CHE PEPERINO, IL PEPERONE! - FRA LE TANTE, GUSTOSE (E AMARE) INTERCETTAZIONI, NE VIENE FUORI UNA IN CUI ALTIC E SCULLI PARLANO DI UN RICATTO A TONI, DI CUI ESISTEREBBERO DELLE FOTO HARD - SCULLI POI, CHE ERA STATO AVVERTITO DEI DISORDINI PRIMA DEL FAMOSO GENOA-SIENA, HA RINGRAZIATO GLI ULTRAS PER AVERGLI PERMESSO DI TENERE LA MAGLIA - ESCE ANCHE IL NOME DI PANDEV, CHE AVREBBE TROVATO I BIGLIETTI DI CHAMPIONS A UN BOSS - SOSPETTI ANCHE SU INTER-LECCE DEL MARZO 2011…

Gian Marco Chiocci Massimo Malpica e Simone Di Meo per "il Giornale"

Al peggio non c'è mai fine. Dalle intercettazioni dell'inchiesta sul calcio sporco esce davvero di tutto. A cominciare da un ricatto da gossip.

IL RICATTO A «PEPERONE»
L'ultras genoano Altic ne parla con Sculli che dice di avere foto del compagno Luca Toni «in atteggiamento disinibito con delle ragazze», annotano gli agenti, che ritengono voglia usarle per «forzare» Toni a fare qualcosa. Altic: «Che dice Peperone (Luca Toni) ieri?». Sculli: «Peperone è qua ancora... (...). Mamma che coglione. Ho detto se ti piglia Carabinierovic... si incazza eh?

Ho detto guarda che le foto le ha ancora lui, Sergio. No? ti prego...». A: «No, non gli dire che non le abbiamo». S: «No, ma io ce le ho davvero le foto». A: «Giuri?». S: «Te lo giuro, le ho, fratello». A: «(ride) ...merda, tienile comunque... se non siamo più amici con questo peperone... le recapitiamo alla signora Marta... ». La fidanzata di Toni.

CARDINALI E FUNERALI.
Tra le partite «attenzionate» finisce anche Samp-Brescia del primo maggio 2011. Di quel match parlano al telefono il solito Altic e l'ultras Massimo Leopizzi coinvolto nei disordini durante Genoa-Siena. Imprecano quando la Samp segna il 2-2, e più avanti «quando il risultato invece è sul 3 a 2 in favore del Brescia (finirà 3-3, ndr ), al gol di Caracciolo, Altic si mostra soddisfatto e, rivolgendosi sempre al suo interlocutore, Massi, dice: "..quest'anno ti vestirai da cardinale", facendo riferimento a guadagni significativi».

Supposizione errata. Perché Altic e Leopizzi prima che pregiudicati sono veri ultrà del Genoa che gioiscono se la Samp perde. E quel «ti vestirai da cardinale» non si riferiva a lauti guadagni ma a una beffa da tifosi messa in atto tre settimane dopo: con la Samp retrocessa, i genoani organizzarono un corteo funebre allo stadio e i capi ultrà erano in testa, vestiti da cardinale o da papa. Tra questi, anche Fabrizio Fileni, l'ultrà vicino ad Altic e Sculli.

«GRAZIE PER LA MAGLIA»
Sculli viene beccato anche a margine dei vergognosi disordini di Genoa-Siena, quando gli ultras interruppero la gara costringendo tutti i rossoblu, tranne Sculli, a togliersi la maglia. Il 23 aprile, il calciatore chiama il capo ultras Marco Cobretti per ringraziarlo e chiedere scusa: «Sono venuto da te perché eri l'unica persona che io conoscevo e io dico... se io oggi mi toglievo la maglia Marco te lo giuro mi toglievo la mia dignità...sai perché? Io ce l'ho la mia dignità e non voglio togliermi la maglia perché io amo Genova (...)».

«PREZIOSI? SO' BUSCETTA»
Con Leopizzi, amico e tifoso, Sculli ribadisce il discorso, si sfoga, dice che «se mi venivano a toccare gli tagliavo le mani». L'ultras se la prende con il presidente del Genoa, Preziosi, che augura il carcere agli autori della protesta. Confessa di aver mentito, da testimone, a favore di Preziosi sulla combine di Genoa-Venezia del 2004: «Chi ti paga è un infame, tu prendi i soldi da un infame, questo porco, questo maiale, questo schifoso, ha già detto che quelli che hanno contestato devono andare in galera (...). Questo porco qua nel 2006 si è salvato dal carcere grazie a questo signore con cui sei al telefono, rischiava 9 anni sulla schiena e ha fatto un'ora e mezza..( incomprensibile ) per salvargli il culo, domani mattina sai cosa faccio? Mi butto all'infamità (...) io te giuro io domani vado in Procura e gli dico "signori io ho fatto falsa testimonianza nel 2006, adesso ve la racconto io la storia... come si permette di dire in galera... ma in galera cosa ...pezzo di merda... ti ho salvato io, io ti ho salvato, Massimo Leopizzi, stronzo (...). Io te lo giuro io domani mattina vado in procura e mi butto pentito come Buscetta, gli dico signori, scusate, ho mentito».

MARASSI, DISORDINI A TAVOLINO
Il paradosso è che proprio Leopizzi aveva, per la polizia, «preannunciato i disordini in caso di sconfitta del Genoa», con un sms spedito allo stesso Sculli il 14 aprile: «Ok fratellino, tregua armata fino a Genoa-Siena... poi liberi tutti... con voi liberi di scappare...
se ci riuscite».

I DUBBI SU NAPOLI-GENOA
Anche il match tra gemellate dell'anno scorso, finito 1-0 per i partenopei, viene evidenziato dagli inquirenti. Perché Altic, diretto a Roma, viene intercettato mentre parla con un tale Salvatore che gli dice di chiamarlo «dopo la partita». E Altic esclama: «Cosa devi vedere cazzo!! ha già vinto il Napoli, non è che devi vedere... ». L'amico insiste: «Va be', è meglio a vederla». E Altic ribatte: «Sì ...che ve l'abbiamo regalata sta partita ehhh?».

PANDEV E IL SUMMIT
L'interesse per l'Inter ha origine dal 28enne macedone, Rade Trajkovski, arrestato (e poi scarcerato) precedenti per omicidio, rissa, banda armata e lesioni gravi. Trajkovski recupera i biglietti di Inter-Barcellona 3-1 dell'aprile 2010 grazie «a un giocatore macedone dell'Inter». L'unico in organico è Goran Pandev (mai interrogato) acquistato da Moratti dalla Lazio tre mesi prima del match di Champions. Grazie a quei biglietti, il Padrino mondiale Eng Tan Seet, Zoltan Kenesei leader degli «ungheresi», e Hristian Ilievsky - reggente degli «zingari» e suo diretto superiore - si incontrano in un summit a San Siro per il passaggio di consegne tra gli «zingari», falcidiati dagli arresti, e gli «ungheresi».

Un'intercettazione rivela: «Viene con l'aereo l'uomo dell'Asia. Martedì dobbiamo essere a Milano. Ci ha invitato alla partita Inter-Barcellona e lì si faranno i conti», proprio in tribuna vip, «di fronte all'uscita dei giocatori». Chi ha trovato quella sistemazione? Di seguito l'Inter finisce nel mirino per l'incontro col Lecce del 20 marzo 2011 con un boom di puntate pilotate sull'over che ha messo in crisi gli scommettitori. Qui spunterebbe il coinvolgimento dei giocatori nerazzurri. Ne parlano due indagati.

Dall'ordinanza: «Tisci riferiva a Bellavista di essersi recato a Milano e di aver appreso dai giocatori, ai quali si era unito Bobo Vieri (ex nerazzurro, indagato, ndr) che l'Inter aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sull'over per la notizia che si era sparsa in giro». Solo sul circuito Betfair erano stati puntati 700mila euro, e non a caso qualcuno si è ricordato di quanto detto dallo scommettitore Erodiani che su Inter-Chievo 4-3 «combinata» da Pirani in quanto «amico di Pellissier del Chievo » dice. «Avvenne con il «benestare della squadra avversaria». L'Inter, appunto.

 

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