‘’O SE NE VA O VOTEREMO L’IMPEACHMENT CON I GRILLINI’’ - CON IL BANANA IMPEGNATO A RIVOLTARE IL PARTITO, A SVELENARE CONTRO IL COLLE È RIMASTA SOLO LA “PITONESSA”
C.L. per "la Repubblica"
Perché il discorso del presidente Napolitano sarebbe stato «deludente e ricattatorio», onorevole Daniela Santanché?
«Sono rimasta basita nel leggere i commenti del giorno dopo. Prendono in giro Napolitano o gli italiani? O è un gioco delle parti? Si sono congratulati con lui tutti coloro che, scelti dal capo dello Stato, avrebbero dovuto realizzare le cose che il Colle ancora sollecita: le riforme, la creazione di posti di lavoro. Ma il vero punto è che Napolitano mostra di aver perso il senso della realtà ».
Perché non ha nemmeno citato Berlusconi, come lamentate?
«No, perché si è dimenticato un dettaglio fondamentale. Sono tre anni che lui sceglie il governo di questo paese. Ha buttato giù l'esecutivo Berlusconi dopo un lavorio di mesi, portando a Palazzo Chigi Monti. Poi ha voluto lì Enrico Letta. Ora è piuttosto curioso che dica ai suoi uomini che sono degli incapaci. Altro corto circuito è che legga lettere di poveri italiani dimenticando di trovarsi alla guida dell'istituzione più costosa al mondo, quattro volte più della Casa Bianca. La politica ha fatto tagli, il Quirinale no?»
Veramente anche lì sono stati fatti, proprio con Napolitano.
«Non ce ne siamo accorti».
Lo criticate ma avete pregato anche voi che restasse al suo posto, ad aprile.
«C'era il presupposto della pacificazione. Nel suo discorso invece il presidente non vi ha fatto minimamente cenno. L'ha usata come grimaldello, come tranello quando servivano i voti di Berlusconi per fare il governo. Salvo poi dimenticarsi che in questo paese c'è una questione irrisolta: l'uso politico della magistratura, usata dagli avversari di Berlusconi come braccio armato».
Alla luce di quel che dice, sembra che Forza Italia possa votare l'impeachment coi grillini.
«Per quanto mi riguarda, l'unica cosa positiva di quel discorso è che, non so se suonasse più come ricatto o avvertimento, Napolitano ha detto che non resterà lì a lungo. Dovrebbe riconoscere il fallimento e prenderne atto: dalla pacificazione tradita alle larghe intese naufragate miseramente, per lasciar posto a un governo capace solo di millantare meriti non suoi, come il risparmio degli italiani sull'Imu. Se fossimo in un Paese serio Napolitano si dimetterebbe».
E se non lo dovesse fare?
«Se i Cinque stelle presenteranno l'impeachment, io moralmente voterò con loro. Siamo ancora in una Repubblica parlamentare e mi fa paura chi in politica straborda».
E Napolitano lo avrebbe fatto?
«Abbondantemente, senza precedenti. Se Forza Italia è coerente e se ha ben presente cosa è stato fatto a Silvio Berlusconi, dovremmo votare compatti per l'impeachment. Non si può far passare al capo dello Stato il tradimento delle premesse e il fallimento degli obiettivi».




