enrico letta

LETTA HA PROBLEMI CON LA MATEMATICA – LA DOTE AI 18ENNI PROPOSTA DAL SOTTI-LETTA NON È SOLO UN’IDEA TAFAZZIANA, È ECONOMICAMENTE INSOSTENIBILE: PER DARE 10MILA EURO AI GIOVANI CHE COMPIONO 18 ANNI SERVONO 2,8 MILIARDI – IL PD PENSA DI TROVARE I SOLDI CON UNA PATRIMONIALE SU CHI POSSIEDE ALMENO 1 MILIONE DI EURO MA LA PLATEA È INCERTA (300 MILA ITALIANI AL MASSIMO) E IL GETTITO DISCONTINUO...

Gianni Trovati per “Il Sole 24 Ore”

 

ENRICO LETTA

«Non è il momento di prendere soldi ai cittadini». Con una delle sue classiche sintesi, Mario Draghi nel maggio 2021 aveva bocciato così la proposta Dem della dote ai 18enni da finanziare con un’imposta di successione rafforzata. Ora il segretario Pd, che pure ha messo l’«agenda Draghi» al centro della campagna elettorale, la rilancia, forse nell’ipotesi che quel «momento» sia finito.

 

Il cuore dell’idea è noto. Un assegno da 10mila euro che chi compie 18 anni, e proviene da famiglie di fasce economiche medio-basse, potrebbe spendere in formazione, piccola imprenditoria o in un alloggio.

 

Il ritorno della proposta ha acceso critiche variegate, soprattutto da parte di chi sostiene che non sia una grande idea far partire la campagna elettorale parlando di nuove tasse e, più nel merito, da parte di chi pensa che per riaccendere l’ascensore sociale una formazione più efficiente e un ritorno della produttività che alzi occupazione e redditi sia più utile di un assegno una tantum.

 

enrico letta andrea orlando

Ma alla vigilia di un inverno complicato per il Pil e quindi per i conti pubblici, anche i numeri sono importanti. Secondo il Pd la dote andrebbe a circa metà dei neo 18enni, dunque a 280mila persone l’anno. Con un costo conseguente da 2,8 miliardi. Per finanziarla senza sottrarre fondi al resto bisognerebbe quindi aggiungere questa somma a un’imposta che negli ultimi tre anni ha prodotto in media 700 milioni all’anno Per arrivare a 3,5 miliardi (i 2,8 più il gettito attuale) bisogna moltiplicarla per cinque. Come?

ENRICO LETTA 1

 

La leva individuata dal Pd è quella di una tassazione progressiva sulle successioni di patrimoni da un milione in su (sotto c’è la franchigia) con un’aliquota massima del 20% a partire da 5 milioni. Nei documenti Pd si parla di una platea da circa 600mila persone, l’1% degli italiani.

 

Nell’ultimo rapporto dell’Associazione italiana di private banking, una delle analisi di riferimento in assenza di un censimento ufficiale, i patrimoni milionari si incontrano invece in circa 165mila famiglie, cioè fra poco più 300mila italiani (immaginando ovviamente che i titolari siano solo i due genitori).

enrico letta felice

 

Ma oltre all’incertezza dei numeri c’è un altro aspetto che complica l’uso della successione come imposta di scopo. Questa deve avere un gettito costante, altrimenti negli anni di magra la «dote» finirebbe a carico anche della fiscalità generale. Gli incassi dalle successioni variano invece anche del 40-50% in un anno (lo dicono i bollettini delle Finanze), perché la «livella» agisce disinteressandosi del patrimonio di chi chiama.

ENRICO LETTAENRICO LETTA IN BICICLETTA SUL LITORALE PISANO - PH MASSIMO SESTINIENRICO LETTA MARIO DRAGHIenrico letta.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE STRATEGIA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E GIORGIA MELONI COL CAZZO CHE CE LO MANDA: HA CONFERMATO PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE GESTITO DA MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE FICHES CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER L’ASSOLUZIONE DI SALVINI: SE NE FREGANO DELLA LEGA E VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD…

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...