offerta non vincolante per l’intera controllata dei libri a un valore compreso tra 120 e 150 milioni. Ma qualche consigliere (come l’ex presidente Piergaetano Marchetti e Attilio Guarneri, indicato dalla famiglia Rotelli) e diversi azionisti non sono d’accordo sulla vendita in quanto la considerano una scelta affrettata e dettata dalla contingenza finanziaria.

 

marina mondadori
marina mondadori

La Rcs gestita da Pietro Scott Jovane, infatti, ha bisogno di un incasso di una certa entità per abbassare l’indebitamento a un livello compatibile con il margine operativo lordo, che è ancora piuttosto basso. La società, secondo alcuni consiglieri, brucia cassa e non potrà rispettare i covenant con le banche che per settembre 2015 prevedono un indebitamento di 4,5 volte l’Ebitda.

 

Poiché quest’ultimo naviga intorno ai 40 milioni, l’indebitamento non dovrebbe essere superiore a 180 milioni mentre al momento è ancora attestato a 480 milioni. Vista questa situazione, e constatata la reticenza dei soci a sottoscrivere un secondo aumento di capitale già deliberato per altri 200 milioni, l’amministratore delegato ha sollecitato la vendita della Rcs Libri, non riuscendo a ottenere sufficienti introiti con le altre dismissioni in programma (radio e mux spagnoli).

 

scott jovanescott jovane

La Rcs Libri, secondo le indicazioni degli analisti, dovrebbe aver prodotto nel 2014 circa 15 milioni di Ebitda, dunque venderla a 130 milioni vorrebbe dire spuntare un multiplo di 8,6 volte. Un prezzo che alcuni azionisti giudicano troppo basso viste le potenziali sinergie e il risparmio di costi che la Mondadori potrebbe realizzare. Dunque il compromesso trovato dal presidente Angelo Provasoli nelle ultime ore sarebbe quello di procedere nella trattativa con la casa editrice del gruppo Fininvest ma senza esclusiva e stabilendo una conclusione dell’operazione solo dopo una due diligence che prenderà da uno a due mesi.

 

In questo modo sarà comunque il prossimo cda, cioè quello che verrà eletto dall’assemblea di aprile, a prendere la decisione finale sulla vendita di Rcs Libri. Sgravando gli attuali consiglieri da eventuali profili di responsabilità che potrebbero sorgere.

 

LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE

È infatti molto probabile che il nuovo organo di governo sia completamente diverso dall’attuale. Diversi consiglieri incluso il presidente non sono disposti a continuare in un clima di conflittualità perenne tra gli azionisti mentre l’ad è sostenuto soltanto da John Elkann che attraverso la Fiat è comunque il primo socio con il 16,7%. Tuttavia è ancora buio fitto sul numero e sulla composizione delle liste che dovranno essere presentate entro fine marzo e che secondo la nuova governance recepita dallo statuto nel giugno 2014 si divideranno il consiglio nella proporzione due terzi (alla lista di maggioranza) e un terzo (alla lista/e di minoranza).

 

Appare a tutti abbastanza ovvio che la Fiat debba presentare una lista ma non è ancora chiaro chi siano gli altri azionisti disposti a seguirla. Non di sicuro Diego Della Valle, secondo azionista con il 7,3%, forse Mediobanca scesa però al 6,2%, difficilmente la Pirelli, il cui presidente Marco Tronchetti Provera, molto attivo in questa fase, si è più volte espresso con toni critici nei confronti della gestione di Scott Jovane. Più defilato appare al momento Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo, presente nell’azionariato con oltre il 4% ma anche principale creditore del gruppo insieme a Unicredit e Ubi Banca.

Marco Tronchetti Provera Afef Jnifen Matteo Renzi Naomi Campbell foto vogue Marco Tronchetti Provera Afef Jnifen Matteo Renzi Naomi Campbell foto vogue

 

E poi c’è l’outsider Urbano Cairo con il 3%. Mercoledì 11 il cda di Rcs dovrà approvare i conti relativi all’esercizio 2014 e poi si apriranno le due settimane di fuoco per la stesura delle liste. I colloqui sono già in corso da tempo ma la “quadra” sembra ancora difficile da trovare.

 

 

3. PER MONDAZZOLI IL GIORNO DEL SÌ
Mario Baudino per “la Stampa

 

Mondadori-Rizzoli, un giorno decisivo: secondo Milano Finanza, il cda della Rcs convocato per oggi dirà sì alla proposta di acquisizione dei libri arrivata da Segrate. Comincerebbe così la trattativa vera e propria, e in tempi stretti, per il supergruppo che non piace a molti scrittori e a quasi tutti gli altri editori, oltre che al ministro Franceschini. Il titolare della Cultura si era dichiarato, a caldo, assai preoccupato. Matteo Renzi, invece, non lo è. Intervistato dall’Espresso, taglia corto: «Capisco Dario. Ma non sono preoccupato. Il problema di Rcs, vogliamo dirlo?, è che un’azienda straordinaria è stata fortemente indebolita. Non mi preoccupo di Mondadori, mi preoccupo di Rizzoli-Corriere della Sera il cui valore è stato distrutto da scelte discutibili». State sereni....

baricco renzibaricco renzi

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...