giorgia meloni carlo nordio sergio mattarella

PERCHÉ MATTARELLA SI STA PRENDENDO PIU’ DI UNA SETTIMANA PER FIRMARE IL DISEGNO DI LEGGE SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA? IL COLLE CHIEDE CHE NON VENGA CANCELLATO IL REATO DI ABUSO D’UFFICIO (CHE INVECE IL MINISTRO NORDIO VUOLE ELIMINARE) PER RISPETTO ALLA DIRETTIVA EUROPEA SULLA LOTTA ALLA CORRUZIONE CHE LO PREVEDE PER GLI STATI MEMBRI - DENTRO FDI SONO ADDIRITTURA CERTI CHE NORDIO NON VOGLIA FARE UN PASSO INDIETRO E I MALIZIOSI SOSTENGONO CHE MATTARELLA ABBIA INTUITO LA RESISTENZA E TEMPOREGGI PERCHÉ NON HA ANCORA RICEVUTO ALCUNA GARANZIA…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

CARLO NORDIO SERGIO MATTARELLA

Perché sia chiaro il messaggio, prima di firmare la riforma della giustizia Sergio Mattarella si sta prendendo tutto il tempo necessario per leggere con attenzione il testo. Il via libera potrebbe arrivare oggi o più probabilmente domani. Il punto però non è se ci sarà l’ok, quello è scontato, perché dal Colle è stato chiarito a più riprese che il presidente non intende negare la firma prima del percorso parlamentare.

 

Il punto è cosa c’è dietro questa attesa. Mattarella ha in mano il testo da oltre una settimana. Un tempo più lungo del solito, come è stato notato a Palazzo Chigi e ai vertici di Fratelli d’Italia. Il senso del ritardo non sfugge a chi, tra i meloniani, conosce il linguaggio quirinalizio, fatto di silenzi, di quadri muti, di calcolatissimi intervalli.

CODICE NORDIO - POSTER BY MACONDO

 

È «un segnale a Nordio», dicono, ma anche un modo per tenere in massima allerta il governo e la maggioranza su una riforma che prevede la cancellazione del reato di abuso d’ufficio. Mattarella vuole che sia chiara l’importanza che assume per lui una legge che priva la magistratura di precisi strumenti e poteri.

 

[…] Nordio vuole […] l’eliminazione del reato tanto odiato dai sindaci e dagli amministratori pubblici. È noto invece che il Capo dello Stato preferirebbe mantenerlo nel codice, pur se profondamente modificato, per rispetto alla direttiva europea sulla lotta alla corruzione che lo prevede per gli Stati membri e che, paradossalmente, l’Italia sarà chiamata ad accogliere.

 

giorgia meloni alfredo mantovano adolfo urso sergio mattarella

Lo ha detto a Giorgia Meloni, durante il colloquio durato circa un’ora al Quirinale, lo scorso giovedì. La presidente del Consiglio si è detta disponibile a ritoccare il testo e a farsi carico della necessità di sciogliere i nodi sul rapporto tra normative italiane ed europee. A quelle parole è rimasto il presidente, e i giuristi del Colle si sono messi a disposizione per suggerimenti tecnici o modifiche vere e proprie. Sembra però che in via Arenula non siano così convinti che si debba arretrare rispetto al progetto iniziale.

 

sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa

Dentro FdI sono addirittura certi che Nordio non voglia ritirarsi […] e i più maliziosi sostengono che Mattarella abbia intuito questa resistenza nel Guardasigilli e che stia temporeggiando perché non ha ancora ricevuto una garanzia. Anzi, quella precisa garanzia: e cioè che il reato non verrà cancellato. […] Ma non sono solo i puntigli di Nordio a preoccupare il Colle. Il presidente della Repubblica conosce bene la meccanica parlamentare.

 

Sa che su quel testo […] tanti berlusconiani non vedono l’ora di raggiungere due risultati in un colpo solo: affossare l’abuso d’ufficio come vuole e chiede Nordio, e mettere in difficoltà Meloni. […] Per questo, il presidente Mattarella ha rallentato rispetto al solito, e vuole far pesare la sua firma. Vuole accertarsi che il testo arrivi alle Camere con un accordo blindato. Lo ha chiesto esplicitamente a Meloni […]

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