putin

PUTINATE - PENSIONI CONTESTATE, INDUSTRIA IN DIFFICOLTÀ, CONSENSI IN CALO, LO ZAR VLAD E’ IN DIFFICOLTA’, L' ECONOMIA RUSSA È UN CONTINUO CHIAROSCURO IL PARADOSSO È CHE C' È UN GRAN BISOGNO DI COLLABORAZIONE CON L' OCCIDENTE NELL' ESATTO MOMENTO IN CUI L' OCCIDENTE SPINGE LA RUSSIA NELLE BRACCIA DELLA CINA – I RAPPORTI CON TRUMP - TRA UN MESE IL PREMIER CONTE INCONTRERA’ PUTIN. E SULLE SANZIONI…

CONTE PUTIN TRUMP

Franco Venturini per L’Economia-Corriere della Sera

 

È davvero forte e trionfante come lo dipingono i «sovranisti» nostrani, il Putin che il 24 ottobre riceverà Giuseppe Conte al Cremlino? Forse prima di esprimere simili giudizi potrebbe risultare utile un giro d' orizzonte su quel che accade in Russia, e non dubitiamo che il presidente del Consiglio si dedicherà a questo esercizio prima di prendere la via di Mosca.

 

Non per ridimensionare Putin, che negli ultimi anni ha grandemente profittato in politica estera di un certo ripiegamento americano e dell' imprevedibilità dell' amministrazione Trump, ma piuttosto per prendere correttamente le misure del «nuovo Zar» anche in campo economico e sociale. Settori, questi, che determinano l' andamento del consenso interno ben più delle guerre o delle grandi manovre militari.

 

putin

L' esempio migliore è recentissimo. Dopo molte esitazioni, Vladimir Putin decide all' inizio dell' estate di fare la sua riforma delle pensioni. Una riforma che a molti in Occidente dovrebbe sembrare opportuna: per tagliare le sovvenzioni ereditate dall' era sovietica vengono innalzate le età di pensionamento sia per gli uomini sia per le donne.

 

L' immediata protesta di una base sociale che molto di sovietico ha conservato e che non è abituata alle riforme costringe Putin a fare una mezza marcia indietro per le donne, che andranno in pensione a 60 anni mentre gli uomini ci andranno a 65 (per entrambe le categorie, cinque anni più di prima) . Ma la protesta non si ferma, anzi si allarga. Il Centro Levada, l' unico attendibile in Russia, dice che il consenso di Putin è caduto da un formidabile 82% in aprile al 67% in luglio. Il 9 settembre, quando si vota per un buon numero di sindaci e di governatori delle regioni, le dimostrazioni sono tali che la polizia arresta mille persone ad urne aperte. I risultati sono sì favorevoli a Putin, ma le percentuali della vittoria sono inferiori rispetto al passato mentre è superiore il numero dei ballottaggi nelle regioni. Il capo del Cremlino si dice soddisfatto, ma ha indubbiamente preso nota.

VLADIMIR PUTIN DISCORSO ALLA NAZIONE 2018

 

vladimir putin offre caviale a xi jinping

E soprattutto deve aver riflettuto in silenzio alle due cause profonde del malcontento sociale. La prima è la rottura da parte del potere del tacito patto sociale che governa la Russia dopo aver governato l' Unione Sovietica: io faccio poco e guadagno poco, ma in cambio ho la certezza della stabilità, dell' assenza di cambiamenti. La seconda è ancora più esplosiva: in Russia l' attesa di vita per gli uomini è di 66 anni, che senso ha dover aspettare i 65 per andare in pensione? Due problemi, quello di una psicologia antica e quello della mortalità e della demografia, che raramente vengono citati ma che svolgono un ruolo centrale nelle grandi difficoltà che la Russia incontra ogni volta che prova a modernizzarsi.

 

L' economia russa, del resto, è un continuo chiaroscuro.

un sorso di vodka xi jinping e vladimir putinVLADIMIR PUTIN DISCORSO ALLA NAZIONE 2018

La Russia ha da poco superato la Cina conquistando il quinto posto al mondo nella disponibilità di riserve auree. Il che, unito alla capacissima gestione della governatrice della Banca centrale russa Elvira Nabiullina, aiuta a tenere sotto controllo gli alti e bassi del rublo. Ma il piano di Putin secondo cui la Russia avrebbe risposto alle sanzioni internazionali producendo meglio e di più in casa propria non sembra funzionare come si sperava, in molti settori si sfiora la de-industrializzazione, esiste una crescente sete di investimenti stranieri che viene soddisfatta soltanto in minima parte, le infrastrutture risultano spesso pericolose tanto sono in cattivo stato per mancanza di manutenzione e di ammodernamento, c' è un inappagato bisogno di tecnologie avanzate (fatta eccezione per il settore militare, che provvede in proprio) .

gerhard schroeder e vladimir putin

 

Insomma, il paradosso è che c' è un gran bisogno di collaborazione con l' Occidente nell' esatto momento in cui l' Occidente spinge la Russia nelle braccia della Cina. Che dai russi è da sempre temuta, e che può soddisfare i bisogni russi a un livello certamente inferiore a quello occidentale.

 

Questo paradosso spiega perché si siano appena tenute in Siberia le manovre militari più imponenti dalla fine della guerra fredda. Che però veniva «combattuta» a Ovest, mentre quelle in corso sono esercitazioni russo-cinesi, che sottolineano il crescente e sempre più indispensabile (per Mosca) legame tra Russia e Cina.

 

E non è questo, del resto, l' unico settore nel quale economia e strategia si sovrappongono e si condizionano vicendevolmente. Da due anni Putin attende l' annunciato miglioramento di rapporti con l' America, ma Trump, come ha fatto subito dopo il cordialissimo incontro di Helsinki, deve arrendersi sul fronte interno al condizionamento politico e giudiziario del Russiagate. E Putin resta un nemico. Così continuano a piovere le sanzioni, che non colpiscono più soltanto l' economia o la tecnologia, ma prendono di mira gli alleati di Putin, bloccano alcune transazioni finanziarie, aumentano insomma le difficoltà interne del Cremlino.

 

putin

Dopo l' annessione della Crimea (2014) anche l' Europa mantiene le sue sanzioni, e a Mosca qualcuno ricorderà forse a Giuseppe Conte come Matteo Salvini, in Russia per assistere alla finale del Campionato del mondo di calcio, abbia dichiarato che le sanzioni europee contro Mosca dovranno essere tolte «entro la fine dell' anno» e «con qualsiasi mezzo» . Vedremo.

 

trump e putin 6

In definitiva la Russia di Putin, in vista del viaggio del nostro presidente del Consiglio, appare sì decisionista sulla scena internazionale come si vede bene in Siria, ha sì ricevuto il grandissimo regalo fattole da Trump con i ripetuti dissensi transatlantici, assiste sì fregandosi le mani ai tormenti interni dell' Europa e all' avanzata dei nazional-sovranisti, ma conserva i suoi tradizionali piedi d' argilla per colpa di una economia asfittica e ora di un consenso sociale in diminuzione davanti alla «minaccia» delle riforme. Partendo da un quadro corretto e non troppo spregiativo o troppo entusiasta, Giuseppe Conte avrà certamente proposte da fare nell' ambito della cooperazione consentita dalle sanzioni, avrà modo di riflettere sugli annunci fatti da Salvini, coglierà di sicuro l' occasione per ricordare a Putin che l' Italia di tutti i tempi e di tutti i governi si è sempre sentita vicina alla Russia. A condizione che la Russia rispetti le regole della pacifica convivenza. In Ucraina e altrove.

trump e putin 3

 

Partendo da queste premesse, due punti essenziali dovrebbero figurare tra le priorità di Conte: la comune ricerca di una via per tenere l' Iran lontano dall' atomica ma lontano anche dallo strangolamento economico voluto dagli Usa; e la necessaria ripresa tra Russia e Stati Uniti dei negoziati sul disarmo, a cominciare da quel trattato Inf che, se disatteso, farebbe tornare in Europa i mai dimenticati «euromissili».

trump putinvladimir putin regala una palla del mondiale a trumpmacron putin infantinofrancia croazia macron putin infantinodonald trump vladimir putindonald trump vladimir putinputin e trump meeting a helsinkiTRUMP PUTIN PALLONE

 

putin e koniil principe carlo con putin

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...