giuseppe conte andrea orlando goffredo bettini nicola zingaretti

“SERVE UN NUOVO PD O QUALCOSA CHE VADA OLTRE IL PD” (LA COSA ROSSA DI BETTINI?) – IL SINISTRATO ORLANDO NON SA PIU’ CHE PESCI PIGLIARE DOPO AVER SCOPERTO CHE GLI OPERAI ORMAI VOTANO FRATELLI D’ITALIA E TANTO PER DARE RISPOSTE CONCRETE EVOCA UNA RIFONDAZIONE DEL PD SUL MODELLO EPINAY” (MA CHE VOR DI’? MA SOPRATTUTTO PERCHE’ RICHIAMARE L’ESPERIENZA DEGLI ANNI ’70 DI MITTERAND QUANDO RIUNÌ I VARI FILONI DEL SOCIALISMO FRANCESE? MA CHE C'AZZECCA?)

Estratto da huffingtonpost.it

 

ORLANDO GIOCA A CALCIO

Andrea Orlando, ma le pare che davanti alla peggiore sconfitta della storia e con i post-fascisti a palazzo Chigi, ci si consoli dicendo siamo “il primo partito di opposizione”?

Come consolazione è molto magra, però è anche un dato di fatto. È un asset che abbiamo il dovere, subito, di dire come si utilizza, se è vero quello che abbiamo sostenuto in campagna elettorale sulla destra, sul suo carattere potenzialmente autoritario, sulla sua fascinazione per Visegrad.

 

(...)

 

Insomma, è mancata una agenda del Pd con cui parlare al paese. Vero. Però resta il tema di come ci si rapporta ai Cinque stelle. In questi anni, non c’ stata alcuna capacità di egemonia.

Non direi che è mancata un’agenda, direi che abbiamo rivendicato poco il contributo che abbiamo dato nel definire importanti misure sociali. Per non delegare ai Cinque stelle il tema degli ultimi avremmo dovuto rinnovare profondamente la nostra cultura politica. Prendere le loro parole d’ordine e declinarle in chiave riformista e non social-populista. E torniamo da dove siamo partiti: se noi agiamo da establishment che fa la balia a Conte, anche quando riusciamo a imporre un’agenda progressista gli regaliamo il disagio sociale e il popolo. Con una nostra agenda di trasformazione invece, nel dialogo c’è una sfida. Anche una competizione nel rappresentare le domande sociali. E la possibilità di esercitare, da una posizione di forza, una critica alla demagogia e alla propaganda, di cui Conte ha dato un notevole sfoggio.

enrico letta andrea orlando

 

Lo dite da anni, dopo ogni disfatta elettorale. Poi non cambia nulla. Sembrate irriformabili.

Credo che stavolta la grande maggioranza dei nostri dirigenti e dei nostri militanti sia consapevole che siamo vicini a un punto di non ritorno, di fronte al quale occorre una risposta straordinaria.

 

Che cosa intende per risposta straordinaria?

Non un congresso che possiamo fare soltanto tra di noi. Abbiamo commesso già questo errore.

 

Dopo la sconfitta al referendum, giusto? Il congresso lei contro Renzi.

Esatto, avvertii che non avrebbe risolto nulla. E infatti… Sarebbe lo stesso oggi pensare che se ne esca con una analoga competizione interna, una sorta di gara di popolarità tra i nostri, che sono sempre meno, senza ripristinare un nesso forte con la società basato su una visione. Occorre un passaggio rifondativo con quella sinistra diffusa che ha alzato, anche per nostri limiti, un muro di diffidenza. E ha votato Cinque stelle o Calenda e ancor di più è rimasta a casa.

GIANCARLO GIORGETTI MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO

 

Concretamente?

Una grande costituente. Tutti i grandi soggetti riformisti in Europa hanno avuto dei momenti di rottura drastica rispetto all’esperienza da cui provenivano, dalla pluri-citata Bad Godesberg a Epinay dove Mitterand riunì i vari filoni del socialismo francese, nel momento in cui il Ps rischiava di essere fagocitato dall’Opa ostile dei comunisti. Lo fece chiamando intellettuali, forze sindacali, associazioni, volontariato, non indicendo un plebiscito sulla leadership tra chi c’era già. A questo penso, a una sorta di Epinay.

 

Lei pensa che il Pd sia ancora riformabile? O che serva qualcosa di nuovo?

Lo scopriremo solo vivendo. Non penso che ci sia un’altra strada che non passi per il tentativo di riforma del Pd, tutti gli altri tentativi o sono finiti nell’irrilevanza o nel moderatismo. Sono sicuro che non c’è altra via, che poi questa si concluda con un “nuovo Pd” o qualcosa che vada “oltre” il Pd è un dato che va verificato sul campo con i nostri militanti e con un i nostri elettori.

andrea orlando al ristorante

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...