giorgia meloni

“PER GIORGIA MELONI OGNI CRISI È UN COMPLOTTO” - “LA STAMPA”: “UN MONDO OSTILE CHE REMA CONTRO COME ALIBI PER NASCONDERE UNA FRAGILITÀ POLITICA, IN QUESTO CASO ANCHE PERSONALE. FRAGILITÀ, SOTTOLINEATA DALL'ASSENZA ALLA MANIFESTAZIONE DEL SUO PARTITO, ANCHE COMPRENSIBILE: LO STRESS DI UN DOLORE PRIVATO IN UN MOMENTO POLITICAMENTE COMPLICATO. PER LA PREMIER PERÒ LA DEBOLEZZA, ANCHE QUANDO È RISPETTABILE E UMANA, È UN ELEMENTO DA NASCONDERE, IN UN MIX DI VITTIMISMO E SFIDA, PER CUI TUTTO SI RISOLVE SEMPRE IN UN NOI CONTRO LORO: SUDORE, SANGUE, LOTTA, CROCIATA DA COMBATTERE”

GIORGIA MELONI

Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “la Stampa”

 

Ci risiamo col riflesso pavloviano del nemico: prima i soliti noti che vorrebbero un governo tecnico, poi i magistrati che favoriscono l'immigrazione illegale, stavolta l'anonima Spectre comprende anche le tante manine che, con i fuorionda di Giambruno, spargono fango e cattiveria. Per Giorgia Meloni ogni crisi è un complotto: un mondo ostile che rema contro come alibi per nascondere una fragilità politica, in questo caso anche personale.

giorgia meloni a porta a porta 16

 

Fragilità, sottolineata dall'assenza alla manifestazione del suo partito, anche comprensibile: lo stress di un dolore privato in un momento politicamente complicato, su cui aveva chiesto silenzio dopo la separazione da se medesima violato. Per la premier però la debolezza, anche quando è rispettabile e umana, è un elemento da nascondere, in un mix di vittimismo e sfida, per cui tutto si risolve sempre in un noi contro loro, icastica espressione dell'ossessione populista: sudore, sangue, lotta, crociata da combattere con rabbia, mai una semplice criticità che si supera con fiducia.

giorgia meloni 7

 

[…] due i nodi che vengono al pettine. Il primo riguarda il rapporto col quel milieu di destra di provenienza, che mal si concilia col ruolo attuale. Giambruno col suo machismo caprone, col suo delirio di onnipotenza da intoccabile, col pacco e con le gaffe su immigrati, donne stuprate e ministro tedesco non è solo il compagno con cui è andata male. Ma è l'idealtipo di una certa suburra, parte integrante dell'album di famiglia della destra portata al governo.

 

giorgia meloni 3

Quel nucleo di ferro politico-familiare forgiato nell'era del minoritarismo sovranista delle origini poi premiato, in nome del primato della fedeltà sulle capacità. C'è cioè nella vicenda l'elemento di crollo di un mondo e la crisi di un vincolo tutto politico di appartenenza. Un bivio per la premier, tra la sua coperta di Linus e ciò che non riesce ad essere ancora. Che va ben oltre la separazione familiare.

 

Il secondo riguarda il rapporto col berlusconismo. L'idea cioè di averlo conquistato perché senza il fondatore quel mondo non va da nessuna parte, al punto da celebrarlo come un padre della patria senza averci fatto i conti fino in fondo. […]

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO