IL PASTORE CI HA SUPERATO: NEL REGNO UNITO SI SFONDA QUOTA 30MILA MORTI DA CORONAVIRUS, E CI TOGLIE LO SCETTRO DI PAESE IN EUROPA CON PIÙ VITTIME, NEL MONDO SOLO GLI USA SONO DAVANTI (CON 5 VOLTE LA POPOLAZIONE PERÒ) - IL GOVERNO INGLESE È FRATTURATO TRA CHI VUOLE RIPARTIRE E CHI CREDE CHE IL PEGGIO NON SIA ANCORA PASSATO E SI PREPARA A RIAPRIRE NON PRIMA DI GIUGNO
CORONAVIRUS:ALTRI 649 MORTI IN GB, TOTALE OLTRE 30.000
(ANSA) - Calano di poco a 649, contro i 693 conteggiati ieri, i morti per coronavirus registrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore tra ospedali, case di riposo e altri ricoveri: fino a un totale di 30.076 e con oltre 200.000 contagi, secondo i dati resi noti nella conferenza stampa quotidiana di Downing Street tenuta oggi dal ministro delle Aree Urbane, Robert Jenrick, assieme alla professoressa Yvonne Doyle e alla dottoressa Nikki Kanani, dirigenti del servizio sanitario nazionale.
BORIS JOHNSON TORNA A DOWNING STREET DOPO IL CORONAVIRUS
Il bilancio britannico si conferma così come il più pesante in Europa in cifra assoluta, dopo il sorpasso di ieri sull'Italia, e il secondo al mondo dietro gli Usa. Ed è già oltre i 32.000 morti secondo una diversa stima dell'Ons, l'Istat d'oltremanica, che include in un bilancio a diffusione settimanale anche i decessi indicati come probabile conseguenza del Covid-19 senza la conferma di un tampone. I test scendono intanto a quota 70.000 scarsi, sotto l'obiettivo dei 100.000 al giorno indicato a suo tempo per la fine del mese scorso dal titolare della Sanità, Matt Hancock, ma raggiunto finora solo il 30 aprile. Mentre si confermano positivi i dati sulla flessione curva di diffusione dell'infezione, nonché sulla cifra dei ricoveri e su quella delle persone in terapia intensiva entrambe in progressivo calo dopo l'annuncio del superamento del picco una settimana fa.
CORONAVIRUS: GOVERNO GB, PREMATURI I PARAGONI CON L'ITALIA
(ANSA) - Il governo britannico ritiene prematuro qualunque paragone con l'Italia o con altri Paesi sul numero di morti e di contagi per coronavirus, dopo il sorpasso sulla penisola nel conteggio ufficiale dei decessi fino al primo posto in cifra assoluta in Europa (e dietro solo Belgio e Spagna in rapporto alla popolazione). Lo ha ribadito oggi nella conferenza stampa di giornata a Downing Street sull'emergenza, il ministro delle Aree Urbane e delle Comunità Locali, Robert Jenrick.
"E' difficile fare con certezza comparazioni internazionali oggi come oggi, ci sarà tempo più avanti perché è duro avere al momento calcoli accurati", ha detto Jenrick. Sulla stessa linea la professoressa Yvonne Doyle, direttore sanitario di Public Health England, secondo la quale non si possono ad ora fare paragoni fra dati che non sono "affini" per sistema di calcolo e ci vorrà "probabilmente un anno" per poter avere un quadro comparativo credibile a bocce ferme. Sia Jenrick, sia Doyle hanno notato peraltro come il Regno sia riuscito a evitare il sovraffollamento negli ospedali, a differenza di quanto "visto in Italia", in alcune regioni, dove l'epidemia ha colpito prima.
Confermata poi la massima prudenza sulla revisione del lockdown e il passaggio alla Fase 2, che avverrà solo "quando sarà sicuro", ha ripetuto il ministro, rinviando ancora una volta qualunque data sulla riapertura delle scuole e riferendo di contatti in corso con i leader religiosi, ma con la precisazione tuttavia che purtroppo non è ancora tempo di riaprire chiese, moschee, sinagoghe e luoghi di culto vari. Annunciato infine un ulteriore pacchetto di aiuti del governo alle amministrazioni locali a sostegno di attività economiche colpite dal lockdown.
BORIS JOHNSON DISPERATO GUARDA UNA MAPPA DELLA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS IN ITALIAboris johnson coronavirus