moscovici

IL PD HA VOGLIA DI SUICIDIO E INVITA MOSCOVICI AD APRIRE LA CAMPAGNA ELETTORALE DI ROBERTO GUALTIERI CON GENTILONI: ''NON È IL CARNEFICE DELL'ITALIA'' - OVVIAMENTE UN MINUTO DOPO IL COMMISSARIO EUROPEO PARLA DA FLORIS E MENA SUL NOSTRO PAESE, SUI CONTI E SULLA GESTIONE DELLE MIGRAZIONI. RISPONDE MARIO GIORDANO: ''CI CHIAMA PICCOLI MUSSOLINI MA LA FRANCIA A VENTIMIGLIA HA SEMPRE RESPINTO I MIGRANTI. CI VIENE A DARE LEZIONE DI FASCISMO''

mario giordano

1. DI MARTEDÌ, MARIO GIORDANO ZITTISCE PIERRE MOSCOVICI: "LEZIONI SU MUSSOLINI? PERCHÉ DEVI TACERE"

Da www.liberoquotidiano.it

 

Ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, in un'intervista trasmessa nella puntata su La7 di martedì 7 maggio, il commissario europeo Pierre Moscovici. Il copione non cambia mai: critiche all'Italia, al governo gialloverde, catastrofici allarmi sui conti e sulla tenuta del nostro Paese e infine - dopo il consueto e falso mea culpa - le critiche per la gestione dell'emergenza migratoria. E a rispondere indirettamente a Moscovici ci pensa Mario Giordano, presente in collegamento: "Viene qui a darci lezioni quando la Francia a Ventimiglia ci ha sempre rimandato indietro i migranti. Ci viene a dare lezioni di fascismo, chiamandoci piccoli Mussolini: non gli ho mai sentito spendere una parola altrettanto dura contro i francesi che chiudono le porte a Ventimiglia". Poco da aggiungere.

pierre moscovici

 

 

2. SUICIDIO PD, SPONSOR PER LE ELEZIONI È L' ULTRÀ ANTI ITALIANO MOSCOVICI

Maurizio Tortorella per “la Verità

 

Vogliamo chiamarlo «harakiri Pd»? Ieri Roberto Gualtieri, cioè uno dei candidati forti del Partito democratico alle elezioni europee, ha aperto la sua campagna a Roma.

Gualtieri, che il Pd mette terzo in lista nella circoscrizione Centro Italia dopo la «quota rosa» obbligatoria Simona Bonafé e dopo il più noto volto televisivo di David Sassoli, ha 52 anni e da dieci è eurodeputato, mentre da quasi cinque presiede la commissione per i Problemi economici del Parlamento di Bruxelles.

il candidato pd roberto gualtieri apre la campagna con gentiloni e moscovici

 

Nel suo programma, Gualtieri sostiene di essere stato «in prima linea nella lotta contro l' austerità europea e per una riforma del Patto di stabilità», e di essere «tra gli artefici dell' introduzione delle nuove regole sulla flessibilità, che hanno consentito all' Italia di evitare 43 miliardi di tagli e tasse».

 

Con queste premesse da grande lottatore per gli interessi italiani, volete sapere chi ha schierato sul palchetto, accanto a sé? Tenetevi forte: perché è Pierre Moscovici, dal 2014 commissario europeo agli Affari economici e monetari, cioè il supremo responsabile dell' economia Ue. So già che cosa vi state chiedendo, increduli: proprio quel Moscovici?

 

MOSCOVICI CON ROBERTO GUALTIERI E PAOLO GENTILONI

Ma sì lui, proprio lui: il mitico camaleonte francese che tra 2012 e 2014, da ministro socialista dell' Economia sotto François Hollande, scavallava con clamorosa strafottenza il limite invalicabile del 3% nel rapporto tra deficit e Pil del suo Paese (per l' esattezza: il 4,8% nel 2012, il 4,2% nel 2013, il 3,9% nel 2014) e poi, una volta entrato nella granitica Commissione Ue di Jean-Claude Junker, ha scelto l' Italia come suo personale punching-ball e da allora l' ha stalkerata, brutalizzata, massacrata per i suoi ben più modesti sforamenti.

 

Sì, sì: proprio quel Moscovici. Quello che, con il fare arrogante tipico di chi in gioventù è stato militante trotskista, oggi va in giro dichiarando che per l' Europa (ma soprattutto in Italia) girano tanti «petits Mussolini», con l' accento sulla i. Quello che, con la faccia tosta dello sciovinista che fino a ieri plaudiva al blocco delle frontiere francesi contro i «noirs» accampati sugli scogli di Ventimiglia, oggi sentenzia che «gli italiani hanno scelto un governo risolutamente xenofobo, che anche sulle questioni migratorie tenta di disfarsi degli obblighi europei».

 

pierre moscovici

Quello stesso Moscovici che lo scorso autunno, con le sue improvvide dichiarazioni in tv, godeva nel far balzare all' insù lo spread italiano. Negli annali sono rimaste tante sue sparate, ma basta ricordarne due del 28 settembre: «L' Italia sta facendo scelte che rischiano d' impoverire i suoi cittadini», e «Chi fa rilancio economico quando è indebitato ottiene il risultato opposto, e alla fine paga sempre il popolo».

 

Quel giorno, anche grazie alle parole pronunciate a Parigi da monsieur Moscovici, a Roma in poche ore lo spread saltava da 236 a 282 punti. In dicembre perfino il Corriere della Sera, che proprio non è un foglio sovranista, era arrivato a scrivere che «i maligni arrivano a raffigurare Moscovici come portatore di precisi interessi d' Oltralpe: quelli che non vedono male un crollo dell' economia e della Borsa italiane per fare shopping a buon mercato nel nostro sistema industriale e finanziario».

 

moscovici

Ecco. Questo è il simpatico personaggio che si sono trovati di fronte gli elettori romani del Pd, accorsi speranzosi all' inaugurazione della campagna per le europee. La salita del bombastico Pierre sul palco, accanto al mite Gualtieri, è la plastica dimostrazione finale che il Pd è caduto vittima dell' ultima versione aggiornata della «Sindrome di Stoccolma», la psicopatologia che lega la vittima al carnefice: colpiti dall'«immunodeficienza acquisita» a Bruxelles, i dem hanno deciso di iniziare la corsa al voto del 26 maggio abbracciando il commissario Ue che più si è divertito a trasformarsi in stalker dell' Italia.

 

(…)

 

moscovici e macron

Del resto, il Pd ha trovato un posto in lista anche a Beatrice Covassi, che dal 2016 è stata al vertice della Rappresentanza in Italia della Commissione europea di Junker.

E sempre il Pd ha deciso di candidare la bresciana Caterina Avanza, che è coordinatrice per le elezioni europee di En Marche, oltre che curatrice della campagna elettorale del presidente francese, Emmanuel Macron. La Covassi ha subito scelto il suo slogan elettorale, «Riapriremo i porti»: un motto efficace, in un Paese in cui il 70% degli elettori dice di rifiutare la presenza dei troppi immigrati.

 

Quasi in permuta per l' Avanza, il Pd ha poi prestato ai francesi Sandro Gozi, già sottosegretario agli Affari europei con Matteo Renzi, e non vi sorprenderà che a candidarlo Oltralpe sia il partito di Macron. Insomma, c' è un legame sempre più stretto ed evidente tra i dem italiani e i francesi odiatori dell' Italia.

 

pierre moscovici e anne michelle basteri

È per tutto questo se può venire in mente che il Pd, in qualche maniera, stia masochisticamente puntando al karakiri. Non bastava, del resto, che il nuovo segretario Nicola Zingaretti avesse ripescato le parole d' ordine di alcune disastrose campagne del passato, per esempio tornando a proporre lo «ius soli» proprio nel momento in cui le cronache continuano a proporre con frequenza inquietante casi di omicidi e di violenze sessuali attribuiti a immigrati. No. Ci voleva qualcosa di più forte. Pensa e ripensa, è spuntato Moscovici: perfetto testimonial del nuovo Pd.

 

Roberto Gualtieri

 

 

3. GENTILONI LO DIFENDE: “NON È IL CARNEFICE DELL’ITALIA, È STATO PREZIOSO INTERLOCUTORE”

Estratti da www.ilfattoquotidiano.it

 

(…)

Tanto da spingere l’ex premier Paolo Gentiloni, anche lui presente all’evento, a esporsi in difesa del socialista francese: “Moscovici non è il carnefice dell’Italia, ma in questi anni è stato un prezioso interlocutore che ha consento quei margini di flessibilità che hanno permesso di fare i bilanci”, ha detto. “Le alzate di sopracciglio di alcuni di noi indicano un problema nella posizione del Pd e della lista unitaria: noi dobbiamo difendere l’Europa per poterla cambiare. Se ci accodiamo al lungo treno che dice che l’Europa va cambiata dimenticandoci di dire che va difesa perdiamo una occasione straordinaria”.

 

(…)

 

Moscovici dal canto suo è tornato a ribadire la sua posizione. Ovvero che l’Italia deve rispettare le regole e che di certo, nella sua previsione, non ci sarà flessibilità nel futuro Ue: “L’Italia è una grande economia nella zona euro”, ha detto parlando in diretta Skype, “che ha successo se ha successo l’Italia”, per questo “è necessario un riallineamento” dei conti dell’Italia.

 

Quindi ha parlato delle riforme: “La crescita zero significa che occorre una buona linea politica che richiede riforme ambiziose. Per questo serve un partito riformista credibile”. E ha condannato quanto fatto dal governo finora: “All’Italia servono misure, che non sono quelle di oggi, che non hanno influenzato la crescita”. Insomma, ha ripetuto: “Le regole vanno applicate in modo serio, ma naturalmente serve anche flessibilità, e Gualtieri è riuscito ad ottenerla per l’Italia. Tuttavia va bene la flessibilità, ma non si possono finanziare col deficit i servizi pubblici”.

 

20 anni di euro draghi moscovici dombrovskis

Il futuro per l’Italia, secondo Moscovici, sarà sempre peggio: “Evitiamo scenari troppo creativi”, ha detto poi intervistato da La7. “Quello che so è che la prossima commissione avrà il suo stile, ma applicherà le stesse regole, il patto di stabilità e crescita. Non illudiamoci che la prossima commissione sia più indulgente di questa. Questa commissione ha messo al centro della sua attività la flessibilità, io sono un adepto della flessibilità. Il mio predecessore e il mio successore sono stati e saranno meno flessibili di quello che sono stato io, non bisogna aspettarsi cambiamenti”.

 

Gualtieri però ha scelto Moscovici perché lui, in Europa, vuole farsi promotore di quel fronte che sogna ancora l’asse con Macron: “La tassa Salvini-Di Maio ci costa in tre anni 11 miliardi di interessi aggiuntivi sul debito, che ci portiamo dietro dalla firma del contratto di governo, 150 punti base in più sullo spread che costano 4 miliardi all’anno per l’assenza di credibilità del governo”, ha detto nel corso del suo comizio l’eurodeputato. “Come si risponde a questo fallimento politico? Serve una maggioranza progressista che vada, come ha detto Zingaretti, da Macron a Tsipras per respingere l’offensiva della destra populista e costruire una alternativa per cambiare la politica europea”.

 

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…