
PER COMPIACERE TRUMP, NON C’È QUARESIMA CHE TENGA – GIORGIA MELONI HA INFRANTO IL FIORETTO CHE SI ERA IMPOSTA PER PASQUA (“NIENTE ALCOL, SOLO ACQUA”). LA CRONACA DI “REPUBBLICA”: “SUL TAVOLO, TRUMP HA UN BICCHIERE COLMO DI COCA COLA. MELONI INVECE UN GOCCIO DI VINO BIANCO, VANCE UNA CEDRATA GIALLO FLUO. MANGIANO CARCIOFI E RADICCHIO GRIGLIATO” – IL MOMENTO DELICATO DELLA DOMANDA SU ZELENSKY, CHE POTEVA TRAMUTARSI IN UN CETRIOLONE: LA SORA GIORGIA, COME UN’ANGUILLONA, È SGUSCIATA VIA DALLA POLEMICA CON ABILITÀ - LA DUCETTA IN SOCCORSO DI DONALD: "NON HA MAI DETTO CHE GLI EUROPEI SONO PARASSITI": VIDEO!
MELONI E IL FIORETTO: “NON POSSO BERE, STO FACENDO LA QUARESIMA”
GIORGIA SCOPRE LA...SOBRIETA' – MELONI, CHE SOLITAMENTE NON DISDEGNA GLI ALCOLICI, A BRUXELLES HA SORPRESO GLI EUROPARLAMENTARI DI FRATELLI D’ITALIA: “HO FATTO UN FIORETTO PER LA QUARESIMA. NIENTE ALCOL, SOLO ACQUA” – LA LEADER HA BISOGNO DI UN DETOX DA VINO E COCKTAIL PER SCHIARIRSI LE IDEE? MEGLIO ESSERE LUCIDA: LE SI PROSPETTANO MESI COMPLICATI… - 21 MARZO 2025
GIORGIA OSPITE AL DONALD SHOW TRA SORPRESE E QUALCHE RESISTENZA
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP NELLO STUDIO OVALE
[…] All’inizio parla solo Trump, dopo un po’ gli italiani si fanno largo coi decibel. La premier fa anche l’interprete, quando chiedono a Trump: «Darebbe di nuovo dei parassiti agli europei?». «Ma tu non l’hai detto…»... . «Infatti non so di cosa parla». L’ha detto, ovviamente, mutuando le parole di J.D. Vance (che finge di non sentire).
Prima dello Studio Ovale, un paio d’ore prima. La visita inizia con una cromoterapia trumpiana, tanto per mettere in chiaro chi ha in mano la clava. A sorpresa, il tycoon chiama i cronisti nel salone da pranzo. Fanno parte del copione, strategia di intimidazione politica già rodata.
[…] Si nota il silenzio, quello dei film americani in cui il duro ti convoca per dire che comanda lui. Lo stato maggiore ride appena il capo fa una smorfia qualsiasi, si sente solo il “tin-tin” delle forchette. È la prima sorpresa della giornata. Scena imprevista, anche per lo staff. Chiediamo ai giornalisti americani: mai successo? A memoria, no.
Meloni gestisce come può, al massimo delle sue possibilità. Ridendo e ringraziando per l’elogio pubblico ostentato, «guidi l’Italia in modo fantastico ». Pausa, battutone: «Non potevo dirlo meglio di così, Giorgia!».
La premier coglie e incassa: «Possiamo anche chiudere l’incontro con la stampa!». Risate, primo sospiro di sollievo. Poco dopo, arriva un calcetto sulle spese militari. La premier ignora Potus e tira avanti.
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 4 foto lapresse
Era arrivata alla Casa Bianca con la Bestia a forma di mega jeep, alle 12 spaccate. Trump enorme e abbronzato, quasi copre la leader vestita di bianco. Niente baci, stretta di mano e prima lode, « she is a great person ». Attorno al tavolo da pranzo, e poi nello Studio Ovale, ci sono l’ambasciatrice Mariangela Zappia e il consigliere diplomatico Fabrizio Saggio. Poi quello militare, Franco Federici e il diplomatico Luca Laudiero.
Di fronte, a sostenere Trump (si fa per dire, fa tutto da solo, dà e toglie la parola ai cronisti, un tornado) i ministri della Difesa e del Tesoro, il prossimo ambasciatore in Italia e soprattutto J.D. Vance: quando fa una battuta Trump, lui lo segue a ruota, come l’accento che rafforza la parola contundente.
Meloni tiene duro e non si espone. Semmai studia l’avversario, sorride a Zappia, esorcizza l’attimo con l’ironia sussurrata: «Una cosa facile facile, oggi…». Sul tavolo, Trump ha un bicchiere colmo di Coca Cola. Meloni invece un goccio di vino bianco, Vance una cedrata giallo fluo.
GIORGIA MELONI A WASHINGTON DURANTE L INCONTRO CON DONALD TRUMP
Mangiano carciofi e radicchio grigliato. Tutti gli altri fuori dalla stanza, a un certo punto. Si attende nella caffetteria della Casa Bianca, la macchina automatica ha pure il Kinder Bueno della Ferrero (a proposito di dazi).
MELONI E IL BRIVIDO DELLA DOMANDA SU ZELENSKY. E DAVANTI A TRUMP RIBADISCE: "LA RUSSIA HA INVASO L'UCRAINA"
Estratto dell'articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”
L’unico momento complicato è stato sull’Ucraina. Giorgia Meloni risponde in italiano, Donald Trump non capisce, e chiede la traduzione. Attimi di panico. Persino la traduttrice di Meloni si impappina capendo il rischio di incidente. Allora la premier prende l’iniziativa e traduce se stessa.
donald trump e giorgia meloni alla casa bianca - foto lapresse
[…] Nel fiume di parole pronunciate in mondovisione ci sono sicuramente alcune frasi da segnalare.
Riguardano i dazi, il ruolo dell’Europa e le spese militari per la Nato.
[…] Meloni dopo una riflessione sul valore dell’occidente da far tornare grande, la lotta condivisa alle ideologie, la visita accettata a Roma da parte del presidente così come un dialogo con la Ue, piazza una frase inequivocabile: “Insieme possiamo fare meglio, possiamo difendere la libertà dell’Ucraina e costruire una pace giusta e duratura”.
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
E’ forse il momento politicamente più interessante: il precedente di Zelensky nella stessa stanza è ancora vivissimo.
Si percepiscono momenti di tensione quando i giornalisti italiani chiedono conto a Meloni della posizione delle responsabilità di Zelensky sulla guerra e sulla marcia dell’Italia per arrivare al 2 per cento, in quest’ultimo caso la premier diventa la traduttrice di se stessa per evitare un catastrofico incidente diplomatico (“siamo una nazione seria, rispetteremo gli impegni”, dice senza entrare nei dettagli).
Mentre sulla guerra ripete che “è chiaro che la Russia è l’invasore”. E qui si nota la distanza di visione con il padrone di casa: “Non so se se Zelensky sia il responsabile, ma non sono un suo grande fan”. Altro siparietto indimenticabile, la domanda sulla frase degli europei parassiti: “Mai detto!”.
Meloni torna a casa, non ha ottenuto quasi nulla nella trattativa se non il successo personale di aver domato il presidente imprevedibile e la promessa americana di valutare una visita a Roma per incontrare la presidente della Commissione europea von der Leyen.
VOLODYMYR ZELENSKY - GIORGIA MELONI - CONSIGLIO EUROPEO - FOTO LAPRESSE
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 8 foto lapresse
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 2 foto lapresse
GIORGIA MELONI E LA TROTTOLA TRUMP - VIGNETTA BY GIANNELLI
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giorgia meloni e donald trump alla casa bianca 1
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 9 foto lapresse
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 5 foto lapresse