nancy pelosi e joe biden

“TRUMP? E’ COME UNA CACCA DI CANE, CHE TI SI ATTACCA ALLA SCARPA” - PER LA PRIMA VOLTA, NANCY PELOSI FA CAPIRE DI AVER AVUTO UN RUOLO NEL RITIRO DI JOE BIDEN: “NON AVEVAMO UNA CAMPAGNA DIRETTA ALLA VITTORIA. IL MIO SCOPO NELLA VITA È CHE TRUMP NON RIMETTA PIEDE ALLA CASA BIANCA” - IL RISULTATO E’ CHE LEI E BIDEN NON SI PARLANO PIU’ DOPO UN’AMICIZIA DI 40 ANNI: “SPERO IN UN RIAVVICINAMENTO, PREGO E PIANGO. NON CI DORMO LA NOTTE”

harris biden

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

Nancy Pelosi ha riconosciuto per la prima volta il suo ruolo nel ritiro di Joe Biden dalle prossime elezioni. «Non avevamo una campagna diretta alla vittoria. Il mio scopo nella vita è che quell’uomo non rimetta piede alla Casa Bianca», ha detto l’ex speaker della Camera e tuttora deputata di San Francisco a proposito di Donald Trump, battendo nove volte il pugno sul tavolo.

 

nancy pelosi joe biden

Non poteva tollerare di stare a guardare «una serie di eventi che stavano gettando petali di rose sul suo cammino per ritornarci». Pelosi ha parlato con un piccolo gruppo di media americani tra cui Washington Post e New Yorker. Le sue parole alla tv Msnbc , il 10 luglio, quando incoraggiò Biden a «prendere una decisione», anche se lui aveva già detto di aver deciso di restare in corsa segnarono la svolta verso il ritiro avvenuto il 21 luglio.

 

nancy pelosi

Pelosi afferma di non aver pianificato quell’intervento e di non aver guidato le pressioni, di non aver chiamato nessuno dei parlamentari, ma di aver ricevuto «centinaia» di telefonate di preoccupazione dopo il disastroso dibattito di Biden contro Trump il 27 giugno. Lei lo guardò in tv restando «scioccata» dal «pallore» del presidente: «Non l’avevo mai visto così». Mesi prima gli aveva consigliato di evitare il dibattito perché riteneva degradante che Biden stesse sul palco con Trump («È come una cacca di cane, che ti si attacca alla scarpa»).

 

Ma Biden aveva insistito che sapeva come «gestirlo». Alla domanda se alla fine abbia detto a Biden che doveva ritirarsi se non voleva che Trump vincesse, Pelosi ha replicato: «Non risponderò a questa domanda». Il prezzo è una crepa in un’amicizia decennale. Biden, 81 anni, e Pelosi, 84, si conobbero nel 1983, a un evento del partito in California. Entrambi cattolici, nessuno dei due veniva da un’università prestigiosa, avevano valori politici simili. Ora non si parlano dal ritiro di Biden. Lei spera in un riavvicinamento: «Spero, prego e piango. Non ci dormo la notte».

JOE BIDEN NANCY PELOSI

 

Ma aggiunge che quando morirà «il Creatore mi chiederà “Mostrami le tue ferite”. E se non avessi ferite, Lui direbbe: “Non c’era niente per cui valeva la pena di lottare?”» L’ex speaker della Camera ha lasciato la leadership alla nuova generazione nel 2023, ma ha conservato una influenza fenomenale […]. La campagna di Biden non la convinceva da tempo […]

 

Dopo aver dato l’endorsement a Kamala Harris, Pelosi ha influito anche sulla scelta di Tim Walz come vice. In un’intervista a ottobre con il Corriere , le chiedemmo perché sia rimasta deputata e si sia ricandidata alla sua età. Rispose così: «Me ne sarei andata se Hillary Clinton avesse vinto nel 2016 e l’Affordable Care Act (la riforma della sanità ndr ) fosse stata al sicuro, ma c’è stato un attacco alla democrazia americana e ai nostri valori. Un’orrenda creatura si è insinuata alla Casa Bianca. Dovevo restare e vincere le elezioni del 2018 al Congresso per vincolarlo alle sue responsabilità. Ora sarò rozza: sono in grado di raccogliere tantissimi soldi […] È un’enorme quantità di denaro per altre campagne elettorali».

 

NANCY PELOSI E JOE BIDEN

Dopo il fallimento dell’impeachment di Trump da lei guidato, dopo l’assalto al Congresso dei rivoltosi che gridavano «Dov’è Nancy?» — lo stesso grido dell’uomo che voleva rapirla e che aggredì a martellate suo marito — le elezioni (e i soldi) sono lo strumento per sconfiggere Trump. […]

NANCY PELOSI E JOE BIDENJOE BIDEN E NANCY PELOSI JOE BIDEN E NANCY PELOSI

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO