PER BERLUSCONI E’ GIA’ INIZIATA LA CAMPAGNA ELETTORALE: CONVOCATI I POLIZIOTTI CHE VOGLIONO SCIOPERARE CONTRO IL GOVERNO – SPIAZZATI RENZI E ALFANO, ANCORA IN CERCA DI COPERTURE ECONOMICHE

Fiorenza Sarzanini per Corriere della Sera

 

La convocazione è fissata per il 17 settembre «presso il parlamentino di Palazzo Grazioli». Quel giorno alle ore 16 i rappresentanti di forze dell’ordine e forze armate saranno ricevuti da Silvio Berlusconi. In attesa che il presidente del Consiglio Matteo Renzi trovi una soluzione per eliminare i tetti stipendiali di agenti e militari e fissi l’incontro che aveva promesso la scorsa settimana, il leader di Forza Italia entra nella partita. E lo fa, come viene sottolineato nella lettera tramessa ieri ai sindacati, «per intervenire nei confronti del governo con una presa di posizione decisa».

RENZI BERLUSCONIRENZI BERLUSCONI

 

È una mossa inaspettata che spiazza Palazzo Chigi. La procedura sembra quella utilizzata quando a guidare l’esecutivo era proprio Berlusconi: un’«apertura» forte che mira anche a ottenere consenso. E arriva mentre i tecnici del ministero della Difesa e dell’Interno si affannano per trovare le «coperture» finanziarie necessarie a sbloccare gli stipendi entro la fine del 2014 e così consentire di ottenere l’adeguamento per il 2015. In realtà i soldi per l’anno in corso sono già stati accantonati e una parte sono a disposizione anche per il successivo. Rimangono però alcune «voci» scoperte e il rischio forte è che non si riesca a far quadrare i conti entro il 23 settembre, quando cominceranno le mobilitazioni.

 

Per quella data alcuni sindacati di polizia - primo fra tutti il Sap - hanno indetto «l’astensione dal lavoro per tre ore». Il giorno successivo scenderanno invece in piazza accanto ad alcuni «gruppi» che attraverso i social network hanno deciso di schierarsi dietro lo slogan «sblocchiamo i nostri stipendi». Alcuni rappresentanti dei Cocer hanno deciso di schierarsi «a titolo personale», ma questo non attenua la portata della protesta.

 

marina berlusconi forza italiamarina berlusconi forza italia

Una mobilitazione eclatante e senza precedenti, soprattutto tenendo conto che è stata annunciata chiedendo anche le dimissioni dei ministri competenti il giorno dopo le dichiarazioni di una settimana fa della responsabile del dicastero Pubblica amministrazione, Marianna Madia, per annunciare l’estensione del blocco degli stipendi in vigore dal 2010 anche per il 2015 nonostante l’impegno preso nel luglio scorso di ripristinare gli aumenti sulla base delle promozioni ottenute.

 

Daniele Tissone, segretario della Silp Cgil, è chiaro: «Attendiamo la convocazione del presidente del Consiglio, se questa non ci sarà vedremo le iniziative da mettere in campo. Ad oggi a noi interessa sottolineare il valore della nostra vertenza sindacale, rifiutando le strumentalizzazioni politiche che si vogliono fare sulla pelle dei poliziotti». Gianni Tonelli del Sap ha una linea più dura: «Siamo a Montecitorio da oltre un mese e centinaia di cittadini hanno già firmato la nostra petizione per ridurre il numero di forze dell’ordine e per riformare l’apparato della sicurezza italiano».

 

bacio renzi berlusconibacio renzi berlusconi

Due giorni fa il Cocer della Guardia di Finanza guidato dal generale Bruno Bartoloni è stato ricevuto dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta e ha ribadito come «la specifica dinamica di funzionamento delle amministrazioni di polizia, militari e dei vigili dei fuoco, è inconciliabile con il blocco del tetto salariale poiché fissa per ciascun dipendente come limite massimo di retribuzione quello percepito nel 2010, senza tenere conto delle progressioni di carriera, delle maggiori mansioni svolte o della maggiore quantità di lavoro prestato». E soprattutto il fatto che i fondi sono stati accantonati utilizzando voci di bilancio riservate al personale e dunque soldi che sono comunque destinati a chi invece non riesce a ottenerli.

 

BERLUSCONIBERLUSCONI

Una posizione che vorrebbero illustrare a Renzi, ma la convocazione tanto attesa non è arrivata e Berlusconi ha deciso di giocare d’anticipo. A organizzare la riunione sono stati Maurizio Gasparri e Paolo Romani. Adesso nel Pd c’è chi cerca di convincere il premier a sbloccare la situazione prima di mercoledì, consapevoli di quanto importante sia rispondere alle istanze di poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari. Soprattutto per mantenere l’impegno che era stato preso appena un mese e mezzo fa.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO