moratti maran

PD, CHE MESTIZIA: GRANDE E’ LA CONFUSIONE SOTTO IL PIRELLONE - PIERFRANCESCO MARAN, PRIMATISTA DI PREFERENZE A MILANO, SI CANDIDA IN LOMBARDIA CON IL PD. MA UNA PARTE DEL PARTITO VUOLE LETIZIA MORATTI. A FAVORE DI LADY MESTIZIA I FRANCESCHINIANI (ZANDA E PINOTTI MA NON MIRABELLI) E BASE RIFORMISTA (SENZA GUERINI) - GIOVEDÌ E’ ARRIVATO ANCHE LO STOP DA PARTE DEI SINDACI LOMBARDI DEL PD, DA SEMPRE FAUTORI DI UN’ALLEANZA CON IL TERZO POLO

Maurizio Giannattasio per corriere.it

 

pierfrancesco maran

Nella paralisi che ha colpito il Pd all’indomani della candidatura di Letizia Moratti con il Terzo Polo, c’è la fuga in avanti di Pierfrancesco Maran, primatista di preferenze a Milano e assessore prima della giunta Pisapia e ora di Beppe Sala. Oggi presenterà la sua candidatura alle Regionali costringendo il partito a risvegliarsi dal coma.

 

O con l’indizione di primarie di coalizione o con la convergenza sul suo nome, o puntando su un’altra figura condivisa che a questo punto sarebbe Pierfrancesco Majorino, eurodeputato, esponente della sinistra Pd.

 

Ma la sirena Moratti continua a esercitare il suo fascino su una parte del Pd nonostante giovedì sia arrivato anche lo stop da parte dei sindaci lombardi del Pd, da sempre fautori di un’alleanza con il Terzo Polo. Il motivo lo spiega il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori in un’intervista al Corriere Bergamo: «Non sono di certo io ad avere pregiudizi verso Moratti, ma conosco molto bene gli elettori del mio partito. Quella comunità non reggerebbe a quella candidatura, non se nasce in questa maniera. Diverso sarebbe se lei accettasse di passare da primarie. Ma sono convinto che poi almeno metà del nostro elettorato non la sosterrebbe al voto. Il Pd lombardo si spaccherebbe in due come una mela». Crede poco a un possibile passo indietro, ma lancia comunque la controfferta di un ticket dove Moratti farebbe la vice: «Proporre un nome tra quelli in campo, Cottarelli, Maran, Del Bono, con Moratti capace di andare a prendere voti di centrodestra, sarebbe un ticket forte. Prenderemmo più voti della somma delle due coalizioni».

 

LETIZIA MORATTI

Torniamo alla pattuglia agguerrita di esponenti del Pd divisa tra Roma e Milano, trasversale alle correnti ma pronta a unirsi nel sostegno alla candidata del Terzo Polo, con esponenti dell’area Franceschini vicini a rappresentanti di Base riformista e ai cattolici che hanno come riferimento Graziano Delrio. Nel Consiglio regionale lombardo, secondo calcoli approssimativi, potrebbero essere 5 consiglieri su 14. L’alfiere del «viva le primarie, ma prima un caffè con Moratti lo prenderei» è Fabio Pizzul, cattolico vicino a Delrio. Al suo si affiancano i nomi di Gigi Ponti e Raffaele Straniero, compagni di area, anche se non ci sono endorsement pubblici. La prudenza è d’obbligo. Il congresso è alle porte e sbilanciarsi troppo vorrebbe dire precludersi una possibile ricandidatura. Problema che non ha Gian Antonio Girelli, appena eletto in Parlamento. La sua è una posizione tiepida.

 

Dario Franceschini Lorenzo Guerini

Dopo un iniziale , ha virato verso lidi più in linea con il Pd lombardo che ha detto no alla candidatura Moratti. A Roma, a favore di Moratti si sono esposti l’ex senatore Luigi Zanda e l’ex ministra Roberta Pinotti, entrambi vicini a Franceschini. Così come Andrea Marcucci e Alessia Morani di Base Riformista. Ma concludere che franceschiniani e riformisti siano tutti su Moratti è sbagliato. Lorenzo Guerini leader di base riformista è contrario così come Franco Mirabelli che di Franceschini è il principale rappresentante in Lombardia.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...