CHIESA, ADDIA AL PARADISO FISCALE - A COSTO DI RISCHIARE LA SCOMUNICA MONTI FARÀ PAGARE LE TASSE ANCHE AL VATICANO (ALMENO 1 MLD € ALL’ANNO SOTTRATTI ALL’ERARIO) - LA BATOSTA IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI DEI PATTI LATERANENSI: GLI ENTI ECCLESIASTICI (ESCLUSI QUELLI NO-PROFIT) PAGHERANO L’ICI, VIA LO SCONTO DEL 50% SULL’IRES E REGISTRAZIONE OBBLIGATORIA DEGLI IMMOBILI - TRA SCUOLE PRIVATE, OSPEDALI, PALESTRE E ALBERGHI IL GIRO D’AFFARI (ESENTASSE) DELLA CHIESA È DI 4 MLD € ALL’ANNO…

1- ICI ANCHE PER GLI IMMOBILI DELLA CHIESA

Alberto D'Argenio per Repubblica.it

La proposta finale da spiegare dopodomani alle gerarchie ecclesiastiche è pronta. In tempi di sacrifici per tutti e nell'imminenza di una condanna Ue per aiuti di Stato illegali, le esenzioni fiscali per le attività commerciali della Chiesa non sono più sostenibili: gli enti ecclesiastici dovranno pagare le tasse, anche se il governo si impegna a fare salve le attività puramente no profit.

È questo lo schema che giovedì Mario Monti e i suoi ministri sottoporranno ai vertici vaticani - a partire dal segretario di Stato Bertone e dal presidente della Cei Bagnasco - in occasione delle celebrazioni dei Patti Lateranensi.

Le esenzioni per la Chiesa le aveva introdotte il governo Berlusconi nel 2005 e permettono ad alberghi, scuole ed ospedali degli enti religiosi che operano in regime di concorrenza di non pagare le tasse grazie alla presenza di un semplice cappella al loro interno.

Un vantaggio rispetto ai competitor laici, che devono fare prezzi più alti visto che le tasse le pagano. E con un danno per l'erario italiano di almeno un miliardo l'anno. C'è l'esenzione totale dell'Ici alla quale si somma uno sconto del 50% sull'Ires. Privilegi che saranno cancellati pur salvando le Chiese e le attività puramente benefiche come oratori o mense per i poveri.

IL CONTENZIOSO
Nell'ottobre del 2010 la Commissione europea ha aperto un'indagine per aiuti di Stato contro l'Italia e una decisione finale è attesa per la primavera. Tanto a Bruxelles quanto a Roma la condanna è data per certa. Cancellando i privilegi l'Italia spera invece di evitare una decisione negativa che oltretutto dovrebbe essere accompagnata dall'ingiunzione di recuperare quanto non pagato dalla Chiesa in violazione delle regole Ue. Ma anche cambiando la legge e chiudendo il contenzioso la condanna per il periodo 2006-2011 potrebbe arrivare. Almeno così la pensano gli autori della denuncia che ha attivato Bruxelles - guidati dal radicale Maurizio Turco - che annunciano: "Se non ci sarà l'ordine di recupero del pregresso andremo in Corte di giustizia Ue".

L'ESENZIONE
La prima legge sull'Ici del 1992 consentiva a chi riteneva di poter accedere alle esenzioni di non registrarsi al fisco. Privilegio consolidato dal governo Berlusconi che nel dicembre 2005, in vista delle elezioni della primavera successiva, ha regalato agli enti ecclesiastici l'esenzione totale dall'Ici anche in presenza di attività commerciali e mettendo a tacere la Cassazione che nel 2004 aveva stabilito l'obbligo di pagare l'imposta per tali enti ad eccezione di chi svolgeva attività puramente sociale. L'anno successivo - per bloccare le indagini poi avviate dalla Ue - il governo Prodi aveva rimesso mano alla norma generando un mostro giuridico con l'esenzione per gli enti "non esclusivamente commerciali" (o l'attività è commerciale, o non lo è) che non ha risolto il problema.

IL GIRO D'AFFARI
Al Vaticano è riconducibile un impero immobiliare che genera un giro d'affari di circa 4 miliardi l'anno. Scuole private, ospedali, palestre e alberghi gestiti da ordini religiosi e fondazioni che fanno concorrenza a quelli laici con prezzi più accessibili anche grazie al mancato pagamento delle tasse. Si parla di circa 100 mila fabbricati, ma potrebbero essere di più. Un quinto di Roma è in mano alla Curia: alle 140 case di cura private accreditate nel Lazio, ad esempio, si aggiungono 800 scuole, 65 case di cura, 43 collegi, 20 case di riposo e tanto altro. A Milano le scuole paritarie sono oltre 450 e le cliniche 120. Il solo patrimonio di Propaganda Fide ammonta a 8-9 miliardi. C'è poi il turismo religioso: 200 mila posti letto sparsi per l'Italia con 3.300 recapiti tra case per ferie e hotel per i pellegrini.

LA SOLUZIONE
La soluzione trovata dal governo permette di riportare il regime fiscale della Chiesa nel campo della legalità pur mantenendo le esenzioni per gli enti che fanno opera puramente caritatevole o spirituale, ovvero no profit. Il problema giuridico più complesso da risolvere è quello delle attività "miste": come comportarsi quando in un palazzo ci sono quattro piani adibiti ad albergo, e dunque commerciali, e una mensa per i poveri? La soluzione è quella di scorporare anche per il fisco le due attività seguendo lo schema previsto per le società che svolgono in parte servizi pubblici e in parte attività in concorrenza. Soluzione giuridicamente inattaccabile ma che provocherà più di un problema nella sua attuazione pratica vista la difficoltà a distinguere i due aspetti.

IL SOMMERSO
Tutte stime per difetto visto che gli stessi comuni hanno difficoltà a mappare le proprietà in mano alla Chiesa: buona parte di esse, infatti, non è mai stata registrata al fisco con migliaia di immobili fantasma che affollano centri storici, paesi e campagne. Ecco perché l'imminente fine dei privilegi fiscali potrebbe non bastare a far emergere tutto il sommerso generato dagli enti ecclesiastici. Così se con lo stop alle esenzioni lo Stato solo di Ici dovrebbe incassare circa 400 milioni all'anno, con un imponente lavoro di mappatura degli immobili si potrebbe superare il miliardo. Ecco perché la fine delle esenzioni dovrebbe essere accompagnata da una legge che obblighi la registrazione degli immobili fino ad oggi sconosciuti ai comuni.

2- CHIESA: RICCARDI, APPLICARE ICI ESCLUDENDO NO-PROFIT (LA STAMPA)

(ASCA) - Applicare l'Ici alla Chiesa escludendo il no-profit. Lo dice, intervistato dal quotidiano ''La Stampa'', Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale, dopo le dichiarazioni del presidente della Conferenza episcopale italiana, Angelo Bagnasco, per il quale ''i conti a posto da soli non salvano l'uomo''.

Dopo la manovra rigorosa del governo, spiega il ministro, ''la fase due va proprio in direzione di una maggiore equita', con ammortizzatori sociali, lotta all'evasione e provvedimenti per lo sviluppo e l'occupazione''.

D'altronde, prosegue, ''se non ci fossero stati tagli sarebbe andato in crisi lo stato sociale. E a pagare di piu' sarebbero stati proprio i poveri. Quando le risorse scarseggiano occorre scegliere. Anche io ho fatto delle scelte. E ho deciso che le Regioni usino i soldi del fondo famiglia per gli asili nido e per l'assistenza domiciliare degli anziani'' perche' ''i conti sono importanti ma ci sono anche delle ragioni di fondo essenziali''.

Il ministro interviene dunque sulla questione dell'Ici alla Chiesa, precisando che ''la scelta e' nelle mani del premier Monti. Sta esaminando bene tutti gli aspetti della questione e decidera' lui personalmente per il meglio'' aggiungendo che da parte sua non c'e' esitazione nel dire che ''la Chiesa e le altre organizzazioni no profit di solidarieta' svolgono un'importante funzione, ma certamente, laddove si ravvisassero attivita' commerciali o miste si dovra' intervenire con le tasse''. Ma, conclude, ''sia chiaro: non siamo di fronte alla presa di Porta Pia. La soluzione non e' cosi' difficile''.

 

montiCARDINALE TARCISO BERTONEANGELO BAGNASCO SILVIO BERLUSCONI ANDREA RICCARDI

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...