UN PD FORMATO CGIL: EPIFANI ‘TRAGHETTATORE-SEGRETARIO” DEL PARTITO (IL BANANA RINGRAZIA)
L'ultima riunione è prevista per le 18 e 30 per mettere il 'timbro' sul nome di Guglielmo Epifani. Sull'ex-segretario della Cgil e attuale presidente della commissione Attività produttive della Camera, sarebbe stato raggiunto l'accordo delle varie componenti del Pd. Si tornerebbe insomma al nome di partenza: Epifani era stato indicato sin dalle scorse settimane come il possibile nuovo segretario del Pd. Una candidatura che sembrava tramontata, oggi tornata in pole dopo l'accantonamento dell'ipotesi 'giovane' con Roberto Speranza.
A poche ore dall'assemblea nazionale del Pd, chiamata ad eleggere il nuovo segretario e ricomporre i pezzi di un partito allo sbando, i contrasti tra i sostenitori della soluzione transitoria e i fan di una guida più solida sembrano dunque aver trovato una ricomposizione.
Lo assicura Beppe Fioroni che, ai microfoni di Radio 24, assicura che "i saggi" (ossia la task force mandata in avanscoperta per trattare sul nome) hanno già trovato il "segretario traghettatore": una figura "autorevole, unitaria - spiega Fioroni - che non si candiderà al congresso di ottobre, in grado di guidare il partito in questi sei mesi difficili anche per il governo, evitando che qualcuno pensi che sia un governo Berlusconi Letta per assenza del Pd". E, rivolto a Pippo Civati, lo invita a non essere pessimista e guardare il futuro "con occhiali rosa" e non "scuri".
Il candidato solido. Eppure l'ipotesi del 'reggente esperto' che svolga il ruolo di segretario di transizione fino al congresso non piace a tutti. Il senatore Nicola Latorre, ad esempio, è tra coloro che vorrebbero da subito un leader a tutto tondo: "Penso che la cosa più saggia - spiega a Omnibus su La7 - sarebbe eleggere un segretario che abbia l'autorevolezza e la forza per diventare da subito protagonista del dibattito pubblico".
E, in merito al ruolo che dovrebbe avere in questa fase Matteo Renzi, commenta: "Credo che l'idea che Renzi ha del futuro del centrosinistra non può prescindere da un soggetto politico forte come il Pd, quindi al posto suo io mi preoccuperei di partecipare attivamente al rilancio del partito". E, dopo aver condannato la manifestazione del Pdl a Brescia contro i giudici, conclude confernando che il nome di un candidato condiviso per la segreteria "potrebbe essere fatto entro questa sera".
La candidatura di Epifani in 'pole'. Oggi è stata una giornata di incontri per la task force formata da Marina Sereni, Ivan Scalfarotto, Roberto Speranza, Luigi Zanda, David Sassoli e Enzo Amendola, incaricata di verificare un'intesa sul possibile segretario.
In serata è prevista una nota per ufficializzare la candidatura di Epifani da sottoporre domani al voto dell'assemblea nazionale del Pd. Ad aprire i lavori domani (visto che Pier Luigi Bersani ha confermato di non essere intenzionato a tenere la relazione di apertura) dovrebbe essere uno dei capigruppo, probabilmente Luigi Zanda. Quindi si aprirà il dibattito.
Ieri era circolata l'ipotesi che potesse essere Roberto Speranza il reggente incaricato. Si era fatto anche il nome di Finocchiaro. Su Speranza avrebbero pesato le perplessità dei Giovani Turchi, di D'Alema e di Veltroni e di molte altre aree del partito che non ritengono saggio riaprire la questione del capogruppo alla Camera.
Gli ecodem: no alle correnti. Si dichiarano stufi dei "balletti correntizi" gli ecologisti democratici, che paventano il rischio di un'implosione del partito se in assemblea "si arriverà senza progetti e proposte largamente condivise e condivisibili". Una delle condizioni per rifondare il Pd, scrivono in una nota, "è metter fine alla degenerazione di correnti e tribù che non rappresentano né culture politiche capaci di guardare al futuro, né tantomeno le aspettative di iscritti ed elettori".
Il nuovo partito di Bettini. E mentre Laura Puppato prepara un testo contro le larghe intese, Goffredo Bettini, grande consigliere politico di Veltroni, lancia invece l'idea di un nuovo partito a sinistra, che comprenda anche "tutti i moderati che guardano a sinistra. Non solo una semplice sommatoria tra Pd e Sel, ma molto di più". La nuova formazione, per Bettini dovrebbe cambiare anche il nome, diventando 'Il Campo', proprio "per dare l'idea di una cosa nuova e aperta" e lui stesso potrebbe candidarsi alla segreteria: "E' una ipotesi possibile, non escludo una mia candidatura.
Ovviamente a condizione che si cancellino tutte le correnti che attualmente governano il Pd, che si superino le vecchie logiche sclerotizzate e che si costruiscano le decisioni attraverso la consultazione democratica degli iscritti. Primarie tematiche" per ogni decisione "rilevante" che va va "sottoposta all'approvazione vincolante degli iscritti". Quanto alla reggenza del partito fino al congresso, per Bettini "la persona giusta si chiama Piero Fassino".
Fassina distende i toni. Se Debora Serracchiani, neopresidente del Friuli Venezia Giulia, spera che "non ci siano rotture", da parte sua il viceministro dell'Economia Stefano Fassina invita a distendere i toni: "Vorrei che questo governo e il Pd fossero giudicati per i risultati, non sulla base della retorica dell'inciucio. Se noi avessimo voluto inciuciare, Bersani sarebbe al governo già da due mesi". Da Palermo, dove è ospite alla Festa nazionale LiberEtà dello Spi Cgil, parlando con i giornalisti aggiunge: "Non è un governo di legislatura, nessuno di noi sta serenamente con il Pdl. E' un esecutivo di emergenza, che mette insieme forze che rimangono alternative".
La partecipazione al governo di laghe intese per Fassina "è una prova importante per il Partito democratico, non so se riusciremo a superarla, ma dobbiamo verificare se abbiamo una identità che prescinde dall'anti berlusconismo". L'auspicio è che il Pd ritrovi un'unità di vedute: "Nessuno ha vissuto bene la separazione con un pezzo di Italia Bene Comune, una separazione che non giudichiamo comunque irreversibile, dobbiamo ritrovare convergenza".
Cuperlo: "Mi candiderò a segreteria". "Mi candido a segretario perché penso che il Pd sia l'investimento più importante che abbiamo fatto in questi anni. Una candidatura che presenterò al congresso, non per una reggenza. So di non essere un leader politico, però voglio dare una mano. E lo faccio anche con qualche violenza a un carattere che mi avrebbe spinto a rimanere dov'ero".
Lo ha dichiarato Gianni Cuperlo, che difende il metodo delle primarie per scegliere il segretario: "Sono un fatto indiscutibile. Studieremo le modalità , ma la base non capirebbe un segretario scelto dagli iscritti".
I dubbi di Vendola. Critico sul futuro del Pd è l'ex alleato Nichi Vendola, che domani sarà in piazza a Roma con la manifestazione 'La cosa giusta', per la riorganizzazione di un nuovo cantiere della sinistra: "L'assemblea di domani del Pd - spiega il leader di Sel - è l'ennesimo episodio dei suoi contorcimenti nevrotici. Il partito è sull'orlo di una crisi di nervi. Non sappiamo che ne sarà ".
Il programma. Alle 14 si apriranno le votazioni per il segretario. Saranno disposti 3 seggi per facilitare le operazioni di voto. I seggi si chiuderanno attorno alle 16. Era previsto anche un intervento del premier Enrico Letta ma la presenza del presidente del Consiglio potrebbe essere a rischio: Letta, infatti, avrebbe intenzione di andare a Genova, ai funerali dei lavoratori vittime dell'incidente nel porto del capoluogo ligure. Matteo Renzi dovrebbe arrivare domani mattina a Roma, direttamente all'assemblea.
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