POLVERE DI CINQUESTELLE - PER I SONDAGGISTI, IL PESO DELL'INCHIESTA SULLO STADIO A ROMA INTACCHERÀ IL CONSENSO DEI 5 STELLE - LA LEGA INVECE CONTINUA A CRESCERE: “IL SUO CONSENSO È IDEOLOGICO E NON DI RABBIA E POI IL SUO ELETTORATO È ANCHE ABITUATO AGLI SCANDALI”
Antonio Calitri per “il Messaggero”
L'inchiesta scoppiata la settimana scorsa sul nuovo stadio della Roma rischia di colpire molto forte il consenso del M5s, già rosicchiato dai primi passi del governo e dal flop alle amministrative. Viceversa, nonostante dalla vicenda sono spuntati rapporti tra gli indagati e ambienti vicini alla Lega, al partito guidato da Matteo Salvini, questa vicenda quasi non lo tocca. I primi dati sulla reazione degli italiani all' inchiesta romana arriveranno nei prossimi giorni, ma alcuni dei sondaggisti più importanti già sono in grado di anticipare le tendenze che questa comporta a livello elettorale.
Per Enzo Risso, direttore scientifico di Swg, «già da diverse settimane c'è un avvicinamento delle percentuali dei consensi tra Lega e M5s. Nel senso che la Lega dalle elezioni politiche ad oggi sta guadagnando molti consensi mentre i Cinquestelle li stanno perdendo e prima che scoppiasse questa inchiesta la Lega era salita al 27% mentre il M5s era sceso al 31%».
In questa situazione, la vicenda stadio rischia di far fuggire nuovi consensi dai 5 stelle visto il coinvolgimento di diversi leader nazionali ma non intacca il consenso della Lega che potrebbe addirittura continuare a crescere, continua Risso «grazie a un combinato disposto tra la lontananza della vicenda con l' elettorato leghista che lo percepisce come un signore messo in una posizione di rilievo dal M5s che è stato beccato a fare i suoi giri, insieme al fatto che la vicenda immigrazione si sta rivelando un grande driver per Salvini, che in questo momento copre tutto il resto».
LA COMUNICAZIONE
GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI
Anche per Antonio Noto, direttore della Noto Sondaggi, «la vicenda può destabilizzare l' elettorato M5s soprattutto per come sta venendo gestita la comunicazione, visto che fino ad ora, quando scoppiava qualsiasi caso negli altri partiti hanno sempre attaccato mentre ora sono totalmente assenti e questo è un segno di debolezza».
Anche la Lega è comunicativamente assente sulla questione e «può essere in qualche modo danneggiata» continua Noto, «ma molto meno, sia perché il suo consenso è ideologico e non di rabbia, sia perché il suo elettorato è anche abituato agli scandali». Un altro aspetto che danneggia solo il M5s, fa notare Carlo Buttaroni, presidente di Tecnè «è che finora hanno sempre inneggiato alla trasparenza, accusando gli altri partiti di essere opachi mentre loro per qualsiasi carica hanno detto di seguire percorsi istituzionali e trasparenti.
Ora gli elettori scoprono che un personaggio legato ai vertici nazionali del M5s è stato messo lì senza seguire quella trasparenza sbandierata e lavorava fuori dai percorsi democratici. Tutto questo rischia di fargli pagare un prezzo molto alto, più di quello che pagherebbe un coinvolgimento della Lega». Quanto alla scelta di non comunicare di entrambi i partiti, per Buttaroni «può essere una scommessa. Se la vicenda si sgonfia avranno fatto bene a non metterci la faccia e a puntare su quanto fa il governo, se dovesse montare invece, non essersi giocati una posizione, potrebbe rilevarsi un errore».