
DI-PARTITO DEMOCRATICO - IL PD SI SPAPPOLA: DOPO ‘IL CASO MINEO’ E LO SCONTRO SULLE RIFORME 13 SENATORI DISSIDENTI (TRA CUI CHITI, CASSON, MUCCHETTI, TOCCI) SI AUTOSOSPENDONO - RENZI PIGOLA DALLA CINA: “CONTANO PIÙ I VOTI CHE I VETI”
Corradino Mineo e Adriana Bellini
Tredici senatori del Pd si sono autosospesi dal gruppo parlamentare in seguito a quanto avvenuto sulle Riforme e sull’allontanamento di Corradino Mineo dalla commissione Affari costituzionali del Senato che si sta occupando delle riforme. Lo ha annunciato il senatore Dem Paolo Corsini in Aula a Palazzo Madama poco dopo le 11.30 di questa mattina. Mineo, ex direttore di Rai News 24 da tempo manifestava la sua contrarietà all’impianto del cosiddetto Italicum. Il suo voto in commissione Affari Costituzionali, di cui era membro, poteva essere decisivo.
MOGHERINI E ALFANO FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE
Quanto avvenuto nel gruppo del Pd in occasione del dibattito sulle Riforme è stata «un’epurazione delle idee non ortodosse» ed è una «palese violazione della nostra Carta fondamentale. Chiediamo dunque alla presidenza gruppo Parlamentare un chiarimento», ha aggiunto Corsini. I senatori autosospesi sono, per ora, - afferma ancora - Casson, Chiti, Corsini, Gadda, Dirindin, Gatti, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti, Tocci, Turano». I senatori chiedono «chiarimenti» al capogruppo, Luigi Zanda, prima dell’assemblea del gruppo che si terrà il prossimo 17 giugno.
Intanto dalla Cina il premier Matteo Renzi proprio questa mattina aveva detto: «Noi non lasciamo a nessuno il diritto di veto: conta molto di più il voto degli italiani che il veto di qualche politico che vuole bloccare le riforme. E siccome contano di più i voti che i veti, vi garantisco che noi andiamo avanti a testa alta».
Con queste parole, tutte rivolte alle questioni italiane (mentre nel Pd scoppia il caso Mineo), Renzi, congedandosi dalla comunità d’affari italiana a Pechino, è tornato sulla questione del cammino delle riforme dopo lo scivolone di mercoledì in Parlamento e e il ko della maggioranza sulla responsabilità civile dei giudici.