william p hitler perche odio mio zio

''PERCHÉ ODIO MIO ZIO'' - VENDUTO PER 900 EURO UN ARTICOLO DEL NIPOTE DEL FUHRER, WILLIAM PATRICK HITLER, CHE SCRISSE NEL 1939 DESCRIVENDO LA VITA DELLO ZIETTO NELLA SUA RESIDENZA DI MONTAGNA, TRA RACCONTI DI FRUSTATE E ''BELLE DONNE'', MINACCE DI SUICIDIO, E QUEL RICATTO SUL NONNO PATERNO DI ADOLF, MERCANTE EBREO...

william patrick hitlerwilliam patrick hitler

Matteo Tontini per www.tpi.it

 

Un articolo scritto dal nipote di Adolf Hitler è stato venduto per oltre 700 sterline da un rivenditore canadese tramite il sito AbeBooks. L'autore si chiamava William Patrick Hitler ed era il figlio di Alois, fratellastro del Führer. William fu costretto a fuggire negli Stati Uniti dopo aver tentato di ricattare il leader nazista minacciando di rivelare informazioni sulla sua vita privata ai giornali.

 

Il padre di William sposò l'irlandese Brigid Dowling e con la moglie si trasferì a Liverpool, dove William Patrick nacque nel marzo 1911. Pochi anni dopo Alois lasciò la moglie e il figlio e tornò in Germania dove si risposò.

 

william p hitler perche odio mio ziowilliam p hitler perche odio mio zio

L'articolo, intitolato Why I hate my uncle (Perché odio mio zio), fu pubblicato sulla rivista Look nel numero uscito il 4 luglio del 1939 e descrive la vita di Hitler nella sua residenza di montagna a Berchtesgaden, rivelando alcuni aneddoti piuttosto interessanti - per esempio il modo in cui Adolf utilizzava la frusta e come si “intratteneva con belle donne”.

 

william  p hitler perche odio mio ziowilliam p hitler perche odio mio zio

Il pezzo è stato scritto due mesi prima dell'inizio della Seconda guerra mondiale, quando William viveva già negli Usa con la madre, e racconta alcuni dettagli che soltanto un parente di Hitler avrebbe potuto conoscere. In particolare, parla di una visita del nipote nella dimora del Führer nel 1936.

 

William giunse lì insieme a degli amici e gli fu chiesto di dirigersi in giardino. “Stava prendendo del tè in compagnia di belle donne. Quando ci vide si alzò e, con un colpo di frusta, colpì dei fiori. Colse l'occasione per avvertirmi di non dire mai di essere suo nipote, poi tornò dai suoi ospiti fendendo l'aria con la frusta”, scrive l'autore.

adolf hitler nella residenza di berchtesgadenadolf hitler nella residenza di berchtesgaden

 

Nella didascalia di una foto autografata del Führer, riportata nell'articolo, il nipote di Hitler ha scritto: “Avevamo torte e panna montata, il suo dessert preferito. Sono rimasto colpito dalla sua profondità, dai suoi gesti femminili. C'era della forfora sul suo cappotto”.

 

William Patrick crebbe nel Regno Unito ma non fu semplice: il suo cognome non era visto di buon occhio, soprattutto negli anni Trenta, quando le SA, le squadre d'assalto naziste, presero il potere e la notorietà mondiale di Adolf Hitler crebbe notevolmente.

william  patrick  hitler william patrick hitler

 

Il nipote si trasferì in Germania dove cercò di trovare un'occupazione migliore, ma quando scrisse allo zio per chiedergli un lavoro, il leader nazista lo accusò di ricatto. Avrebbe infatti minacciato di dire alla stampa che il nonno paterno di Hitler era in realtà un mercante ebreo. Quando William capì che per trovare lavoro avrebbe dovuto prendere la cittadinanza tedesca lasciò la Germania e nel 1939 si trasferì negli Stati Uniti.

 

Gli articoli scritti da William sullo zio a partire dal 1931 non andavano a genio al Fuhrer, che una volta convocò a Berlino il nipote, accompagnato dalla zia e dal padre. “Era furioso”, racconta William nel pezzo per la rivista Look. “Mi ha fatto promettere di ritirare i miei articoli, minacciando di uccidersi se fossero trapelati altri dettagli della sua vita privata”.

adolf hitler adolf hitler

 

William Patrick descrive inoltre una visita a Berlino, quando la famiglia Hitler sta affondando un brutto periodo a seguito della morte della nipote di Adolf. “Quando ho visitato Berlino nel 1931, la sua famiglia stava attraversando una fase turbolenta. Geli Raubal, figlia della sorella di Hitler e di mio padre, si era suicidata. Tutti sapevano che aveva avuto una relazione con Hitler e che aspettava un figlio da lui. Questo infastidiva molto mio zio. La sua revolver è stata trovata vicino il corpo della nipote”.

william  patrick  hitlerwilliam patrick hitleradolf hitler in prigione a landsbergadolf hitler in prigione a landsberg

 

William Patrick visse un po' nel Queens a New York prima di decidere di cambiare nome nel 1946. Sposò la sorella tedesca di un amico, con la quale mise su famiglia nella contea di Suffolk, a Long Island. Morì a New York nel 1987.

adolf hitleradolf hitlerwilliam  patrick hitlerwilliam patrick hitler

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…