PATTI LITIGANENSI - NELL’ANNIVERSARIO DEI PATTI LATERANENSI (STASERA A PALAZZO BORROMEO), LA CHIESA ATTACCA LA MAGISTRATURA ITALIANA SULL’“OSSERVATORE ROMANO” - A FAR DANNARE IL VATICANO È STATO IL RIFIUTO DI RICONOSCERE LA NULLITÀ DI UN MATRIMONIO DECISA DALLA SANTA SEDE - FORSE “SFUGGE ALLA GERARCHIA ECCLESIASTICA UN CAPOSALDO DELLO STATO DI DIRITTO: LA SEPARAZIONE DEI POTERI”? - TORNA L’IPOTESI DI RIDURRE IL PERIODO DI SEPARAZIONE CHE CONSENTE IL DIVORZIO...

Giacomo Galeazzi per "la Stampa"

Nozze con litigio: è duello tra le due sponde del Tevere su matrimonio e Consulta. Italia e Vaticano celebrano oggi l'anniversario dei patti lateranensi e della revisione del concordato. Per ricordare gli accordi siglati nel ‘29, il premier Mario Monti incontra a Palazzo Borromeo l'omologo d'Oltretevere, Tarcisio Bertone e il presidente della Cei, Angelo Bagnasco.

Alla vigilia del «summit», l'Osservatore Romano ha pubblicato il tradizionale editoriale-bilancio sui rapporti tra Stato e Chiesa, però quest'anno, esprime la sua preoccupazione per alcuni casi in cui la giurisprudenza italiana si è rifiutata di riconoscere la nullità di un matrimonio decisa dagli organi della Santa Sede, come stabilito dall'articolo 8 del Concordato.

Perciò va rivista «la legge italiana per offrire maggiori garanzie alle parti più deboli in caso di annullamento di matrimonio». I casi di non delibabilità devono costituire «l'eccezione e non la regola». Occorre «sostituire la vetusta legge 847 del 1929 e detti nuove disposizioni per l'applicazione delle norme concordatarie sul matrimonio». Nel caso di matrimoni canonici invalidamente contratti, servono «adeguati interventi a favore delle parti più deboli per il mutato contesto sociale ed economico».

La regolamentazione della «materia matrimoniale» è «un caposaldo» del Concordato e deve «continuare a svolgersi una positiva e sana collaborazione nell'esclusivo interesse della persona umana e della sua libertà religiosa». Un dissidio a sorpresa. Una richiesta insolitamente esplicita da parte del Vaticano alla quale risponde un contro-editoriale di Nicola Colaianni dal titolo «11 febbraio particolare: Chiesa contro giudici?» sulla rivista telematica «Stato, chiese e pluralismo confessionale.it», prestigioso «think tank» di costituzionalisti ed ecclesiastici come Giuseppe Casuscelli, Francesco Margiotta Broglio, Roberto Mazzola, Pierangela Floris, Sara Domianello, Giovanni Varnier e Giovanni Cimbalo.

«Era scontato che il recente riposizionamento della giurisprudenza non potesse incontrare il favore della Santa Sede - evidenzia Colaianni -. Che però il dissenso venisse espresso sull'Osservatore Romano nell'anniversario dei Patti Lateranensi rappresenta un atto di rottura della diplomazia dei rapporti di assoluta novità».

Infatti, «senza giri di frase, l'editoriale non firmato (e perciò al massimo grado autorevole) formula il capo d'accusa: «Certi orientamenti della giurisprudenza rischiano di svuotare di contenuto l'articolo 8 del Concordato». Gli orientamenti contestati dalla Santa Sede sono «quelli della Corte Suprema sulla convivenza "particolarmente prolungata" dei coniugi».

La sollecitazione del Vaticano «non può essere accolta», perché «non esistono le condizioni costituzionali». E «nel tentativo da ultima spiaggia di arroccarsi intorno ad un "caposaldo" del concordato, quale viene definita la materia matrimoniale, sfugge alla gerarchia ecclesiastica un caposaldo dello stato di diritto: la separazione dei poteri, per cui né il governo né il parlamento possono piegare la giurisprudenza alle esigenze di "positiva e sana collaborazione"». Lo dice la Costituzione (articolo 101): «I giudici sono soggetti soltanto alla legge».

Non è questa dell'11 febbraio «la prima défaillance ecclesiastica su questo punto nodale». Da tempo, infatti, «la Santa Sede e la Cei hanno ingaggiato una ruvida battaglia contro la magistratura», rea di avvalorare interpretazioni distanti dal sentire ecclesiastico. Quindi «lascia basiti la critica pregiudiziale a sentenze ampiamente argomentate».

Intanto ritorna d'attualità l'ipotesi di ridurre da tre a un anno il periodo di separazione che consente il divorzio per coppie senza figli o con prole in età adulta. Distanza che si allunga a due anni di fronte alla presenza di figli minorenni. La proposta contenuta nel ddl sul divorzio breve è di nuovo all'esame della Commissione Giustizia di Montecitorio (relatore il pidiellino Maurizio Paniz) che ha iniziato l'esame degli emendamenti. Dopo oltre un anno di stop e accese discussioni tra i gruppi, stavolta la mediazione appare possibile. La Chiesa è contraria, ma adesso anche l'Udc tratta (il capogruppo in commissione Rao: «Decideremo alla fine del dibattito come votare»).

 

bertone papa big Tarcisio Bertone JOSEPH RATZINGER TARCISO BERTONE_2montiMario MontiIL CARDINALE ANGELO BAGNASCO jpegMUSSOLINI FIRMA I PATTI LATERANENSI jpeg

Ultimi Dagoreport

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...