DIANA, ABBI FEDE - LA PAZIENTISSIMA MOGLIE DI EMILIO SI CONFESSA SU “A”: “ALTRO CHE SEPARAZIONE, QUANDO HO LETTO DEL PRESUNTO REATO DI INDUZIONE ALLA PROSTITUZIONE VOLEVO CHIEDERGLI I DANNI - MA QUANDO MI HA DETTO ‘ABBIAMO I CONTI IN COMUNE, PRENDITI TUTTO’, HO DECISO DI LASCIAR PERDERE - MI SONO RESA CONTO CHE PER ME TUTTE QUESTE COSE HANNO, IN FONDO, POCA IMPORTANZA RISPETTO AL RICORDO DI TANTI BEI VIAGGI FATTI INSIEME, ABBIAMO DUE FIGLIE DA SEGUIRE, I NIPOTI” - IL “TG4? IO GUARDO MENTANA”….
«Quando ho cominciato a leggere quelle cose sui giornali», e cioè dell'incontro tra Emilio Fede e Ruby nel settembre del 2009 e del presunto reato di induzione alla prostituzione, «mi sono molto arrabbiata». Diana De Feo, senatrice eletta nelle liste del Pdl e moglie di Emilio Fede, parla in esclusiva con "A" in edicola il 12 ottobre.
E aggiunge: «Ho pensato di andare dall'avvocato e chiedere la separazione. Poi ci ho ripensato e ho deciso di non chiedere la separazione ma piuttosto i danni per "lesione di immagine". Sono un senatore della repubblica, la mia immagine è legata al nome della storia dell'arte, della cultura, non voglio vederla appannata».
Per la prima volta la senatrice parla delle tensioni di questi mesi: «Sono andata da lui a Milano e gli ho detto piuttosto bruscamente: "Da te voglio un sacco di soldi, voglio essere risarcita". Lui mi ha detto: "Diana lo sai, abbiamo tutti i conti in comune, quello che possediamo appartiene a entrambi, prenditi tutto quello che vuoi". E allora, mi sono resa conto che per me tutte queste cose hanno, in fondo, poca importanza rispetto al ricordo di tanti bei viaggi fatti insieme, abbiamo due figlie da seguire, i nipoti ».
Sull'esito del processo, la senatrice si dice sicura: «Io lo sapevo come stavano le cose. Emilio è un bravissimo cronista e ha fatto lui personalmente le ricerche e le indagini». E conclude: «Sono fiduciosa anche perché di carattere sono ottimista, mi aspetto che tutto si sviluppi in modo positivo». Ma alla domanda su quale telegiornale segue, la risposta è lapidaria: «Quando sono a Roma vedo La7, quando sono a Napoli, per ragioni di decoder, vedo il Tg1»
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