luigi federico signorini ignazio visco

PACE SU BANKITALIA? PACE UN CAZ*O! OGGI SI RIUNIRÀ CON LA POLTRONA DI SIGNORINI VUOTA, IL GOVERNO NON HA ANCORA DATO IL SUO PARERE. SALVINI: ''FOSSE PER ME, CAMBIO FINO IN FONDO''. BORGHI: ''SE SIAMO TUTTI D'ACCORDO CHE HA VIGILATO MALE, CI DEVE PUR ESSERE UN MODO PER I CITTADINI E I LORO RAPPRESENTANTI DI MOSTRARE LA LORO INSODDISFAZIONE'' - IL SOTTOSEGRETARIO VILLAROSA (M5S): ''DEVONO AFFIORARE NUOVE FIGURE IN BANKITALIA''

 

1. BANKITALIA:BORGHI,NON SONO D'ACCORDO SU RICONFERMA SIGNORINI

salvatore rossi, ignazio visco, valeria sannucci; vincenzo la via, federico signorini, fabio panetta

 (ANSA) - "Non sono d'accordo. Penso che la discontinuità ci debba essere. Perché un conto è l'indipendenza, un conto è l'irresponsabilità. Se tutti siamo d'accordo che la Banca d'Italia ha vigilato male, ci deve pur essere un modo per i cittadini o per i loro rappresentanti di mostrare la loro insoddisfazione". Così Claudio Borghi, presidente della commissione bilancio alla Camera, questa mattina a Rai Radio1 all'interno di Radio anch'io, sulla possibile riconferma del Vice Direttore generale Signorini.

 

 

2. BANKITALIA: SALVINI, FOSSE PER ME CAMBIO FINO IN FONDO

 (ANSA) - "Su Bankitalia mi fido di Tria e di Conte. Ma, se dipendesse da me, un cambiamento lo porterei sino in fondo". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a "Porta a Porta". "Non è una questione ad personam, non conosco nemmeno Signorini", ha aggiunto.

 

luigi federico signorini, salvatore rossi, ignazio visco, vincenzo la via, fabio panetta, valeria sannucci

 

3. BANKITALIA:VILLAROSA,RISPETTO AUTONOMIA,CONFRONTO PER CAMBIO

 (ANSA) - "Abbiamo assistito in questi giorni a una serie di accuse del tutto infondate mosse sulla stampa e sui media rispetto ad una presunta volontà del Governo di minare l'indipendenza di Banca d'Italia. Chiedere un ricambio all'interno degli organi di vigilanza in scadenza non significa in alcun modo minare l'indipendenza dell'istituto, che per il M5S va rispettata. Al contrario, significa richiamare i vertici della Banca alle loro responsabilità rispetto alle decisioni prese negli ultimi anni". Lo dichiara il sottosegretario all'Economia M5S Alessio Villarosa.

 

Luigi Federico Signorini

"Qualcuno ci ha accusati di spoil system, ma la verità è che stiamo chiedendo, all'interno delle nostre prerogative e di una sana dialettica tra le istituzioni, di aprire un confronto costruttivo con tutti i soggetti coinvolti in questa delicata decisione. Siamo certi, data la storia e la lunga tradizione di eccellenza, che ci sia lo spazio affinché all'interno della Banca d'Italia emergano nuove figure: persone di comprovata autonomia, competenza ed esperienza in grado di segnare una svolta rispetto alle scelte, spesso disastrose, intraprese in passato", aggiunge.

 

"Per esempio, aver recepito acriticamente le norme sull'Unione bancaria senza una valutazione della portata della loro applicazione nel contesto economico italiano e del pesante shock per il nostro sistema bancario, rappresenta un elemento oggettivo sui cui aprire una riflessione. Inoltre - aggiunge Villarosa - è stata drammaticamente sbagliata la decisione di procedere in tempi rapidi all'introduzione della Direttiva BRRD, quella che ci ha regalato il bail-in e il meccanismo di risoluzione unico delle crisi bancarie, con la conseguenza di destabilizzare il nostro sistema finanziario. Peraltro la stessa Bankitalia, nel 2015, ha sostenuto che il bail-in può acuire i rischi di instabilità sistemica".

ALESSIO VILLAROSA

 

"Riteniamo che sia nell'interesse della stessa Banca d'Italia e dei suoi attuali vertici, al fine di preservare l'autorevolezza, la credibilità dell'istituto e il patrimonio storico rappresentato oggi da quasi 7mila dipendenti, favorire un processo di rinnovamento interno che faccia emergere figure nuove, in grado - conclude Villarosa - di servire al meglio il paese in questa fase complessa per la nostra economia".

 

 

4. LA LEGA FRENA, CONTE MEDIA E LO SFOGO DI VISCO: MAI VISTA UNA COSA SIMILE

Federico Fubini e Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera

 

ALESSIO VILLAROSA

Alle sei del pomeriggio negli uffici del presidente del Consiglio il caso Banca d' Italia appare più che mai una questione irrisolta. Filtra solo che il premier Giuseppe Conte starebbe ricevendo «enormi pressioni istituzionali», ma che per ora la linea «assolutamente non cambia, non si torna indietro». Insomma la sedia vuota, quella del vice direttore di via Nazionale, resterà tale sia oggi, quando si riunirà per la prima volta il direttorio dell' istituto senza Luigi Federico Signorini, sia nei prossimi giorni e forse settimane.

 

L' arroccamento del governo almeno in apparenza prosegue, anche se del problema si è discusso ancora ieri sera a Palazzo Chigi. Certo dalla Banca d' Italia non arrivano segnali di cedimento e il governatore viene descritto come profondamente irritato: «Una cosa simile non si era mai vista» avrebbe commentato Ignazio Visco, dopo che giovedì notte il Consiglio dei ministri aveva omesso di mandare al presidente della Repubblica il parere, per il decreto di nomina, sulla conferma di Signorini nel direttorio della Banca d' Italia.

GIUSEPPE CONTE E GIOVANNI TRIA

 

Di certo l' istituto centrale in questo momento non recede da una designazione che gli spetta, con parere non vincolante del governo, con potere di conferma del Quirinale e una cornice di legge europea sull' indipendenza della banca centrale.

 

È in questo quadrilatero istituzionale che si giocherà la partita da ora in poi e tutto induce a pensare che, quale che sia la levata di scudi in questi giorni, protagonista ne sarà il premier Conte. Nella maggioranza l' attitudine verso la Banca d' Italia resta ambivalente, più che del tutto ostile. Dieci giorni fa Marco Valli e Marco Zanni, eurodeputati rispettivamente dei 5 Stelle e della Lega, hanno presentato un' interrogazione alla Banca centrale europea sulla proprietà legale delle 2.452 tonnellate d' oro della Banca d' Italia.

conte e tria

 

Il loro sottinteso è che di quelle risorse debba poter disporre il governo, in quanto eletto dagli italiani, magari anche per finanziare le proprie politiche. Passata la campagna elettorale per le regionali in Abruzzo però su questo punto, così come sull' ipotesi di rimozione dei vertici di Banca d' Italia, il vicepremier leghista Matteo Salvini si è dimostrato più cauto: «Qualcosa va cambiato in Banca d' Italia - ha detto - non necessariamente qualcuno»; e ancora: «L' oro è degli italiani, ma per quanto mi riguarda resta lì», ossia nella banca centrale. Dunque la Lega ora allenta la sfida, forse perché capisce che un nuovo fronte di tensione non può che aggravare l' incertezza e la recessione in Italia.

 

di maio salvini

I 5 Stelle a Palazzo Chigi invece resistono. Il risultato è che a Conte spetta la responsabilità di sbrogliare la matassa. Il premier sa che anche un parere negativo inviato dal Consiglio dei ministri al Quirinale su Signorini sbloccherebbe l' impasse, perché il capo dello Stato confermerebbe il banchiere centrale. Ma Conte capisce anche che per il Consiglio dei ministri omettere di fornire pareri sulle nomine nel direttorio, per paralizzare tutto, violerebbe le leggi italiane europee. E poiché lui stesso sarebbe chiamato a risponderne di fronte alle istituzioni del Paese e dell' Unione Europea, il tentativo di trovare un compromesso non può più attendere molto.

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…