mattarella renzi teatro maggio fiorentino

MATTARELLA: BENE, BRAVO, BIS! OVAZIONE PER IL CAPO DELLO STATO ALL'INAUGURAZIONE DEL NUOVO AUDITORIUM DEL TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO: SI RIPETE IL RITO DELLA SCALA. CORI DA STADIO E MOLTI INVOCANO IL BIS AL COLLE – TRA IL PUBBLICO, ANCHE LA PRESIDENTE DEL SENATO CASELLATI, IL MINISTRO LAMORGESE, IL VICEPRESIDENTE DEL CSM DAVID ERMINI, L'ARCIVESCOVO DI FIRENZE CARDINALE GIUSEPPE BETORI E RENZI IN VERSIONE PINGUINO: “IO FACCIO SEMPRE FATICA A VEDERMI IN SMOKING. MA QUESTA SERATA MERITAVA IL SACRIFICIO”  - VIDEO

 

Dal profilo Instagram di Matteo Renzi

MATTARELLA MAGGIO FIORENTINO 9

 

Io faccio sempre fatica a vedermi in smoking. Ma la serata della nuova inaugurazione del Teatro dell’Opera, dieci anni dopo, meritava il sacrificio

 

 

 

OVAZIONE PER MATTARELLA E CORI DI BIS

 

SIMONA ANTONUCCI per il Messaggero

 

Tutti in piedi e poi un lunghissimo applauso. È stato un concerto evento, moltiplicato da un'acustica eccellente, quello che si è svolto ieri per l'inaugurazione della sala Mehta, il nuovo auditorium del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: aperto dal suono dell'omaggio al presidente Mattarella, in una delle sue ultime uscite pubbliche. E che si è chiuso con una richiesta di bis, rivolta al Capo dello Stato, e un coro ritmato Presidente - Presidente, proprio come è successo alla Scala, due settimane fa.

NARDELLA TEATRO MAGGIO FIORENTINO 9

 

GLI OSPITI Tra il pubblico, anche la presidente del Senato Casellati, il ministro dell'Interno Lamorgese, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura David Ermini, l'Arcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori, la direttrice dell'Agenzia per la cybersicurezza Alessandra Guidi, il senatore Renzi. E questa sera il bis, alle 20, con un programma arricchito dal Te Deum di Bruckner, per una festa lunga tre giorni che termina domani con la prima rappresentazione del Fidelio di Beethoven, sempre diretta dal maestro Mehta, cui è stata intitolata la sala dopo mezzo secolo di sodalizio musicale.

 

MATTARELLA MAGGIO FIORENTINO 8

Oltre a Mattarella, due le orchestre che ieri, hanno ricevuto il caloroso ringraziamento del pubblico italiano: quella dei musicisti che hanno eseguito la Messa di Gloria di Puccini (con il tenore Bernheim e il baritono Olivieri) e la Sinfonia n. 7 di Beethoven (amatissima da Mattarella, cui è stata dedicata). E quella invisibile, che dietro le quinte, ha fatto sì che questo sogno divenisse realtà. Mandando avanti un percorso complicato, cantieri delicati, che in corsa hanno cambiato marcia per allinearsi a esigenze artistiche, acustiche, logistiche, rispettando comunque l'appuntamento iconico: il 21 dicembre, a dieci anni esatti dal battesimo del Teatro.

 

MATTARELLA MAGGIO FIORENTINO

Sul palco, racchiuso in un elegante guscio di legno di okumè, trionfa Mehta con la sua orchestra, e nella platea turchese, pubblico da grandi occasioni ricevuto dal sovrintendente Pereira: «Un miracolo», commenta. Concepito in origine per la sinfonica, con parametri di acustica eccellenti, l'auditorium, in corso d'opera, è stato arricchito di boccascena e buca d'orchestra e può quindi essere usato per rappresentazioni liriche e, ridotto a 500 posti, per la cameristica. Dietro l'evento, un'impresa romana, la SAC Spa che ha realizzato e portato a compimento i lavori, progettati dallo studio Abdr, su committenza del Comune, restituendo, nei tempi previsti, uno spazio totale.

MATTARELLA TEATRO MAGGIO FIORENTINO

 

Grande quindi l'entusiasmo per il taglio del nastro di questo tassello decisivo verso il termine del progetto che avverrà alla fine del 2022 con il completamento dei ponti mobili del palco della sala lirica, l'apertura dei ristoranti e del parcheggio e che renderà il Maggio, oltre che un polo di produzione musicale di riferimento internazionale. Una sfida vinta: «Con cuore e orgoglio abbiamo portato a compimento questo progetto», commenta Emiliano Cerasi, ceo di SAC Spa, ieri tra gli ospiti dell'evento.

 

«Tengo moltissimo a dire», continua Cerasi, «che l'Auditorium Mehta rappresenta l'orgoglio di tante imprese artigiane italiane che hanno lavorato nei laboratori, nelle falegnamerie, nel cantiere, per consegnare a Firenze e all'Italia un'opera meravigliosa. Il 2021 è stato l'anno dei successi italiani e nel nostro piccolo abbiamo dato il nostro contributo». Un obiettivo più difficile da raggiungere in ragione della flessibilità di utilizzo. «Tutto realizzato mentre il Teatro accanto era in funzione: mandare avanti il cantiere con la mia orchestra decisamente rumorosa, senza intralciare i concerti dell'altra orchestra è stata una prova indimenticabile», conclude Cerasi. Un traguardo tutto made in Italy,

 

RENZI TEATRO MAGGIO FIORENTINO

Entusiasta anche il Maestro Mehta cui è stata dedicata la sala: «L'acustica non è mai un fattore automatico, ma frutto di uno studio attento. Ed è quello che è accaduto qui al Maggio. Dopo aver diretto questo concerto, mi sono convinto che quest' Auditorium, che è bellissimo e moderno, sarà una delle grandi e più importanti sale di musica di tutta Europa».

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…