GIORGIA, LASCIA STARE LE “MATRICI”. PAROLA DI MATTARELLA – NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA BOMBA SUL TRENO ITALICUS, IL CAPO DELLO STATO PARLA CHIARO: “NELLA STAGIONE STRAGISTA DELL'ESTREMA DESTRA ITALIANA, DI CUI L'ITALICUS È PARTE SIGNIFICATIVA, EMERGE LA MATRICE NEOFASCISTA” – UN MESSAGGIO CHE ARRIVA DOPO LA POLEMICA TRA MELONI E I PARENTI DELLE VITTIME DELLA STRAGE DI BOLOGNA – MARZIO BREDA: “MATTARELLA PESA SEMPRE OGNI SILLABA CHE PRONUNCIA, SORPRENDE CHE I PARTITI NON AVVERTANO L’ESIGENZA DI CONFRONTARSI CON LE AFFERMAZIONI DEL CAPO DELLO STATO…”
1 - IL MESSAGGIO DEL QUIRINALE (E LE RISPOSTE DEI PARTITI)
Estratto dell’articolo di Marzio Breda per il “Corriere della Sera”
sergio mattarella giorgia meloni
Mattarella pesa sempre ogni sillaba che pronuncia. Se, evocando l’attentato al treno Italicus, parla di «stagione stragista dell’estrema destra» e cita la loggia massonica P2, sa quel che dice. Lo stesso vale per la «spietata strategia eversiva neofascista» che ha indicato l’altro ieri come movente per la bomba alla stazione di Bologna. […]
Stavolta il doppio messaggio si è incrociato con le polemiche tra la premier (la quale sostiene che «quella matrice viene attribuita dalle sentenze», mettendole così in dubbio) e l’associazione dei parenti delle vittime, duri con la destra di governo, accusata di condividere le «radici» degli attentatori. […]
Meno scontato che qualcuno interpreti le dichiarazioni del Colle come un modo per interporsi nel battibecco politico quotidiano. Al quale vuole tenersi estraneo, perché quando riflette su certe cose, Mattarella lo fa con cognizione di causa. A sorprendere, semmai, è che i partiti non avvertano l’esigenza di confrontarsi pure stavolta con le affermazioni del capo dello Stato.
2 - MATTARELLA, IL RICORDO DELL’ITALICUS: PARTE DELLO STRAGISMO NEOFASCISTA
Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
A pochi giorni dall’anniversario della strage di Bologna, e dallo strascico polemico che ne è seguito, il calendario impone una nuova ricorrenza: i 50 anni da quel 4 agosto del 1974, una domenica anche allora, in cui una bomba sventrò il treno Italicus in viaggio da Roma a Monaco, mentre transitava in provincia di Bologna, provocando 12 morti e 48 feriti. […]
In quella catena, scrive il capo dello Stato «di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabilità».
giorgia meloni ignazio la russa lorenzo fontana sergio mattarella 25 aprile 2024 altare della patria
Quindi Mattarella ricostruisce il contesto: «Cinquant’anni fa la strategia terroristica che mirava a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus, seminando morte e dolore. Era un convoglio diretto in Germania, affollato di viaggiatori, molti dei quali migranti che tornavano al lavoro».
Una strategia che si scontrò con «la società italiana e le sue istituzioni» che «seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale».
Il ricordo di Mattarella, poi, è per la dodicesima vittima, Silver Sirotti, ferroviere 25enne, che «perse la vita salvandone molte altre», alla memoria del quale fu riconosciuta la medaglia d’oro al valore civile: «La sua generosità, unita a un grande coraggio, costituisce una testimonianza imperitura dei valori di umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare».
Non prende parola la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma alle parole nette di Mattarella fanno eco i presidenti di Senato e Camera, evidenziando anche loro, senza distinguo, la matrice ideologica della strage. «A distanza di 50 anni da questo attentato di matrice neofascista, come ha stabilito la Corte di Cassazione — scrive Ignazio La Russa — ci stringiamo alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti per una ferita che resta ancora aperta». […]
[…] La strage fu rivendicata da Ordine Nero, ma tutti gli imputati processati sono stati poi assolti, in uno scenario fatto anche di segreti di Stato, depistaggi e coperture. «C’è un diritto alla verità che appartiene anzitutto ai familiari delle vittime, e appartiene anche a tutte le italiane e gli italiani — ricorda la segretaria del Pd Elly Schlein — per questo continueremo a insistere perché si faccia piena luce su tutte le pagine più oscure della storia repubblicana».