CON AMICI COME QUESTI… - PARLA NAKASH, MAESTRO DI TERRORISMO E AMICO DEL GENERALE SOLEIMANI: ''NON CI SARÀ UN'OPERAZIONE SPECIALE PER VENDICARE IL GENERALE, MA SI PERSEGUIRÀ IL SUO OBIETTIVO STRATEGICO: CACCIARE GLI USA DALLA REGIONE. GLI ATTACCHI SARANNO CONTINUI DA QUI ALLE ELEZIONI AMERICANE. HEZBOLLAH HA MISSILI AD ALTA PRECISIONE. L'IRAN HA ABBATTUTO UN DRONE USA. L' ATTACCO AI POZZI SAUDITI È STATO UN TRIONFO: 25 DRONI NON INTERCETTATI, NON FOTOGRAFATI DAI SATELLITI, NON BLOCCATI DAI PATRIOT, MA CAPACI DI SEMINARE IL PANICO NEL MERCATO''
Andrea Nicastri per il ''Corriere della Sera''
Non basta Google per capire chi è Anis Nakash.
Quando era tra i terroristi più ricercati del mondo, Internet non esisteva ancora. Quest' uomo calvo, un poco sovrappeso, poliglotta, dalla voce pacata all' inizio degli anni '70 ha imparato a sparare con istruttori sovietici e poi sperimentato con la pratica come dirottare aerei, mettere bombe, prendere ostaggi. Il Libano era l' università del terrorismo internazionale e Nakash un «professore» capace di insegnare ai primi Pasdaran iraniani e, poi, alle prime milizie libanesi di Hezbollah.
Questione di contatti con il mondo di sotto, servizi segreti e bande armate; prima del generale Soleimani, l' amico più famoso di Nakash era Carlos, lo «Sciacallo», il super terrorista con cui sequestrò 60 ostaggi nella sede Opec di Vienna nel 1975.
Nakash era il suo vice. I morti furono tre.
Al tavolino di un Illy Caffè di Beirut, ogni 10 minuti qualcuno viene a omaggiarlo.
Qualcun' altro cambia locale.
Difficile sapere quante vite abbia sulla coscienza.
Signor Nakash, chi è lei oggi?
«Un militante, come sono sempre stato, un libanese che lotta per la Palestina con l' aiuto degli iraniani».
Com' è giunto a Teheran?
«Con gli accordi di Camp David, l' Egitto ha tradito la Palestina e solo Teheran avrebbe potuto sostituirlo. Per questo sono andato a Parigi - a tentare di uccidere Shapour Bakhtiar l' ultimo primo ministro dello scià, colpendo però al suo posto un' anziana e un poliziotto, ndr - e sono stato in prigione per 10 anni e 10 giorni.
Mi hanno amnistiato in cambio di ostaggi occidentali, ma prima un gruppo marocchino aveva dirottato un aereo e un tunisino aveva messo una bomba a Parigi».
Perché la volevano libero?
«I ribelli ragionano così. Feci un' operazione con italiani, tedeschi e libanesi. Perché? Ci univa il nemico comune. L' imperialismo e il capitalismo. E poi c' è sempre un grado di opportunismo. Dimostrare efficienza significa ricevere finanziamenti».
Per uccidere?
«Per la causa».
Il generale Soleimani non aveva bisogno di soldi. Era a capo di un' organizzazione governativa.
«E in ogni discorso, lettera, preghiera chiedeva il martirio.
Sperava accadesse. Mai visto uno così. Era responsabile dell' intera regione eppure era come un qualunque soldato in prima linea. "Generale è pericoloso". "Bene, seguitemi".
L' ho visto agire così a Ghuta, in Siria. Era ovunque: nel sud del Libano nel 2006, a Mosul contro lo sceicco Al Baghdadi, ad Aleppo, a Bagdad era un Che Guevara moltiplicato per dieci».
Cosa succederà ora?
«La decisione principale è presa. Non ci sarà un' operazione speciale per vendicare il generale, ma si perseguirà il suo obbiettivo strategico: cacciare gli Usa dalla regione. Il Parlamento iracheno ha votato perché gli americani se ne vadano.
E' chiaro che, da qui alle elezioni presidenziali di novembre, gli attacchi saranno continui.
attacco con i droni al petrolio saudita
Cosa farà Trump? Manderà 100mila soldati chiedendo di essere rieletto? E lo stesso accadrà in Afghanistan, in Yemen e in Arabia Saudita. C' è una logica economica. Se il prezzo internazionale del petrolio sale, anche se gli Usa sono autosufficienti, il prezzo della benzina sale e gli elettori di Trump non saranno contenti».
La tecnica della guerriglia: far pagare troppo cara la presenza straniera. Ma con le nuove tecnologie è ancora efficace? Gli Usa possono colpire da lontano.
«In parte è vero. Ma anche da parte nostra qualcosa è cambiato. Oggi Hezbollah ha missili ad alta precisione. L' Iran ha abbattuto un drone americano superando le sue difese elettroniche. L' attacco ai pozzi petroliferi sauditi di settembre è stato un trionfo: 25 droni non intercettati dai radar, non fotografati dai satelliti, non bloccati dai Patriot, ma capaci di seminare il panico nel mercato petrolifero. La tecnologia non aiuta solo gli americani».
Il ruolo di Russia e Cina?
«In comune con noi hanno i nemici: l' imperialismo americano e l' estremismo sunnita.
Sanno che è meglio fermare qui la gente dello Stato islamico, altrimenti se li trovano in Cecenia, in Daghestan, nello Xinjiang. Cina e Russia vogliono creare un equilibrio internazionale con sistemi di pagamento e un mercato alternativo a quello occidentale. Ha cominciato Mosca con una carta chiamata Mir accettata anche in Turchia e presto in Iran. Gli Usa non sono gli unici padroni della modernità».
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