TEMPO DI SALDI – DAVVERO LA MANOVRA CORRETTA A BRUXELLES DA TRIA E CONTE CONTIENE LE STESSE MISURE DI QUELLA FESTEGGIATA AL BALCONE DA DI MAIO? – I PALETTI DI CONTE, CHE HA DISERTATO IL MINUTO DI SILENZIO PER LE VITTIME DI STRASBURGO PER ANDARE A CENA CON I SUOI DUE BADANTI, E LE MODIFICHE A REDDITO E QUOTA 100. MA PER CONVINCERE L’EUROPA MANCANO ANCORA 4 MILIARDI – VIDEO
1 – BRUXELLES, C’È UNA SEDIA VUOTA: IL PREMIER CONTE SALTA FOTO DI FAMIGLIA E MINUTO DI SILENZIO
LA SEDIA VUOTA DI CONTE AL CONSIGLIO EUROPEO DI STRASBURGO
Spicca una sedia vuota nella roundtable dattorno a cui sono radunati i leader europei: le immagini mostrano l’assenza del premier italiano Giuseppe Conte che avrebbe dovuto raggiungere Bruxelles per le 13.00, invece è arrivato al Consiglio poco prima delle quattro, saltando foto di famiglia e minuto di silenzio per le vittime di Strasburgo. Secondo Antonio Tajani, intorno all’Italia, in questo momento, a livello di capi di Stato e di governo, si registra «una sorta di gelo» (Fonte Ebs)
2 – LA DISTANZA DI 4 MILIARDI I PALETTI DEL PREMIER AI VICE PER LIMARE LE MISURE SIMBOLO
Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”
«Abbiamo lo stesso prodotto, ma costa meno». Quello che a Palazzo Chigi descrivono come «il capolavoro» di Giuseppe Conte non è tanto essere riuscito a riportare su binari istituzionali il confronto con la Commissione, sino ad una chiusura positiva che ormai appare quasi a portata di mano (anche se la distanza fra le parti sarebbe ancora di oltre 4 miliardi di euro), ma è essere riuscito a convincere i due vicepremier, che fino all' ultimo hanno litigato fra loro e al contempo preteso di essere rassicurati su numeri, dettagli, modalità diverse, delle due misure bandiera.
Al ministro Giovanni Tria è stato dato il mandato di chiudere la trattativa, di stare al tavolo ad oltranza, forse sino a domenica, sino a quando non uscirà con un accordo chiuso e lo spauracchio di una procedura per debito come lontano ricordo, ma la realtà è che ieri pomeriggio è andata in frantumi la narrazione sovranista dei due azionisti di maggioranza: per chiudere sui saldi è dovuto arrivare da Roma anche il direttore generale del Tesoro; in sintesi, la manovra, forse per la prima volta, è stata modificata, limata e corretta negli uffici di Bruxelles e non nelle sedi deputate di Roma.
Quasi un' umiliazione, certamente non casuale, visti i conflitti mediatici degli ultimi mesi.
Ma al contempo va in frantumi anche un altro canovaccio, quello di un capo del governo senza spazi di manovra, una controfigura rispetto agli azionisti di maggioranza: nel suo staff certamente enfatizzano, ne parlano come di «uno statista» in grado di riacciuffare per i capelli una trattativa che appariva, appena due settimane fa, naufragata più che in alto mare.
Eppure è vero che Conte è riuscito a convincere sia Di Maio che Salvini che possono sventolare le bandiere del reddito di cittadinanza e di quota 100 sulle pensioni nonostante i tanti paletti, finestre, clausole di controllo della spesa che hanno fatto scendere il saldo finale della manovra.
La narrativa di un' unità di squadra non è mai stata in piedi, e neanche il comunicato congiunto di ieri del leader dei 5 Stelle e del leader della Lega, con la fiducia piena a Conte, ha cambiato le apparenze. Negli ultimi giorni Conte ha dovuto prendere un aereo per andare da Bruxelles a Roma per rassicurare a cena i due vicepremier, per poi riprenderne un altro e tornare a Bruxelles.
Negli ultimi giorni sono volate parole grosse fra Palazzo Chigi e il ministero dell' Economia, sul filo di una sfiducia reciproca che per fortuna è restata sottotraccia, ma che non è passata inosservata negli uffici dei tecnici della Commissione. Per non parlare delle frizioni fra i due vicepremier, che sembra abbiano avuto strascichi anche ieri pomeriggio quando da Bruxelles cercavano Salvini, per le limature sulle pensioni, senza trovarlo.
Il telefono squillava, a vuoto. Ovviamente per tutta la giornata, fra Roma e Bruxelles, fra Palazzo Chigi e il Consiglio europeo, la parola d' ordine è stata quella di vendere la nuova manovra come identica a quella vecchia, solo meno cara: peccato che ora la stima dei poveri, per il reddito di cittadinanza, sia scesa a 4,5 milioni, non più 5, si calcola dunque che mezzo milione di cittadini che prima avevano diritto non lo eserciteranno. Così si scenderebbe dai 9 miliardi previsti a 7,5 nel 2019 e a 8 per ciascuno dei due anni successivi.
E anche per le pensioni finestre e clausole temporali ridurranno impatto e costi.
Non è un inedito invece qualche problema con il protocollo: ieri Conte doveva atterrare a Bruxelles alle 13, è arrivato al Consiglio poco prima delle quattro, dopo aver saltato la foto di famiglia e il minuto di silenzio per le vittime di Strasburgo. Per Antonio Tajani, che ha un giudizio interessato, intorno all' Italia, in questo momento, a livello di capi di Stato e di governo, si registra «una sorta di gelo».