TRANS-BOCCHINO - STASERA SU RAI3 LA STRANA STORIA DI ALCUNI SCATTI CHE RITRAGGONO BOCCHINO IN COMPAGNIA DI UN TRANS CELEBRE: MANILA GORIO (EX AMICA DI PATRIZIA D’ADDARIO CHE DIFESE A SORPRESA IL PREMIER DOPO LO SCANDALO) - QUESTA È LA (RIDICOLA) VERSIONE DEL PORTACHIAVI DI FINI: “MANILA È ISCRITTA ALL’ORDINE DEI GIORNALISTI. MI HA CHIESTO UN’INTERVISTA” - DOPO IL CASO BEGAN È LA SECONDA INCURSIONE SFORTUNATA DI BOCCHINO NELLE LINEE, O MEGLIO NELLE CURVE NEMICHE...
Marco Lillo per Il Fatto
Ci ha messo un po' ma alla fine anche Italo Bocchino ha capito: "Basta uscite serali. Ho preso atto che c'è una certa attenzione della macchina del fango e per un po' si sentirà parlare di me se solo per il mio lavoro politico". Finalmente. Questa dichiarazione storica chiude l'inchiesta di Alessandro Sortino sulla cosiddetta "Macchina del fango" che andrà in onda stasera nel programma Presadiretta di Riccardo Iacona.
Bocchino consegna il suo voto di penitenza al pubblico di Raitre dopo un lungo colloquio nel quale Sortino svela l'esistenza di un'inchiesta della Procura di Roma sulla strana storia di alcuni scatti che ritraggono il politico a Roma in compagnia di un trans celebre: Manila Gorio. Dopo il caso Began è la seconda incursione sfortunata di Bocchino nelle linee, o meglio nelle curve nemiche. Manila Gorio è l'amica di Patrizia D'Addario che raggiunse la fama grazia alla sua difesa a sorpresa del premier dopo lo scandalo.
Il fascicolo (per ora un semplice modello 45 senza indagati né reato) comprende i verbali di testimonianza dei paparazzi e dello stesso deputato. Ovviamente l'obiettivo giornalistico di Sortino non è puntato sull'amicizia tra il politico e il trans ma il backstage dell'industria del gossip dove l'informazione diventa potere e ricatto. Presadiretta affronta la macchina del fango da una prospettiva inedita. Non punta lo sguardo sul fango con l'atteggiamento giudicante di Roberto Saviano ma mette al centro la macchina. Gli ingranaggi sono illuminati anche grazie alle interviste a protagonisti come Roberto D'Agostino, Luciano Tavaroli e il superteste dell'inchiesta P4, Alfonso Gallo.
La ricostruzione del caso Bocchino-Gorio inizia con l'intervista al paparazzo Maurizio Sorge, indagato a Milano per aver parlato al telefono di una vicenda diversa, il ritiro a pagamento della foto che ritrae un politico con una brasiliana di dodici anni. Il paparazzo apre il libro dei ricordi e racconta di due foto che "Se vanno in mano a Silvio" potrebbero cambiare lo scenario politico. Riguarderebbero, dice Sorge, l'incontro di un politico con un trans.
Sortino indaga e arriva a Manila Gorio che svela: "Ho avuto fino a poco tempo fa una storia importante con un politico che mi ha conosciuto a una convention e corteggiata". Poi aggiunge "è una storia documentabile ma io non rivelerò mai il suo nome". Sortino non molla l'osso e scopre che per quegli scatti è stata presentata una denuncia in Questura (di qui l'apertura del fascicolo da parte del pm Caperna) da parte del fotografo Giancarlo Marrocchi, lo stesso che è sotto inchiesta per estorsione per la storia della escort emiliana che sosteneva di essere stata con Gianfranco Fini.
Marrocchi sostiene di essere stato truffato perché non ha incassato un euro nonostante le foto di Bocchino siano state scattate grazie a lui da un'agenzia che poi non le ha vendute e che quindi non gli ha riconosciuto la percentuale. Le coincidenze aumentano. Non c'è solo Marrocchi, protagonista di due storie che infangano Fini e Bocchino. Anche l'agenzia è stata coinvolta in passato in una strana manovra per colpire un settimanale ostile a Berlusconi.
Sortino ascolta attento la versione di Marrocchi, stavolta nella parte del "buono". Il fotografo innanzitutto smentisce la riservatezza della trans. Secondo lui a dargli la dritta dell'incontro di Bocchino è stata proprio Manila Gorio. L'agguato riesce ma le foto non sono nelle mani di Marrocchi. Né lui né Sorge possono andare alla stazione Termini di Roma a immortalare l'incontro. Così girano la dritta a un collega che però - secondo loro - si comporta in modo anomalo.
Quando un giornale si fa avanti con un'offerta il fotografo e l'agenzia non si presentano all'appuntamento. A questo punto Marrocchi presenta una denuncia a Roma. Se l'agenzia e il fotografo non fanno uscire le foto, secondo Marrocchi, ci deve essere una ragione: o le hanno vendute a chi non le pubblica oppure c'è un ricatto in atto. Ironia della sorte la denuncia è presentata allo stesso Vicequestore che lo indaga per l'altra vicenda.
Resta una domanda: perché Bocchino incontra Manila Gorio? Questa è la versione del deputato Fli: "Manila Gorio è iscritta all'ordine dei giornalisti. Mi ha chiesto un'intervista e non v'è alcuna ragione per cui uno che non è affetto da omofobia non vada". Poi il deputato nota: "guarda caso il fotografo è lo stesso che adesso è sotto processo per una presunta estorsione contro Fini".
Bocchino Spy manila gorioBOCCHINO CHIARA MORONI Manila Gorio party, foto di Massimo SestiniManila Gorio party, foto di Miki DAquinoBocchino e la BeganManila GorioPATRIZIA D ADDARIO - AL CENTRO- CON L AMICA ROBERTA E MANILA GORIO - IL TRANS - "oggi"