
PER CHI SUONA LA CAMPANIA – I GRILLINI SCATENANO LA RISSA IN CONSIGLIO REGIONALE: URLA, STRISCIONI E RICHIESTA DI DIMISSIONI PER ‘O SCERIFFO DE LUCA – LA PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA COLTA DA MALORE – MA I CINQUE STELLE FANNO AUTOGOL SULL’ACQUA PUBBLICA
Ottavio Lucarelli e Conchita Sannino per “la Repubblica”
bagarre consiglio regionale Campania
Banchi della giunta occupati, insulti, urla e microfoni strappati. Così, nell’aula del Consiglio regionale della Campania, i Cinque stelle impediscono all’assemblea di commemorare le vittime di Parigi, ma consentono un insperato gol alla legislatura di De Luca: passa, pure nel caos, la legge sull’acqua pubblica avversata dal sindaco de Magistris.
«Il comportamento dei grillini è un oltraggio alla democrazia» denuncia il presidente Rosetta D’Amelio del Pd, prima di essere aggredita dagli stessi 5 Stelle in aula e ricoverata. «Una vergogna » commenta il generale dell’Esercito Carmine De Pascale della lista “De Luca presidente”, a cui era stato affidato l’intervento di commemorazione. «Siete peggio dell’Isis» aggiunge il verde Francesco Borrelli.
Ma nel giorno della baraonda, scatta la strategia imposta dal diktat renziano. Si corre ai ripari, dopo lo scandalo politico-giudiziario che investe il governatore Vincenzo De Luca e il suo ex braccio destro Nello Mastursi, indagati con il giudice del Tribunale civile Anna Scognamiglio e suo marito Guglielmo Manna. Una strategia su due livelli, quella del Nazareno: entro domani nasce una nuova segreteria, «con iniezioni di qualità e robustezza», sottolineano fonti romane. Subito dopo, si dovrà «incidere» sull’azione e la giunta di De Luca. «Dev’essere chiara una cosa: il partito in Campania non è la propaggine di Palazzo Santa Lucia».
Intanto, dopo l’azzeramento deciso dal segretario campano Assunta Tartaglione, dall’organismo regionale escono 30 membri. E arriva un vero e proprio direttorio. Eccoli: sarebbero i parlamentari Gennaro Migliore, Vincenzo Cuomo, Valeria Valente, Leonardo Impegno, gli eurodeputati Pina Picierno e Massimo Paolucci, i consiglieri regionali Mario Casillo, Gianluca Daniele e Raffaele Topo, il commissario Pd di Ercolano, Teresa Armato.
Ultime manovre mentre cala la sera su un consiglio regionale stremato dagli scontri. Per cinque ore è andata in scena una gazzarra: in cui i Cinque stelle invocano con urla e striscioni le dimissioni del presidente De Luca che resta, però, ai piani alti del Palazzo. I grillini chiedono che torni a casa per il coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Roma.
Attaccano senza sosta, ma dimenticano nel cassetto 309 emendamenti e così passa in appena venti minuti, con il centrodestra fuori dall’aula, la legge De Luca sul riordino del ciclo delle acque. Una normativa su cui già promette battaglia il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. «Quella legge è un obbrobrio politico. Un fatto molto grave: si vuole sovvertire la volontà popolare e calpestare l’autonomia dei Comuni». Ma De Luca guarda avanti e ribatte: «Abbiamo assistito a una sceneggiata dei Cinque stelle, ma sono qui per cambiare tutto in Campania. E quando scoviamo un nido di vipere, ce le scatenano contro».