schlein conte guerini

PER INSEGUIRE CONTE NELLA RINCORSA AL VOTO DEI "PACIFINTI" IN VISTA DELLE EUROPEE, SCHLEIN RISCHIA DI PERDERSI IL PARTITO – DOPO L’ASTENSIONE SULL’INVIO DI NUOVI ARMI ALL’UCRAINA (CHE HA FATTO ESPLODERE LA FRONDA INTERNA), SCHLEIN PREPARA UNA MOZIONE PER UNO STATO DI PALESTINA. INUTILE DIRE CHE NELLA MINORANZA DEM HANNO GIÀ COMINCIATO AD ALLARMARSI…

Francesca Schianchi per “la Stampa” - Estratti

 

elly schlein alla camera

La correzione di linea è maturata martedì sera. Una riunione fiume alla Camera, metà deputati in presenza metà in collegamento, la segretaria Elly Schlein in sala Berlinguer solo verso la fine, silenziosa.

 

(...)

Astenendosi per la prima volta sulla risoluzione di maggioranza, tentando un equilibrismo per tenere a bada i Cinque stelle, che su questo argomento sanno bene di entrare come una lama nel burro nelle lacerazioni del Pd, intestandosi la bandiera dei pacifisti. Alla fine, la spaccatura ci sarà comunque: sei voti difformi al Senato e tre alla Camera, il sintomo di un argomento che continua ad agitare i sonni della segretaria. Anche se è proprio su questo terreno, è proprio sulla politica estera, che il partito intende lanciare il suo assalto al centrodestra: la prossima tappa sarà una mozione sul Medio Oriente, che verrà presentata il 29 gennaio.

 

elly schlein e giuseppe conte - meme by usbergo

Fino a ieri, Pd e maggioranza, sull'Ucraina, avevano sempre presentato risoluzioni diverse ma simili, votandosele reciprocamente in una sorta di gentleman agreement iniziato ai tempi del governo Draghi. Fosse stato per il centrodestra, sarebbe andata allo stesso mondo anche ieri: «Volevamo dare un'immagine di compattezza, ma il Pd ha scelto l'astensione», raccontavano in Transatlantico.

 

«È finita l'apertura di credito al governo, su Ucraina e Medio Oriente, serve un impegno diplomatico non solo evocato, ci devono dire cosa fanno concretamente.

 

ELLY SCHLEIN SBIRCIA NEL TELEFONO DI GIUSEPPE CONTE

Non sono credibili», la giustificazione della scelta del responsabile Esteri del Partito democratico, Peppe Provenzano. Autore del funambolismo che permette di dire che il Pd ha votato a favore dell'invio delle armi (nella risoluzione dem, approvata, la parola «armi» è bandita per non turbare qualche sensibilità, ma si parla di garantire «tutte le forme di assistenza necessarie» al popolo ucraino, anche per quanto riguarda «l'autodifesa individuale e collettiva») a chi, dall'ex Terzo Polo, accusa il partito di aver abbandonato Kiev; e di prendere le distanze dalla maggioranza tramite l'astensione per mettersi – molto parzialmente, per la verità – al riparo dalle critiche di Giuseppe Conte.

 

«Il fatto però è che, se non c'è la fiducia, la nostra scelta è sempre l'astensione, la non scelta», sussurrano nel partito. L'altra sera, alla riunione da cui sono stati esclusi tra i mugugni i senatori, l'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, oggi riferimento della minoranza, ha preso la parola da remoto: «Sappiate che io non posso votare che in continuità con quello che ho fatto da ministro».

lorenzo guerini foto di bacco (2)

 

Cioè a favore della risoluzione di maggioranza, almeno per quanto riguarda il sì all'invio di armi: ieri in Transatlantico giurava di non aver fatto proseliti e non aver chiamato nessuno per seguirne le orme, ma alla fine saranno altri otto a valutare, come la ex ministra Marianna Madia, che «dobbiamo votare a prescindere da chi presenta la risoluzione: se propone una cosa giusta, bisogna dire sì».

 

Lasciando da parte le valutazioni sulla campagna elettorale ormai iniziata.

 

Ma sono tutti consapevoli di quanto le Europee incomberanno sui prossimi mesi. Lo stanno facendo a destra, dove la competizione tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini è iniziata da tempo; paradossalmente, nel Pd fanno sentire il loro peso proprio nella rarefazione delle polemiche. In un partito normalmente litigioso, è solo il clima di sospensione della campagna elettorale che può mantenere una sorta di tregua.

 

giuseppe conte elly schlein 2

Scalfita dall'Ucraina ieri, ma che rischia di traballare a fine mese: per ora, Provenzano ne ha parlato al gruppo solo in termini generali, ma nella minoranza hanno già cominciato ad allarmarsi. Da tempo sta lavorando a una mozione sul Medio Oriente, con l'idea di strappare a Conte il vessillo dei pacifisti. Il testo non è ancora pronto, ma l'idea del deputato vicino a Schlein è di riprendere l'appello lanciato dal premier socialista spagnolo Pedro Sanchez: e chiedere all'Italia il riconoscimento dello stato di Palestina.

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...