rita lofano mario sechi

PER UN EGO SMISURATO COME QUELLO DI SECHI UN INCARICO NON BASTA. E INFATTI CONTINUA A DIRIGERE L’AGI – IL CAPO UFFICIO STAMPA DI PALAZZO CHIGI CONTINUA AD AVERE CONTATTI QUOTIDIANI CON LA NUOVA DIRETTRICE DELL’AGENZIA, RITA LOFANO, SUA FEDELISSIMA, PER “CORREGGERE” E DARE LA LINEA. UN ESEMPIO? SI È INFURIATO QUANDO HA LETTO IL TITOLO “DUELLO MELONI-SCHLEIN ALLA CAMERA”. HA ALZATO IL TELEFONO E, COME PER MAGIA, È STATO SBIANCHETTATO…

MARIO SECHI IN VERSIONE MARCHESE DEL GRILLO MEME

Estratto dell’articolo di Tommaso Rodano per “il Fatto quotidiano”

 

Nella nuova avventura a Palazzo Chigi, il capo ufficio stampa Mario Sechi pretende di essere ancora chiamato da tutti “il direttore”. È entrato negli equilibri della comunicazione di Giorgia Meloni con la leggiadria di un elefante in un negozio di cristalli: chi lavora in quella squadra descrive, al suo seguito, tensioni e musi lunghi fino al pavimento.

 

rita lofano agi

[…] Sechi, infatti, continua a lavorare come se non avesse mai messo piede fuori dalla redazione Agi di via Ostiense. Al suo posto è stata promossa l’ex vicedirettrice Rita Lofano, una fedelissima. Lofano è giornalista Agi da quasi 20 anni, ex corrispondente dagli Stati Uniti, nominata vice proprio da Sechi nel 2021. Un sodalizio professionale che ha mostrato il suo apice lo scorso novembre, con la trasferta congiunta a Washington per raccontare, per la web tv di Agi, le elezioni di Midterm americane.

 

AGENZIA AGI - TITOLO SUL DUELLO MELONI SCHLEIN PRIMA DELLA CHIAMATA DI SECHI

Oggi che lavora per “l’istituzione”, e nella fattispecie per Giorgia Meloni, Sechi alza il telefono per parlare con la sua erede Lofano con immutata frequenza e altrettanta disinvoltura. I suoi consigli sono sempre ascoltati. Dai corridoi di Palazzo Chigi si racconta la scena di un Sechi molto infastidito, la scorsa settimana, per la foto dell’incontro tra Meloni e Benjamin Netanyahu pubblicata sul sito della sua ex agenzia. Una foto “sbagliata”, il monito del capo ufficio stampa della premier: dopo il suo intervento è stata cambiata in tempi rapidi.

 

AGENZIA AGI - TITOLO SUL DUELLO MELONI SCHLEIN DOPO LA CHIAMATA DI SECHI

Ancora più clamorosa l’impennata di Sechi per un titolo a suo giudizio irricevibile, qualche giorno fa, che avrebbe “equiparato” Meloni ed Elly Schlein. Eccolo qui, nel lancio riepilogativo delle ore 19 del 15 marzo: “SALARIO MINIMO: DUELLO MELONI- SCHLEIN ALLA CAMERA. La premier al question time: ‘Farlo per legge non è la soluzione, ma puntiamo a salari più alti e pensioni dignitose adeguate al lavoro svolto’. La segretaria dem: risposta debole siete incapaci, insensibili e approssimativi”.

rita lofano mario sechi

 

Per Sechi, dicono, l’idea del “duello” tra pari era inconcepibile e l’avrebbe comunicato perentoriamente a un ex collega dell’Agi. Dopo un confronto – e di fronte al rifiuto di intervenire per cambiare il testo – avrebbe quindi telefonato a Lofano.

 

Nel nuovo riepilogativo delle 21, il titolo è finalmente cambiato: “QUESTION TIME: MELONI A SCHLEIN, ‘PUNTIAMO A SALARI PIU’ ALTI E PENSIONI DIGNITOSE’. La premier: ‘Il salario minimo per legge non è la soluzione’. La segretaria dem: risposte deboli”. Non più “duello”, ma una formula più autorevole e rispettosa della “istituzione”.

 

mario sechi parla con i giornalisti a palazzo chigi

Insomma, il capo ufficio stampa di Palazzo Chigi mantiene una postura da “direttore ombra” della sua vecchia agenzia di stampa. Un bel colpo per Meloni e un bel colpo forse anche per Eni […]. Forse però è il momento di iniziare a concentrarsi di più sugli aspetti esclusivi del proprio incarico. Le prime uscite […] non sono state brillantissime: a Palazzo Chigi qualcuno le chiama “Cutro 1” (la lugubre conferenza stampa in Calabria in cui ha parlato sopra ai giornalisti) e “Cutro 2” (l’incredibile velina in cui Meloni chiede ai sopravvissuti se conoscono “i rischi legati alle traversate”). Su entrambe c’è già la firma del “direttore”.

rita lofano agi 1RITA LOFANOmario sechi foto di baccomario sechi direttore agirita lofano agi

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…