
PANICO NEL PD: DE LUCA È UNA MINA VAGANTE – IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA, DOPO LO STOP AL TERZO MANDATO DECISO DALLA CONSULTA, LANCIA UN MESSAGGIO SIBILLINO: “PRESTO DIRÒ QUALCOSA SULLE PROSSIME SCADENZE ISTITUZIONALI DELLA REGIONE, AVRETE DELLE SORPRESE. VISTO CHE SIAMO A PASQUA LO DICIAMO IN TERMINI EVANGELICI: LE FORZE DEL MALE NON PREVARRANNO” – LO “SCERIFFO” NON INTENDE DIMETTERSI E FINIRE IN ANTICIPO LA LEGISLATURA: POTREBBE VOLER PROLUNGARE IL MANDATO FINO ALLA PRIMAVERA DEL 2026, PROPRIO COME ZAIA…
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Estratto dell’articolo di Emilia Patta per “Il Sole 24 Ore”
VINCENZO DE LUCA IN DIRETTA SOCIAL
«Siamo a Pasqua, ma nei prossimi giorni dirò qualcosa sulle prossime scadenze istituzionali della Regione Campania: avrete delle sorprese, positive dal mio punto di vista. Visto che siamo a Pasqua lo diciamo in termini evangelici: le forze del male non prevarranno». Vincenzo De Luca torna a farsi sentire dopo che il 9 aprile scorso la Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge regionale campana che avrebbe permesso una sua terza candidatura a governatore, ora impossibile per lui come per tutti gli altri governatori (leggasi il presidente leghista del Veneto Luca Zaia). [...]
«Che vorrà dire, quali sono le prossime scadenze istituzionali?», si chiedevano con una certa preoccupazione a Largo del Nazareno una volta visti i lanci di agenzie. Ma sembra proprio che il governatore “sceriffo”, a cui la segretaria Elly Schlein ha giurato guerra un minuto dopo aver vinto le primarie del Pd del 2023, non sia intenzionato a creare scompiglio nel campo largo dimettendosi subito in modo da andare a elezioni prima della scadenza naturale della legislatura, ossia in autunno.
«La sorpresa non riguarderà la data delle elezioni», assicurano dal suo staff. Semmai, più che finire in anticipo la legislatura, De Luca potrebbe essere interessato - anche se ufficialmente si nega tale interesse - a prolungare fino alla primavera del 2026 sulla scia di quanto vorrebbe fare il collega Zaia.
Intanto, finché resta alla guida della regione, fa valere il suo peso in materia di successione: il suo paletto è che il candidato sia un uomo o una donna con esperienza amministrativa, e questo è un profilo che non coincide con quello dell’ex presidente della Camera Roberto Fico sul quale insiste Giuseppe Conte rivendicando la guida della regione in cui il M5s ha più peso.
L’alternativa, pare più gradita a De Luca, è l’ex ministro contiano Sergio Costa. In ogni caso una uscita morbida di De Luca, magari con una nuova candidatura a Salerno dove è già stato sindaco per 10 anni, è necessaria per il Pd: averlo contro, magari in appoggio a un candidato autonomo, potrebbe portare via al centrosinistra voti preziosi.
Una bella gatta da pelare, insomma, visto che la scadenza di giugno indicata dal M5s per l’ufficializzazione della candidatura si avvicina. [...]