PADRI PADRONI-GRIFFI - IL MINISTRO VIVE IN UNA CASA VISTA COLOSSEO DI 109 METRI QUADRATI COMPRATA DALL’INPS A 177 MILA € (VALE ALMENO QUATTRO VOLTE TANTO), REGISTRATA ALLA STREGUA DI UNA CASA POPOLARE DI PERIFERIA! - E MENTRE IL MINISTRO CHIEDE SFORZI AI LAVORATORI, LUI DI IMU PAGA MENO DI CHI ABITA A SAN LORENZO, VISTA CIMITERO - NEL 2003 L’INPS VALUTÒ LA CASA COME DI PREGIO, MA I CONDOMINI, FRA CUI IL DEPUTATO PDL CAZZOLA, FECERO RICORSO E LO VINSERO…

Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"

A tutti i funzionari pubblici ha chiesto sacrifici per evitare l'aumento delle tasse ma il ministro Patroni Griffi non è andato oltre la somma di 552 euro. È questo il contributo al risanamento del ministro della Funzione pubblica. Filippo Patroni Griffi, dopo avere comprato dall'Inps a un prezzo semplicemente scandaloso il suo appartamento con vista Colosseo, grazie a una serie infinita di ricorsi firmati dall'allora presidente di sezione del Consiglio di Stato e dai suoi condomini e grazie a una serie di sentenze firmate dagli ex colleghi del Consiglio di Stato e del Tar, ora è riuscito a reiterare il colpaccio sul fronte Imu.

Non è vero, come ha scritto Piero Ostellino sul Corriere senza farne il nome, che il ministro non ha pagato l'Imu, è vero però che ha pagato poco. Vediamo perché. Dopo avere versato per decenni un affitto ridicolo e dopo essersi comprato definitivamente per 177 mila euro l'appartamento di 109 metri catastali che ne vale almeno quattro volte tanto, il ministro è riuscito a pagare poco anche per l'Imu grazie al solito giochino della casa popolare con vista sul Colosseo.

Il fatto è che sul mercato quella casa vale duemila euro di affitto al mese ma la rendita catastale del primo piano di via Monte Oppio ammonta soltanto a 865 euro all'anno. Se la si moltiplica per i parametri e le aliquote di legge (aumento del 5 %, moltiplicazione per 160 e aliquota 7,6 per mille) si ottiene l'Imu complessiva da versare: 1104 euro da dividere tra acconto e saldo.

Il ministro non ha usufruito dell'agevolazione prima casa (perchè non vi risiede) né di altre detrazioni ma comunque se l'è cavata con poco, visto che la sua casa è stata recentemente affittata a un funzionario delle Nazioni Unite per 2000 euro al mese. Il problema è noto da decenni ma nessuno ci mette mano: le case del centro storico delle grandi città sono accatastate per cifre ridicole e spesso persino come "abitazioni popolari" anche se valgono il doppio o il triplo delle abitazioni della stessa dimensione ma costruite più recentemente in periferia.

Il governo Monti ha avviato la revisione del Catasto ma ci vorranno anni. Intanto però, già con le norme attuali, i contribuenti - in seguito a cambiamenti rilevanti come l'installazione di un ascensore o dell'impianto di riscaldamento, dovrebbero chiedere la mutazione della classificazione catastale, con conseguente aumento delle tasse, compresa l'Imu. L'appartamento del ministro, come tutto il suo stabile, è classificato tuttora come "Abitazione popolare" in categoria A4.

L'Agenzia del territorio, l'ente dell'ex catasto diretto dalla sorella del sindaco di Roma, Gabriella Alemanno potrebbe verificare se la categoria del palazzo di Patroni Griffi risponde ancora alla sua condizione attuale. Anche perché negli atti della causa per l'acquisto dall'Inps risulta già una relazione di stima dell'Agenzia risalente all'aprile del 2003. In quel caso i tecnici dell'Agenzia volevano far pagare a Patroni e condomini il prezzo pieno in sede di acquisto dall'Inps perché ritenevano il palazzo di via Monte Oppio addirittura di pregio.

I giudici amministrativi furono di diverso avviso e concessero al ministro lo sconto del 30 più 15 per cento. Resta il fatto che tra una casa di pregio e un'abitazione popolare ce ne corre. Dopo la costruzione e l'accatastamento nello stabile sono stati fatti alcuni lavori, come l'installazione dell'ascensore e altre migliorie più recenti dopo la vendita ai condomini nel 2008.

Altri palazzi di altri enti, per esempio quello di via dei Piceni 6, a San Lorenzo, venduto dalla Regione Lazio nel 2005, hanno mutato la classificazione catastale dopo l'effettuazione dei lavori come l'installazione dell'ascensore. Il proprietario di un appartamento di 65 metri quadrati catastali in via Piceni 6, nonostante la casa sia situata in una zona meno pregiata del Colosseo, oggi paga più Imu del ministro. Un'assurdità, come quella dell'acquisto a 177 mila euro, legale quanto si vuole, ma non per questo meno ingiusta.

La questione della "casa popolare vista Colosseo" si pose già nella causa nella quale Patroni Griffi e compagni contestarono il prezzo di acquisto. Il primo aprile del 2003 l'Inps aveva inserito l'immobile di via Monte Oppio tra quelli di pregio, impedendo così a Patroni Griffi e agli altri condomini tra i quali c'era anche Giuliano Cazzola, oggi deputato Pdl e già membro della commissione di vigilanza dei fondi pensione e dirigente del ministero del lavoro, di ottenere lo sconto.

Patroni Griffi, Cazzola e condomini, non contenti di comprare a un prezzo comunque scandaloso di 2300 euro al metro quadrato, fecero ricorso. Il Tar diede loro ragione sostenendo che "l'immobile è classificato in categoria A/4, edilizia economica popolare, ed in classe 3, che lo stabile è stato realizzato nel 1890 con le caratteristiche proprie degli ultimi anni del XIX secolo in zone popolari".

In appello il Consiglio di Stato dispose una sorta di perizia affidata a due dirigenti del Ministero Lavori Pubblici: Raniero Fabrizi e Filippo Di Giacomo, non indagati ma entrambi citati nelle carte dell'indagine sulla Cricca e in rapporti di lavoro con Angelo Balducci. La sentenza, scritta dai colleghi del ministro, che era presidente di sezione del Consiglio di Stato, ha dato ragione definitivamente alla tesi sostenuta dall'avvocato dei condomini, Carlo Malinconico, amico di Angelo Balducci.

I colleghi di Patroni Griffi diedero ragione al magistrato-ministro facendosi forti di quella perizia secondo la quale "l'immobile risulta addirittura ai limiti dell'abitabilità" per poi elencare una serie infinita di difetti che si concludeva con "la precaria situazione struttura-le"; e con la "accresciuta vulnerabilità sismica". Roba da chiamare subito la Protezione Civile. Come abbia fatto il ministro della Funzione pubblica ad abitare un simile tugurio e soprattutto ad affittarlo a duemila al mese a un funzionario delle Nazioni Unite resta un mistero.

Il 16 aprile del 2003 in verità l'Agenzia del Territorio aveva fatto una relazione molto meno catastrofica. A distanza di 9 anni forse sarebbe il caso che Gabriella Alemanno e i suoi funzionari, tra un pranzo e l'altro in centro a spese dei contribuenti, andassero a dare un'occhiata alla situazione di quello stabile. Il ministro, che guadagna più di mezzo milione di euro all'anno (dichiarazione del 2010) ai quali bisogna aggiungere l'affitto da duemila euro al mese di Monte Oppio, potrebbe chiedere la revisione della sua rendita.

Ma, al Fatto, che gli ha chiesto se non ritenga ingiusto pagare meno Imu dei suoi concittadini più poveri che abitano appartamenti più piccoli in periferia, Patroni Griffi replica così: "Sono un magistrato, figlio di magistrato e pertanto la mia bussola è la legge. È una conquista dell'illuminismo che ogni cittadino sia uguale davanti alla legge. Oppure a me si deve applicare un parametro Fatto Quotidiano? Ovvero devo pagare quanto Il Fatto ritiene sia giusto io paghi.

Per la casa al Colosseo non ho usufruito io di un privilegio bensì di una norma di cui hanno beneficiato migliaia di cittadini. Non è stato fatto uno sconto a me in quanto Filippo Patroni Griffi ma è stato considerato un prezzo diverso per tutto il condominio che aveva fatto ricorso. L'agenzia del Territorio valutò non popolare l'appartamento per la sua ubicazione e non per lo stato in cui versava l'appartamento e l'intero condominio. In ciò applicando erroneamente la legge sulle dismissioni.

Dopo non è stato fatto alcun lavoro di ristrutturazione. Gli unici lavori sono stati la pavimentazione del pian terreno e la riverniciatura delle pareti. Continuerò a pagare quanto la legge stabilirà. Nel mio piccolo, come ministro, farò tutto ciò che è possibile perché la legge sia equa".

Nell'attesa di una legge di riforma del Catasto made in Patroni Griffi, speriamo che lo spirito illuminista del ministro lo spinga a chiedere la revisione della categoria catastale di un palazzo pubblico che valeva decine di milioni di euro e che è costato un'inezia ai suoi condomini. Perché vanno bene la liberté e la fraternité ma anche un pizzico di ègalitè non guasta.

 

Filippo Patroni GriffiCASA PATRONI GRIFFI CON VISTA SUL COLOSSEOGIULIANO CAZZOLA carlo malinconicoAngelo Balducci in costume da bagnoAngelo Balducci

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