SCOPPIA LA GUERRA DELL’ABORTO TRA LA PARIGI LIBERTINA E LA MADRID BACCHETTONA PER IL PROGETTO DI LEGGE DI RAJOY: “RIPORTA LE DONNE ALL’ETÀ DELLA PIETRA”

Stefano Montefiori per ‘Il Corriere della Sera'

Conquiste sociali contro «età della pietra». Non ha fatto ricorso a troppa diplomazia Marisol Touraine, ministro francese degli Affari sociali e della Sanità, quando ieri ha duramente criticato il progetto di legge spagnolo che punta a limitare il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza.

Touraine se l'è presa con la Spagna, ma parlava soprattutto all'opposizione francese, che in questi giorni si batte in Parlamento contro la legge sulla parità uomo-donna e la nuova, più liberale, disciplina dell'aborto.

«Se il testo spagnolo dovesse essere adottato riporterebbe le donne all'età della pietra»; «Sarebbe una regressione senza precedenti»; «Occorre mobilitarsi per fare in modo che quella legge non passi», sono alcune delle frasi pronunciate dal ministro, che ha tralasciato la circospezione di solito osservata dagli uomini di governo a proposito della vita politica e sociale degli altri Paesi.

Il testo spagnolo è stato proposto dal ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón e approvato a fine dicembre dal Consiglio dei ministri. Più restrittivo rispetto alla legge precedente del 1985, riconosce la possibilità di interrompere la gravidanza solo in presenza di una di queste due condizioni: pericolo per la vita e la salute fisica o psicologica della donna, violenza sessuale seguita da una denuncia.

In Spagna il progetto di legge arriverà in Parlamento entro due mesi per l'approvazione definitiva, ma viene già salutato come la strada da seguire nelle manifestazioni dei militanti francesi contro l'aborto: domenica migliaia di persone sono scese in piazza a Parigi per sostenere la politica spagnola ed esporre manifesti provocatori che raffiguravano un feto e la scritta «dovremo andare in Spagna per tenerlo?».

Quanti in Francia si erano opposti al mariage pour tous , il matrimonio aperto agli omosessuali voluto da Hollande, hanno trovato un nuovo fronte di contrapposizione con la maggioranza socialista: lunedì è cominciato all'Assemblea nazionale il dibattito sul progetto di legge per la parità uomo-donna, fortemente voluto dal ministro Najat Vallaud-Belkacem.

Oltre alle misure per incoraggiare gli uomini a prendere il congedo di paternità, due articoli puntano a facilitare il ricorso all'aborto, sopprimendo il requisito di «donna in situazione di difficoltà» previsto dalla legge Veil del 1975, e sanzionando chi intralcia l'interruzione di gravidanza (per esempio negando alla donna le informazioni necessarie).

Nel centrodestra francese c'è chi cavalca la marcia indietro spagnola per ipotizzare un mutato clima sociale in tutta Europa e opporsi alla nuova disciplina dell'aborto proposta in patria. Il ministro Touraine (54 anni, figlia del sociologo Alain) ha chiesto a Jean-François Copé, segretario del partito di opposizione Ump, se l'emendamento per il «no al rimborso dell'aborto» presentato da una ventina di deputati rappresenti la posizione ufficiale del partito: «È importante, i francesi hanno il diritto di sapere».

A quattro mesi dalle elezioni europee di maggio, Touraine sostiene che «il diritto delle donne dovrà essere un tema della campagna elettorale», e invoca una mobilitazione transnazionale.

 

MARIANO RAJOY E ANGELA MERKELIL QUARTETTO SPREAD - RAJOY MONTI HOLLANDE MERKELANGELA MERKEL E FRANCOIS HOLLANDE stop aborto GRAVIDANZA POSTER ANTI ABORTO

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…