goffredo bettini giuseppe conte

GOLPE DI FULMINE – PER GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE È STATO VITTIMA DI UN COMPLOTTO! LO SCRIVE IL “CORPACCIONE DEM” A PAGINA 10 DEL MANIFESTO DI "AGORÀ", LA CORRENTE DE' SINISTRA DEL PD CHE LANCERÀ DOMANI: BETTINI SOSTIENE CHE L’AMATO “GIUSEPPI” NON HA “ASSECONDATO” I POTERI FORTI E PER QUESTO È STATO PUNITO. COME BERLUSCONI NEL 2011. CHE NE PENSA ENRICO LETTA?

 

 

goffredo bettini beppe grillo

Estratto dell'articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”

 

Per Goffredo Bettini Giuseppe Conte è stato vittima di un complotto. In quanto ritenuto “inaffidabile” rispetto a “una convergenza di interessi nazionali e internazionali”.

 

goffredo bettini guarda la diretta di giuseppe conte

E dunque il governo Draghi sarebbe il frutto di un mezzo golpe ordito da poteri che l’ex premier “non avrebbe assecondato”. Lo scrive Bettini a pagina 10 del manifesto di Agorà, la nuova area culturale che lancerà domani. L’ideologo del Pd riformula la storia dell’uscita di Conte da Palazzo Chigi. In maniera inedita e clamorosa.

goffredo bettini by edoardobaraldi 2

 

Bettini, che con riga e compasso da  decenni disegna parabole politiche nel centrosinistra, rilancia Giuseppe Conte nell’agone più di quanto non facciano i grillini. Non solo: oltre a coccolarlo, a dirgli che per un pelo non è diventato il federatore dei progressisti (ma mai dire mai), si spinge in una rilettura ai limiti della macchinazione e del complotto internazionale per spiegare la fine dell’esperienza rossogialla al governo.

 

IL MANIFESTO DI AGORA BY BETTINI

Per Bettini, insomma, Conte non voleva piegarsi a interessi sovranazionali e per questo è stato punito. Altro che mossa del cavallo di Matteo Renzi.

 

A  Giuseppi sarebbe toccata la stessa fine di Silvio Berlusconi nel 2011.   E’ tutto scritto. Basta leggere, come ha fatto Il Foglio, il manifesto della nuova area politico culturale bettiniana – “Le Agorà, socialismo e cristianesimo” - che domani sarà battezzata con una maratona in streaming di cinque ore con oltre trenta interventi in area dem e non solo (da Orlando a Tronti, passando per Fratoianni, Franceschini, Urbinati, Schlein e tanti, tanti altri)  .   E in questo manifesto  di una sinistra “che non si esaurisca nella distruzione del vecchio, piuttosto che sappia ricostruire” e che “superi i miti liberisti, grazie alla svolta europea” c’è uno spazio importante dedicato a Conte. 

enrico letta giuseppe conte

 

Bettini ricostruisce così l’uscita di scena dell’Avvocato del popolo da Palazzo Chigi: non fu una crisi politica, ma praticamente, anche se non lo cita, un complotto.

 

MATTEO RENZI GOFFREDO BETTINI

“Conte non è caduto per i suoi errori o ritardi (che in parte ci sono stati) ma per una convergenza di interessi nazionali e internazionali che non lo ritenevano sufficientemente disponibile ad assecondarli e dunque, per loro, inaffidabile”.  E questa è una lettura, a posteriori, inedita sulle ragioni che avrebbero portato “una grande personalità come Mario Draghi” a capo del governo.

 

I maligni dicono che Bettini nutra  un sentimento di vedovanza nei confronti di Conte, sentimento che però è pronto a scacciare subito.

 

Perché, fa capire,  l’ex premier risorgerà. In quanto, scrive, “non è un ferro vecchio, come la grande stampa e tanti dirigenti politici hanno sentenziato. In questa logica –  scrive ancora Bettini nel suo manifesto – gli è stato negato un ruolo di federatore delle forze democratiche di sinistra.

 

 

 

GOFFREDO BETTINI E IL GABIBBO

È stata fatta cadere ogni possibilità di una sua candidatura unitaria nel collegio di Siena. Lo si è spinto, dunque, a impegnarsi per risolvere la crisi del Movimento 5 Stelle e dargli una nuova  fisionomia”.

 

E ciò, continua ancora il king maker del Pd e non solo, “ impone anche un nostro salto di qualità. Impone a noi l’obbiettivo di recuperare i consensi soprattutto dall’astensionismo, tra le classi popolari che ci hanno abbandonato, addirittura verso la Lega o la destra estrema”.

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

 

L’arrivo di Enrico Letta al Nazareno e la spinta sul maggioritario rendono il matrimonio con i grillini un dato di fatto. E Bettini, che con Nicola Zingaretti tanto si è speso per questa unione, ora non può che ribadirla con un’analisi netta: “Il tema dell’alleanza con il M5s è ormai una stanca e superata discussione”.

 

ENRICO LETTA PARLA DI DRAGHI A PORTA A PORTA

Bettini nel centrosinistra anche questa volta ci mette le idee, anche se mancano ancora, ma c’è tempo, due cose: la prima e la terza gamba di questo fronte democratico. La scorsa estate, in un’intervista, offri a Matteo Renzi questo ruolo: presidiare il centro liberal. Nel suo manifesto non fa accenni a questa nuova area, anche se in tante discussioni pubbliche e private non fa che elogiare Carlo Calenda. Nel compasso di Bettini, infine, manca anche un altro cerchio: ma chi sarà il leader di questa nuova coalizione? Toccherà a Letta o a Conte? O si siederà a capotavola chi avrà raggranellato un voto in più? A casa Bettini, il piccolo appartamento in zona Prati dove il “monaco dem” passa le giornate a scrivere da buon amanuense, non si lanciano in risposte definitive: “C’è tempo”.   

 

draghi letta 1

Intanto, gli ex premier Enrico e Giuseppe parteciperanno anche loro alle iniziative di Agorà, ma il 29 aprile, quando si svolgerà la seconda puntata. Intanto, per essere lieti, a casa Bettini si pensa a domani. Al debutto della nuova creatura. Guai a chiamarla corrente, perché la prende malissimo.

 

Per ora al governo c’è Draghi. “Va affrontato con molta serietà e rigore: sostegno a Draghi, sapendo, tuttavia, che si apre una quotidiana lotta di egemonia tra i democratici e le forze di destra. Draghi esaurito il suo programma, lascerà il campo nuovamente allo scontro inevitabile e democraticamente salutare tra la sinistra e la destra”.  Ma Letta condivide questa lettura di Bettini su Conte vittima di un complotto internazionale dei poteri forti?

goffredo bettini

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

Bettini e Zingaretti

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…