masturbazione pubblico aperto

CHE PIPPA DI POLITICA - SALVINI VUOLE CHE LA MASTURBAZIONE IN PUBBLICO TORNI A ESSERE REATO - LA CRONACA LO AIUTA: LA SETTIMANA SCORSA UN 28ENNE ALBANESE CHE IN PROVINCIA DI VICENZA SI ERA SMANACCIATO DAVANTI A UNA MINORENNE E’ STATO SOLO MULTATO DAL GIUDICE - IL GRAFFIO DI MARCENARO: “SENZA PIPPE IN PUBBLICO, MAURIZIO MARTINA E’ MORTO”

salvini

1 - SALVINI: "MASTURBAZIONE IN PUBBLICO TORNI A ESSERE REATO"

Da www.repubblica.it

 

Niente più condanna al carcere per chi commette il reato di atti osceni masturbandosi pubblicamente. È la conseguenza pratica della depenalizzazione di alcuni reati introdotta dal dlgs n.8 del 2015, tra i quali rientrano appunto gli atti osceni in luogo pubblico. A beneficiare di questa "sanatoria" è stato recentemente un 28enne albanese che, come riporta il Gazzettino di Venezia, si era esibito davanti a una ragazzina a Venezia.

 

alfonso bonafede

E che per questo atto non rischia nessuna pena, ma dovrà solo pagare una multa. In realtà la legge punisce come reato chi commette atti osceni in luoghi frequentati da minori, anche se i minori non ci sono. Ma se il fatto accade altrove - come in questo caso - il reato non c'è più.

 

Il fatto di cronaca ha scatenato la reazione del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha annunciato di scrivere subito una lettera al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per chiedergli di rimediare a "un altro regalo del Pd agli italiani", affinché gli atti osceni, tra cui la masturbazione in pubblico, tornino ad essere reato penale. E conclude: "Giù le mani dalle donne e dai bambini!".

 

masturbazione

2 - ALBANESE SI MASTURBA DAVANTI A UNA RAGAZZINA. MA GRAZIE AL PD VIENE SOLO MULTATO

Sergio Rame per www.ilgiornale.it

 

Masturbarsi in pubblico non è più reato, nemmeno se la belva lo fa davanti a una minorenne. A deciderlo è stato il governo di centrosinistra. Risultato: un 28enne albanese che si era toccato davanti a una ragazzina non avrà conseguenze penali ma solo una multa. Un'ingiustizia che ha spinto Matteo Salvini a scrivere al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per chiedergli di rimediare, al più presto, a "un altro regalo del Pd agli italiani a cui cercheremo di rimediare".

 

MATTEO SALVINI

"Giù le mani dalle donne e dai bambini!". Salvini ora vuole andare fino in fondo. Affinché un altro episodio, come quello raccontato la scorsa settimana dal Gazzettino di Venezia, non capiti nuovamente. I fatti risalgono a quattro anni fa, quando a San Donà di Piave una ragazzina, che si era riparata dalla pioggia nell'androne di un palazzo, era incappata nell'albanese che, dopo essersi abbassato i pantaloni, avava iniziato a masturbarsi proprio davanti a lei.

 

MASTURBAZIONE IN PUBBLICO

Venutolo a sapere, i genitori lo avevano portato a processo per atti osceni nella speranza che la giustizia potesse fare il suo corso e assicurare l'orco dietro alle sbarre. Ma così non è stato. Perché, se fino a qualche anno fa il reato di atti osceni in luogo pubblico veniva punito con la reclusione da 3 mesi a 3 anni, nel 2016 un decreto legislativo voluto dal precedente governo lo ha depenalizzato. Adesso gli atti osceni "in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico" vengono puniti con una semplice sanzione amministrativa.

 

All'epoca dell'aggressione la ragazzina aveva sedicenne. L'orco che si è masturbato davanti a lei adesso è libero di rifare la stessa schifezza con altre ragazzine. "Il governo del Pd che nel 2016 ha voluto depenalizzare gli atti osceni evitando così una pena di tre anni a malati sessuali o depravati - ha commentato il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli - ha di fatto lasciato liberi di colpire potenziali stupratori". Salvini ha promesso che intende rimediare all'ennesimo errore commesso dal Partito democratico. Nei prossimi giorni scriverà al Guardasigilli per chiedergli di cancellare la depenalizzazione dei reati approvata dalla sinistra.

maurizio martina

 

3 - SENZA PIPPE IN PUBBLICO MARTINA È MORTO

Andrea Marcenaro per www.ilfoglio.it

 

Non è stato senza qualche motivo, questo bisogna ammetterlo, che Matteo Salvini ha protestato contro i giudici i quali pretendevano il pagamento sull’unghia dei 49 milioni di euro inguattati illegalmente dalla Lega: “Mi impediscono di fare politica”, ha protestato. Non aveva tutti i torti, ne aveva molti, ma tutti no. Ecco. Veniamo ora a sapere di una lettera che lo stesso Salvini avrebbe spedito al ministro della Giustizia perché siano punite senza pietà le pippe in pubblico. Da non credere. Cioè. Lo stesso Salvini che, di riffa o di raffa, ha appena rivendicato per sé il diritto di far politica, finge di non sapere che Maurizio Martina, suo concorrente diretto, allora è morto?

MASTURBAZIONE IN PUBBLICO

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